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La risata di Armin, così allegra e rumorosa, contagiò anche Eren che tentava di rimanere serio di fronte all'assessore del Comune che firmava i documenti necessari.

"il mio collega è libero oggi pomeriggio e domani. Quando volete procedere?" chiese passando a loro i fogli. Eren li mise in borsa e guardò Armin per avere una risposta.

"questo pomeriggio va bene...solo, potrebbe venire qua? O per forza in Comune?" chiese Armin passando all'uomo un bigliettino col nome del luogo. Quando lo lesse, rimase un po' incredulo:il teatro era ancora aperto?

"certo, glielo riferisco" disse accennando un sorriso all'entusiasmo dei due.

Il teatro vuoto venne decorato solo con qualche mazzo di camelia rosse, non ci badarono più di tanto e attesero l'arrivo del delegato seduti sul palco.

Nessuno dei due indossò uno smoking. Armin strinse l'anello al collo non vedendo l'ora di portarlo finalmente al dito. Eren prese il suo e lo mise in una scatolina nera, aspettando il loro momento.

"hai presente i matrimoni a Las Vegas? Quelli che si fanno sul momento, senza invitati?"

"sinceramente se qualche anno fa mi avessero detto che ci saremo sposati nel luogo in cui ci siamo conosciuti e dove mi hai fatto la proposta, avrei riso" dichiarò Eren guardando la piccola scatolina tra le proprie dita. Accennò un sorrise ascoltando la risata di Armin riempire la sala vuota e il suo cuore. Non gli servì alzare lo sguardo.

"sinceramente se qualche anno fa mi avessero detto che un giorno avrei chiesto a qualcuno di sposarmi, l'avrei picchiato" ribatté Armin con un tono malinconico:se fosse possibile poter schiacciare qualche pulsante e fargli rivivere quegli anni daccapo, non esiterebbe a schiacciarlo. Nonostante qualche pianto o litigio, li considera gli anni migliori della sua vita.

"hai preparato qualche discorso per tra poco?" chiese Eren conoscendo in cuor suo la risposta. Gli porse la mano per farsi dare l'anello e annuì, quando Armin scosse il capo.

"tu?" chiese retorico sciogliendo il nodo del ciondolo:avrebbe certamente sentito la mancanza di quel piccolo peso sul petto, che stringeva ogni volta ne sentisse il bisogno. Però si rassicurò, ricordando che l'avrebbe avuto al dito.

"zero" mormorò Eren trattenendo una risata e Armin annuì, considerandolo scontato.

Dopo qualche minuto di attesa, la coppia era sul palco assieme all'assessore, che reggeva una cartellina piena di fogli. Se qualcuno chiedesse ad Armin di descrivere la persona che quel giorno li sposò, non avrebbe saputo rispondere.

I suoi occhi erano puntati solo su Eren, e viceversa:succedeva spesso che involontariamente, si chiudevano nel loro piccolo mondo, i rumori esterni non li disturbavano mai e improvvisamente diventava importante solo la felicità dell'altro.

Armin da molto tempo si accorse quanto fosse potente l'amore che lo legava ad Eren, anche molto più delle canzoni che scriveva:quando voleva scrivere una canzone per Eren, non trovava mai le parole giuste o le sensazioni giuste da descrivere, o ancora i desideri più nascosti.

Tutto quello a cui pensava, rileggendolo lo trovava scontato, banale e ripetitivo. Mai abbastanza per descrivere completamente ciò che sentiva per Eren.

Alla fine fu Erwin ad arrivare in suo soccorso:

"siete stati proprio voi a insegnarmi quanto sia meraviglioso l'amore, ma allo stesso tempo semplice:è stato semplice il modo in cui vi siete conosciuti, vi siete frequentati, vi siete baciati e vi amate. A volte avete pianto e litigato, eppure avete risolto con lo stesso modo in cui vi amate. Avete un modo singolare:potente come la tua voce, ma è partito tutto per una semplice coincidenza, no? Perché credi di dover regalare la Luna a Eren, quando a lui gli basta avere te al suo fianco? Qualsiasi canzone scriverei, basterà per esprimere i tuoi sentimenti! Sii semplice, ma sincero. Contano molto più di qualsiasi altro valore"

Finalmente iniziò a scrivere per Eren, cantandole in modo impeccabile, orgoglioso di sbandierare a tutti i suoi sentimenti.

Eren le amave tutte, a volte pianse pensando di essere la sua più grande ispirazione (come Armin citò in una delle sue tante canzoni).

Gli unici spettatori al loro matrimonio furono i dipinti del vecchio teatro:testimoni prima dello sbocciare del loro amore e, in quel momento, del loro appice.

Armin gradì molto di più quelle silenziose e irreali figure al muro di chissà quale universo, piuttosto che i millioni di paparazzi. Si dispiaque solo per i ragazzi, ma pensò che avrebbero rimediato...in qualche modo, forse.

Quando il delegato finì di parlare di chissà quali cose burocratiche, passarono alle promesse e le fedi nuziali.

Non conoscevano nemmeno le procedure o cosa di solito si dice alle promesse, ma non interessò a nessuno dei due.

"non ho niente da prometterti, che tu non sappia già o che non sia ripetitivo. Ma ti auguro una vita lunga e felice, per sempre al mio fianco. E poi, di rincontrarci in un'altra vita e amarci di nuovo. Forse un po' di più, legati dell'amore di una vita passata insieme" dichiarò Eren, prendendo la mano sinistra e infilò l'anello sull'anulare. Questa tradizione ha origine nell'antica Roma, in cui si credeva che la vena dell'anulare arrivasse direttamente al cuore. I Romani la chiamavano 'vena amoris', ovvero vena dell'amore, e portavano la fede nuziale su questo dito per indicare il legame sentimentale esistente tra due persone.

Le sue parole, semplice e sincere come le canzoni di Armin, fecero piangere Armin prima del previsto. Guardò l'anello finalmente al suo dito e sorrise, felice come non era mai stato.

Rialzò lo sguardo su Eren che gli sorrise e gli passò il suo anello.

"una cosa che posso prometterti, che non sai già, è solo una:in qualsiasi universo parallelo o in un'altra vita, ti cercherò. In qualche modo la mia anima si ricorderà di te e farà di tutto pur di trovarti...forse anche in questa vita l'ha fatto e si è ricongiuata con la tua" disse fregandosene se fosse un brutto discorso o se non fosse adatto per un matrimonio:era solo per Eren, per nessun altro. Poteva capirlo e sentirlo solo Eren.

Afferrò la mano di Eren, anche se le sue mani tremavano leggermente, e infilò l'anello.

A promesse concluse, l'assessore pronunciò le ultime parole. Eren ne approfittò per asciugare le lacrime di Armin e sorridergli, come suo solito fare. Armin sorrise di rimando.

Quando fu pronunciata la celebre frase "vi dichiaro marito e marito" di conclusione alla cerimonia, Eren non esitò a fiondarsi sulle labbra di suo marito, prendendo il suo viso con entrambe le mani.

Armin ricambiò il loro primo bacio da sposati e poggiò le braccia attorno al suo collo, alzandosi leggermente in punta di piedi.

L'assessore applaudì sia per solidarietà sia perché non riuscì a resistere alla tenerezza dei due.

Si sorrisero a vicenda, staccandosi dal bacio, e poggiarono le loro fronti l'una sull'altra.

Avevano mantenuto la loro promessa e si sentirono un po' più completi e felici di prima.

the band//ereminDove le storie prendono vita. Scoprilo ora