"Eren mi sei mancato così tanto!" esclama Armin felice, come un bambino al negozio di giocattoli, di rivedere l'amato. Trattiene la voglia di saltargli addosso e cingerlo in un tenero abbraccio, guardando il mazzo di rose bianche che mantiene tra le mani.
Manca pochissimo alle vacanze natalizie:nell'aria già c'è odore di biscotti, i bambini sono emozionati di ricevere i regali da parte di Babbo Natale, le case e i negozi sono già addobbati da decorazioni rosse, verde e bianche e qualche fiocco di neve cade sulle loro teste.
Eren ha svolto gli ultimi esami dell'anno e l'album della band è quasi pronto.
"anche tu, Armin" dice l'altro porgendo il piccolo regalo che ha acquistato prima di partire. Sa che ad Armin piacciono i fiori e Eren è abbastanza informato sul linguaggio dei fiori:
"si sa che la rosa è il fiore dell’amore per eccellenza. Nel caso della rosa bianca, essa rappresenta la forma più pura di questo sentimento:è simbolo di un amore che supera le emozioni fisiche, carnali. Parliamo di emozioni più platoniche e autentiche"
Spiegò a Ymir durante l'acquisto, quando gli chiese perché non avesse scelto quelle rosse. Persino il fioraio, che stava preparando il bouquet, fu colpito dalla sua conoscenza:spesso doveva sempre spiegare ai suoi clienti quel linguaggio tanto semplice quanto meraviglioso.
Il fioraio decise di fargli uno sconto e Ymir gli copiò l'idea, regalando a Historia lo stesso mazzo e spiegando il significato come se ne fosse a conoscenza prima del ragazzo. Historia fu piacevolmente colpita e la ringraziò con un bacio sulla guancia. Eren nascose il suo mazzo per non rovinare la sorpresa di Ymir.
"non dovevi" borbotta Armin arrossendo alla vista di quel bellissimo mazzo. Lo prende e conta le rose al suo interno:sono 12 e hanno un buon odore.
Eren sa che anche il numero di rose scelte, è importante nel linguaggio dei fiori:12 rose indicano il desiderio di voler restare per sempre col partner. È probabile che il numero 12 utilizzato per questo significato sia nato dal numero di mesi che compongono un anno, come a voler sottolineare il voler stare ogni momento dell'anno assieme. E questo, per sempre.
Armin non esperto quanto Eren, ha solo una mezza idea. Ma guardando il sorriso dell'amato, non sa se è giusta.
"andiamo in caffetteria?" chiede Eren cambiando argomento, decidendo di lasciarlo col dubbio:conoscendolo stasera cercherà informazioni su internet, arrossirà quando scoprirà il significato e si coprirà il viso con le mani, pur di non guardare quel mazzo.
Armin annuisce e entrano nella piccola e modesta caffetteria. Prendono un tavolino vicino alla finestra e scelgono cosa prendere dai menù.
"come sono andati gli esami?" chiede Armin appena la cameriera ha preso i loro ordini:un caffè per Armin, una cioccolata calda per Eren e tre muffin ai mirtilli.
"bene" borbotta Eren poco convinto, forse un po' sconfortato e Armin si preoccupa. Che sia stato bocciato? Che abbia fatto scena muta?
Eren sa di non poter sfuggire dal suo sguardo indagatorio, così sbuffa e scuote il capo per negare la parola precedente.
"ti ricordi quella definizione che non mi entrava in testa?" chiede retorico ricordando che Armin dovette aiutarlo in videochiamata, seppur ignorante in quel campo, per una definizione dell'argomento Istituzioni di diritto privato. Passarono un'ora a studiarlo insieme, ma alla fine ci rinunciò e beccò un mal di testa.
"sì:la definizione di ordinamento giuridico"
"è uscita come domanda all'esame scritto e l'ho lasciata in bianco:probabilmente mi bocceranno" spiega passandosi le mani tra i capelli, disperato all'idea di dover ripetere quell'incubo.
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the band//eremin
Fanfictiondove Eren, un semplice studente universitario bisognoso di un lavoro part-time per mantenere la propria indipendenza, partecipa ad un colloquio come manager per una bizzarra - Quadro di Ron Hicks, senza titolo.