CAPITOLO 38

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Pov's Simona
*Il pensiero di Niccolò di portarmi a pranzo fuori è stata davvero una bella trovata. E' da tempo che non passiamo momenti da soli. Al di là della nascita di Valeria, comunque la mia gravidanza non è stata facile, tutto agosto l'abbiamo passato con gli amici, per due mesi lui ha avuto il tour ... Diciamo che non passiamo un pranzo da soli, seduti in un ristorante da.... aprile? Più o meno si dai. Comunque ora si è messo alla guida della mia macchina e si sta dirigendo non so dove, così mi giro e incuriosita glielo chiedo.*
S: -"Niccolò ma dove stiamo andando precisamente?" *Domando guardandolo mentre seleziono Renato Zero sulla playlist di spotify.*
N: -"Mi sembrava strano che ancora non avevi fatto la ficcanaso!" *Dice ridendo. Ho il vizio di analizzare ogni dettaglio e di chiedere sempre tutto, amo le sorprese ma allo stesso tempo sono troppo curiosa per aspettare.*
S: -"Oh eddai però tu sei monello non mi dici mai nulla!" *Dico con la voce da bambina per poi sbuffare, incrociare le braccia e mettere su una faccia imbronciata, con il labbruccio. Lui se la ride e poggia una mano sulla mia coscia tirandomi un pizzicotto che mi fa saltare un pò così gli lascio uno schiaffo sulla mano.*
N: -"Te sto a portà da Gino, scema!" *Mi risponde alla fine dandomela vinta. Batto le mani contenta, Gino... Da quanto tempo! L'ultima volta che andammo annunciammo la mia gravidanza ai nostri amici e alle nostre famiglie. Quella sera la ricordo ancora bene, le loro espressioni spaesate e confuse, si guardavano tra loro cercando di capire cosa stesse succedendo. A pensarci mi scappa una risatina che Niccolò nota.*
N: -"Perchè ridi?" *Mi chiede corrucciando le sopracciglia. Afferro la sua mano e sorrido ancora di più poggiando la testa sul sedile.*
S: -"Te lo ricordi da Gino quando mettemmo le magliettine davanti a tutti quanti?" *Gli domando rinfrescandogli la memoria. Lui ride scuotendo la testa per quel dolce ricordo, poi si distrae un attimo dalla guida per guardarmi.*
N: -"Me lo ricordo si! Mi ricordo ancora papà che disse "NON SI CAPISCE? DIVENTEREMO NONNI! SIMONA E' INCINTA!"." *Mi fa presente imitando la voce di Sandro e facendomi scoppiare a ridere.*
S: -"E perchè Vapu? "AVREMO NA MASCOTTE REGA'!".. Che ridere!" *Ribatto io ricordandomi anche la reazione di Gianmarco.*
S: -"E' stato bellissimo vederli tutti felici.. Avevamo così paura di dirglielo." *Dico io una volta che le nostre risate si calmano.*
N: -"Tu avevi paura, io lo sapevo avrebbero reagito così!" *Dice lui convinto. Inarco un sopracciglio e lo guardo storto.*
S: -"Se vabbè, e io so la regina Elisabetta!" *Dico incrociando le braccia facendolo ridere, segno che è come dico io, anche lui aveva paura. Ma la cosa più bella di Niccolò è che, almeno quando si tratta di noi, per seppellire le mie paure fa finta di non averne, ma in realtà forse ha più paura lui di me in certi casi. Finalmente arriviamo a destinazione e parcheggiamo. Oggi c'è un bel pò di gente e questo preoccupa Niccolò, vuole stare tranquillo giustamente. Entriamo nel ristorante mano nella mano e troviamo subito Gino che si gira sentendo la porta aprirsi.*

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