CAPITOLO 4

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Pov's Simona
*A quanto pare il giorno del parto è arrivato. Livello di terrore su una scala da uno a dieci? MILLE! Ho paura, ho paura di tutto. Paura del parto, paura di non essere all'altezza, paura di non essere la mamma che questa bambina merita... Sono terrorizzata. Questi mesi non sono stati molto semplici, ho pensato spesso a questo giorno e a come poteva essere. Niccolò per due mesi non è stato molto presente ma non gliene faccio una colpa, ha fatto il suo tour negli stadi ed io, anche se stesa sul letto e vedendolo da un telefonino o da un tablet, ho seguito tutto grazie ad Adriano e Cocco che l'hanno seguito per tutta la durata del tour e mi hanno tenuto in videochiamata tutto il tempo. Lui, come immaginerete, è stato protettivo anche da lontano. Ci sentivamo ogni giorno, almeno due volte, e alla fine di ogni tappa del tour mi chiamava ancora affannato e pieno di adrenalina. A detta di Adriano non appena scendeva l'ultimo scalino del palco tendeva già la mano perchè doveva chiamarmi e sapere com'era andato per me, ma soprattutto come stavo. Poi ad agosto mi ha portata in Sardegna affittando una villa, dove siamo stati anche coi nostri amici. Io ho potuto fare poco per la condizione della mia gravidanza, per la mia cocciutaggine al settimo mese ho avuto una minaccia d'aborto. Ciò significa poco affaticamento, niente camminate lunghe, niente stare in piedi troppe ore, niente di niente. Ovviamente, avendo la casa con le scale, mi è stato consigliato di non dormire in camera mia così dormivo sul divano che, menomale, è un divano-letto. I ragazzi, soprattutto Sveva e Valerio, mi sono stati davvero vicino. Nel periodo d'assenza di Niccolò venivano sempre a casa e mi aiutavano a preparare cene, pranzi e mi facevano compagnia. Valerio ha dormito a casa mia quasi tutte le sere, quando non poteva rimanere rimanevo sola ma la mattina alle 8 qualcuno era già a casa. Tutto questo perchè non ho mai sentito i consigli della mia ginecologa e ho voluto stare in pasticceria ore in piedi. Sono stata con Niccolò fino ad ora, mi ha riempito di sicurezze e di belle parole, ma d'altronde lo fa sempre ed io lo amo talmente tanto da avere la costante paura di rovinare tutto. Ovviamente nostra figlia fa già capire di essere uguale a lui: voglia di fragole, costante movimento senza fermarsi mai e voglia di carbonara che, ahimè, non potevo mangiare. Sento d'improvviso bussare così mi giro verso la porta vedendo entrare Sveva.*
Sv: -"E' permesso?" *Mi domanda così con la mano la invito ad entrare.*
Sv: -"Ehi amichetta mia! Come stai?" *Mi domanda poi accarezzandomi i capelli.*
S: -"Insomma... Sve non so se ce la faccio!" *Dico sbuffando e strofinandomi la fronte. Lei si siede sulla sedia accanto al lettino e sospira accarezzandomi una mano.*
Sv: -"Simo... E' normale tu abbia paura. E' il tuo primo bambino, nessuna si sente mai pronta a fare la mamma. Non sai cosa fare, è tutto nuovo, ma poi ogni cosa ti viene naturale. Poi hai Niccolò che sicuramente sarà un papà meraviglioso e questo lo sai bene." *Mi dice la mia amica per confortarmi facendomi un piccolo sorriso che ricambio.*
S: -"Ricordi quando parlavamo di Niccolò con le fanpage e quando immaginavamo come fosse da papà?" *Le domando guardando il soffitto e sorridendo per quel ricordo. Prima di conoscere Niccolò, sulle fanpage, vedevi di tutto e immaginavi di tutto: Niccolò sposato, Niccolò papà, Niccolò in mutande... Qualsiasi cosa!*
Sv: -"Oh si che mi ricordo! Ci chiedevamo come sarebbe stato! E ora?? Ora sei tu la madre di sua figlia! Che strano il destino vero?" *Mi risponde sorridendomi così annuisco.*
S: -"Si, è proprio strana la vita..." *Dico prima di ritrovarmi a stringere i denti dal dolore.*
S: -"Sve questa è forte eh." *Dico riferendomi alla contrazione appena avuta. Manco a farlo apposta fa ingresso l'infermiera che controlla la dilatazione.*
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*Dopo altre quattro ore qui dentro, dopo altre mille contrazioni, dopo aver fatto entrare mio cugino che per calmarmi ha fatto un pò lo stupido, dopo aver visto Adriano che mi ha raccontato i momenti più esilaranti del tour, dopo aver tenuto Niccolò qui con le sue mille paranoie sono di nuovo con Sveva a parlare finchè l'infermiera non fa nuovamente il suo ingresso
X: -"Ok Simona, sei pronta? Ci siamo." *Mi dice quindi accarezzandomi una gamba. Guardo Sveva preoccupata e lei mi sussurra un "andrà tutto bene" così mi giro e annuisco all'infermiera che va a chiamare la mia ginecologa.*
S: -"Sve, fai venire Niccolò.. Voglio Niccolò."
Sv: -"Ma certo, lo faccio venire subito... A dopo tesoro, fai la brava." *Mi sussurra prima di lasciarmi un bacio sulla fronte e di raggiungere tutti gli altri.*

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