CAPITOLO 56

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Pov's Niccolò
*La mia mente è annebbiata mentre guardo la sua schiena e sento i suoi singhiozzi.*
N: -"Perchè hai continuato la gravidanza allora?" *Le chiedo in un sussurro, con la voce spezzata. Lei si gira di scatto e mi guarda spaesata, poi si passa la manica della felpa sotto gli occhi per asciugarsi dalle lacrime.*
S: -"Cosa?" *Mi domanda facendo finta di non aver sentito. Sospiro angosciato da questa storia, da questa situazione e guardo in basso. Mi alzo dal letto camminando avanti e dietro e stringendo gli occhi con le dita.*
N: -"PERCHE' CAZZO ABBIAMO FATTO UN BAMBINO? PERCHE' HAI CONTINUATO A TENERLO SE NON LO VOLEVI? EH?" *Dico gridando, ormai innervosito. Tutto ciò mi fa davvero male.*
S: -"IO LO VOLEVO! LO VOLEVO PIU' DI OGNI ALTRA COSA! NON SONO COSI' STUPIDA NICCOLO'!" *Mi urla lei in tutta risposta mettendosi in piedi come me.*
N: -"E ALLORA PERCHE' CAZZO PENSI QUESTE COSE? NON SEI FELICE? NON SEI SODDISFATTA CON NOI? DILLO! PERCHE' MI SEMBRA SIA PROPRIO QUESTO IL CAZZO DI PROBLEMA!" *Urlo ormai esasperato, a un centimetro dal suo volto. Mentre la guardo ancora, ormai col respiro corto e la rabbia incontrollabile, lei abbassa il viso e Valeria nell'altra stanza inizia a piangere per le nostre urla. Sbatto una mano sul muro e mi rigiro nella stanza.*
S: -"Io non lo so cosa mi stia succedendo... Non so da dove vengono questi pensieri... Mi sento sola e incompresa e non so perchè dato che tu mi sei sempre accanto.." *Confessa infine risedendosi sul letto.*
N: -"Simona incompresa de che? Se hai qualcosa da dirmi dimmela! So il tuo fidanzato! Parlami! Dimmi cosa ti passa per quella testa! Io sono qui, non me ne sono andato! E anche se molto spesso non sono in casa sai che puoi sempre dirmi tutto, sempre cosa provi! Chiamami quando hai bisogno ma cazzo non mi venire a dire così! Cosa dovrei provare sentendomi dire che forse era meglio non aver avuto un figlio? Cosa dovrei risponderti secondo te? DIMMI COSA CAZZO TI ASPETTI PIU' DI CIO' CHE FACCIO!" *Dico ormai colmo di lacrime cercando di dosare la voce, ma nel finale sbotto nuovamente. Valeria ancora piange. Lei si alza e non mi degna di uno sguardo, va nella camera accanto così la seguo e vedo che si avvicina alla culletta dondolandola per far calmare Valeria mentre le lacrime continuano ancora a rigare il suo volto. Faccio un sorrisetto nervoso e incrocio le braccia guardandola. Purtroppo per me, una volta che mi sbilancio non riesco più a tornare indietro, chiunque io abbia davanti.*
N: -"Cos'è sei anche bipolare ora? Prima dici che non te ne frega niente e poi la vieni a coccolare?" *Dico di getto. Lei si gira guardandomi, con tanto dolore nei suoi occhi.*
S: -"Non ho detto che non me ne frega nulla... Niccolò ti prego finiscila, ci sto male." *Mi dice poi guardandomi male.*
N: -"Hai iniziato tu a farmi del male con quelle parole..." *Dico ormai sconfitto. Scendo le scale, prendo il giubbotto e decido di uscire. Mi metto in macchina e viaggio per il quartiere senza una meta. Mi fermo ad un semaforo mentre batto nervosamente le dita sul volante.*
N: -"E che cazzo!" *Dico poi dando una botta sul cruscotto e sbuffando nervosamente. Quando tutto va troppo bene c'è sempre qualcosa che poi non va..*

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