Si sa, Armin è sempre stato paranoico:lascia i pensieri fluire troppo velocemente, non dandogli nemmeno il tempo di respirare e spesso si ritrova ad andare nel panico per situazioni innoque.
Neanche il compleanno di Mikasa, il giorno dopo l'accaduto di San Valentino, riuscì a goderselo in tranquillità.
Eren lo riempì di baci sul viso, sussurrandogli che sarebbe andato tutto bene e che sua madre l'avrebbe adorato. Armin annuì, ma le sue parole venivano cacciate da pensieri troppo invadenti.
"e se mi odiasse? E se non prendesse bene la notizia che sono un alcolista? E se non le piacesse come canto? E se obbligasse Eren a lasciarmi?" quando quei pensieri si tramutavano in un mal di testa, abbracciava Eren e regolava il respiro.
La cena si tiene qualche giorno dopo il compleanno di Mikasa:vanno insieme a casa Jeager, Armin regge tra le mani un mazzo di azalea rosa e per poco il cuore non gli esce dal petto.
Eren comprende il suo stato d'animo e si prende la responsabilità di bussare al campanello.
Pochi secondi dopo, vengono accolti dal sorriso caloroso della madre di Eren.
"benvenuto Armin, sono Carla!" persino la sua voce ha un tono affettuoso e Armin arrossisce, porgendole il mazzo di fiori.
Carla annusa quei fiori tanto profumati e li fa entrare.
Armin rimane colpito dalla bellezza della donna, tanto da non saper che dire:dai capelli neri molto lunghi, per l'occasione in parte lasciati sciolti e in parte raccolti con una stretta coda sulla spalla destra. Dagli occhi dorati che rilevano un velo d'amore guardando entrambi i ragazzi. Per la cena indossa un maglione color panna con una gonna rossa e il grembiule da cucina.
Guarda per qualche secondo Eren e si rende conto che i lineamenti del suo volto sono molto simili a quelli della madre.
Carla poggia i fiori sul tavolo e si gira verso i due ragazzi:sorride vedendo il viso di Armin dipinto di rosso e il figlio con un sorriso sincero da riscardarle il cuore.
"immagino che abbiate fame:ho preparato un bel po' di roba" dichiara battendo le mani:si è data da fare per quell'occasione tanto speciale, cucinando primo, secondo, contorno e dessert. Basandosi sui gusti del biondo, che le ha rilevato Eren.
"immagini bene" ribatte Eren in tono ironico, prendendo la mano dell'amato per farlo accomodare a tavola.
"la ringrazio" borbotta Armin chinando leggermente il capo di fronte alla donna. A Carla sfugge una risatina e si permette di poggiare un mano sul suo capo.
"dammi del tu, non c'è bisogno di essere rigidi:siamo in famiglia" dichiara Carla con sincerità, arruffandogli i capelli. Armin annuisce e si rende conto da chi Eren ha preso il vizio di accarezzargli i capelli.
Armin si siede, Carla prende per un braccio il figlio e gli sussurra qualcosa all'orecchio.
"tuo padre è nervoso per la cena, è chiuso in bagno da ore. Vai a chiamarlo"
"non pensavo che fosse più nervoso di Armin" pensa Eren, annuendo alla richiesta della madre. Armin li guarda confuso e per un momento pensa che Carla stia parlando male di lui.
Eren non vuole lasciare Armin da solo con la madre, ma deve e tenta di rassicurare l'amato con un sorriso. Esce di corsa dalla cucina e corre in bagno, imprecando contro l'adulto.
Armin tenta di rimanere calmo e ricambiare il sorriso di Carla, che capisce quanto sia teso come il marito. Così gli offre degli stuzzichini.
"sai, quando quel demente di mio figlio fece quella dichiarazione di matrimonio alla vostra prima intervista ero preoccupata che si fosse messo col primo ragazzo trovato sotto il naso" confessa, approfittando della sua assenza. Armin forza una risata, credendo che tutte le sue paranoie si stessero trasformando in realtà.
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the band//eremin
Fanfictiondove Eren, un semplice studente universitario bisognoso di un lavoro part-time per mantenere la propria indipendenza, partecipa ad un colloquio come manager per una bizzarra - Quadro di Ron Hicks, senza titolo.