CAPITOLO 153

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Pov's Simona
*Siamo appena tornati a casa dopo una bellissima giornata a Cinecittà World e bellissima serata in riva al mare. Siamo rimasti lì per un paio d'ore e ora siamo ritornati perché, a breve, arriverà la nostra grande comitiva. È di tradizione ormai per noi unirci la sera prima dell'ultima tappa del tour di Niccolò, che capita sempre a Roma. Così stasera i ragazzi, data la nostra giornata fuori, hanno deciso di preparare tutto alle proprie case, come pizze rustiche e tramezzini, per portarle qui, anche se per noi andava benissimo una pizza. Faccio la doccia a Valeria e le metto un vestitino blu notte, regalato dalla solita fashion stylist, Elisa. Dopo di che mi faccio anch'io una doccia veloce indossando un semplice  vestitino verde bottiglia. Niccolò se la fa dopo di noi e indossa una camicia nera con un jeans.*
N: -"Eeehi bocconcino." *Mi sussurra in modo soave venendo alle mie spalle. Stavo preparando qualche ciotolina con olive e patatine che a casa non mancano mai. Mi lascia dei baci delicati su tutto il tratto che va dalla spalla al collo così inarco quest'ultimo beandomi dei mille brividi che mi stanno ricoprendo.*
S: -"Moriconi... Dovresti andare ad apparecchiare in giardino..." *Gli dico continuando a preparare le ciotole. Di scatto mi tira dai fianchi facendomi aderire per bene al suo petto, ma soprattutto al suo bacino. Sussulto presa alla sprovvista lasciandomi andare poi ad un sorrisetto.*
N: -"Se me chiami Moriconi me distrai..." *Sussurra vicino al mio orecchio cosi, ridendo, mi giro verso lui.*
S: -"Moriconi potrei denunciarla per atti osceni davanti a minori, lì c'è sua figlia che guarda i cartoni animati!" *Dico lasciandogli poi un morso sul labbro inferiore. Lui se lo lecca una volta che mi allontano facendo impazzire totalmente i miei ormoni. Niccolò smettila che sono incinta, potrei davvero fare degli atti osceni davanti a minori ora.*
N: -"Non mi devi provocare... Altrimenti mi lascio andare.." *Dice per poi lasciarmi un lungo bacio. Quando si allontana, si sporge in avanti e afferra la maniglia per aprire il mobiletto.*
N: -"Stanotte te faccio vedè." *Conclude la sua provocazione, afferrando la tovaglia e andando in giardino. Ridacchio tornando a ciò che stavo facendo e nell'immediato sento il campanello.*
Val: -"Sono arrivati gli zii!!" *Grida Valeria alzandosi dal pavimento. Valeria ama molto i miserabili, in particolare Adriano e Valerio. Per il momento è solo lei tra noi, la prima piccola mascotte, ma tra qualche mese avremo il piccolo Davide e poi ci sarà anche il terzo, che chissà se sarà maschio o femmina. Apro la porta trovandomi tutti i miserabili che come sempre arrivano tutti insieme.*
Val: -"Ciaoo zio!" *Grida Valeria salutando Valerio che subito la prende tra le braccia.*
V: -"Piccola peste de zio tuo!" *Ricambia lui il saluto riempiendola di baci. Dopo i vari saluti di Valeria, Sveva viene da me sfiancata.*
Sv: -"Damme un po' d'acqua che sto a svení." *Dice così prendo un bicchiere e le riempio dell'acqua.*
S: -"Sei andata in pasticceria oggi?"
Sv: -"Giusto cinque minuti a salutare, oggi sono stata con Gianmarco che s'è preso tre giorni liberi." *Mi risponde mentre proprio quest'ultimo fa ingresso in cucina.*
S: -"Ehi paparino!" *Dico ridacchiando. Tutti i nomignoli e i piccoli sfottii fatti a me e Niccolò qualche anno fa ora sono ricaduti su loro due, ovviamente.*
Gian: -"Tiè ciccia, qua sta la pizza de carne." *Dice sorridendomi e lasciandomi la teglia sul tavolo.*
G: -"Qua stanno i rustici, li ha fatti Priscilla co tanto amore." *Dice poi Cocco lasciando un'altra busta in cucina. Dopo tutte le "consegne" le ragazze mi raggiungono in cucina e mi aiutano con le ciotoline.*
S: -"Andiamo fuori ragazzi che sta pure Niccolò." *Dico uscendo in giardino dove il mio maritino ha preparato la tovaglia.*
Pov's Niccolò
*Coi miserabili stiamo facendo una delle nostre solite cene, anche se la stanchezza è davvero tanta e volevo andare a dormire già dalle nove! Però a una serata tra amici non rinuncio mai, soprattutto alla solita cena prima dell'ultima tappa del tour. L'ultima tappa è quella dove vengono tutti quanti loro e per me è la più importante proprio per questo, non solo perché è l'ultima quindi è il gran finale. Ed ecco perché cerco sempre di mettere Roma come ultima data, per far sì che loro possano venire senza nessun problema. Ho già pensato a Sveva che avrà una sedia a disponibilità così da poter stare comoda. Negli anni la passione di Simona e Sveva non è mai svanita, sono sempre state mie grandi fan e continuano ad esserlo. Molte volte, tornando a casa, le ho trovate a cantare le mie canzoni insieme a Valeria. E si, perché anche mia figlia ormai le sa tutte a memoria, soprattutto "l'eleganza delle stelle" che, ancora oggi, è la sua ninna nanna. Forse prima di conoscere Simona non davo così tanta importanza a quella canzone, ne ero affezionato si, certamente, come tutte le canzoni che scrivo e che mi portano sempre più in alto, ma prima di conoscere Simona era solo la tredicesima traccia del mio primo disco. Poi è diventata molto più di questo, è la colonna sonora della mia storia d'amore in pratica, della mia famiglia.*
N: -"Allora Gianmarchí, mancano tre mesi!" *Dico al mio amico qua accanto, stasera siamo noi ragazzi da un lato e le ragazze dall'altro, che parlano di altre cose. Il primo a provare l'emozione di diventare padre sono stato io, ora tocca a lui e lo vedo molto teso.*
Gian: -"Aò, me sto a cacà sotto! Come se fa?" *Mi domanda impanicato così scoppiamo a ridere tutti noi ragazzi.*
N: -"Non te posso spiegà, viene tutto da sé. 'Na mattina te sveji e devi cambià er pannolino a tu fijo o altro, farai casino la prima volta ma imparerai. Nessuno nasce genitore e sicuramente anche Sveva non sa da dove partire, così come non lo sapevamo io e Simona." *È proprio così. Nessuno sa da dove si comincia, come sarà, se sarai bravo o se sarai una frana, ma con pazienza e con qualche aiutino si impara in fretta e poi diventa tutto un gioco.*
Gian: -"Se penso che me svejo alle 5 la mattina e Davide non mi farà dormire tutta la notte me vojo sparà." *Dice ovviamente scherzando, data la sua risata finale.*
N: -"Beh si, un po' di bestemmie a casaccio le butti!" *Ci scherzo su anch'io, ridendo insieme agli altri.*
Sv: -"Allora? La smettete di parlare male di mio figlio?" *Ci dice Sveva che, a parer mio, al posto delle orecchie c'ha delle parabole... Ma come fa a sentire sempre tutto?*
Gian: -"Te statte zitta che certe notti gliene dici di tutti i colori!" *Ribatte Vapu puntandole una mano contro. Ridiamo tutti a crepapelle vedendo la faccia di Sveva che quasi se lo vorrebbe mangiare. La serata passa così, come al solito tra cibo, vino e tante risate, fino a far arrivare mezzanotte. Ognuno torna a casa lasciandomi con la promessa che domani saranno tutti sotto al palco, come ogni anno.*
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*Nella casa tutto tace non appena Valeria si addormenta. Le lascio un bacio sulla fronte e chiudo la porta della sua cameretta raggiungendo Simona in camera. Mi getto sul letto a peso morto per la stanchezza e sospiro rilassandomi.*
N: -"Che fai?" *Domando alla mia mogliettina che legge un articolo sul telefono.*
S: -"Nulla, leggevo una cosa sulla politica." *Mi risponde. Mi avvicino strofinando il mio naso contro il suo collo e inspiro il suo profumo, sempre lo stesso.*
N: -"Potresti fare qualcosa di più produttivo invece di leggere un articolo.." *La stuzzico io. La stanchezza è tanta, ma la voglia di averla la supera. Lei ridacchia mentre io le sfilo gli occhiali.*
S: -"Vorrei capire come fai a far svanire la tua stanchezza solo poggiandoti sul letto." *Mi sbeffeggia lei mentre tolgo anche il suo cellulare dalle sue mani.*
N: -"Non lo faccio. Per un po' di divertimento ho sempre energie, bambolina!" *Le rispondo facendola ridere. Mi metto a cavalcioni su di lei e la riempio di baci delicati dappertutto. Mi sfila la maglia accarezzandomi il petto, in questi anni riempito ancora di più di tatuaggi, e si avventa sulle mie labbra. Allaccia le gambe attorno al mio bacino, viaggio con le mani sui suoi fianchi e le alzo la maglia. Infine la sfilo, poi le tolgo anche pantaloncino e slip. Lei fa lo stesso con me, poi continuiamo a baciarci, iniziando a stuzzicarci le parti intime.*
S: -"Amo per favore fai piano che..che mi deve venire il ciclo e sono più sensibile." *Mi dice prima che io possa entrare per iniziare l'atto. La guardo stranito perché una cosa del genere, in cinque anni, non me l'aveva mai detta, ma poi annuisco e le faccio un sorrisetto. Così entro in lei e facciamo l'amore. Ho perso il conto di quante volte l'abbiamo fatto negli anni, è sempre più bello, è sempre più romantico ma allo stesso tempo aggressivo. Lei rende sempre tutto perfetto, lo fa da sempre e io ne sono sempre più innamorato. Non è vero che il matrimonio rovina, il matrimonio lega ancora di più. Quei momenti di litigi o di incomprensioni ci saranno sempre, ma se mi dovessero chiedere "ti risposeresti con Simona?" Io risponderei "Si, altre centomila volte". L'amore che provo per lei non si placa, non diminuisce e nemmeno rallenta, ma cresce giorno dopo giorno. Sogno davvero altri figli con lei, sogno davvero una vita accanto a lei, sogno davvero la nostra vecchiaia, mano nella mano. E nel mentre questi pensieri vanno, finiamo di fare l'amore e ci rilassiamo entrambi. La stringo forte al petto e la riempio di baci dolci che la fanno sorridere.*
N: -"Bimbetta mia." *Le sussurro accarezzandole il viso.*
S: -"Non ti sembra strano, dopo esserci sposati e aver fatto una bambina, chiamarmi ancora bimba?" *Mi domanda ridacchiando. Io nego col la testa e l'afferro dalle guance.*
N: -"Tu sarai sempre la mia bimba!" *Le rispondo lasciandole un bacio sul naso.*
S: -"Ti amo, Peter Pan." *Mi dice sorridendo, era da tanto che non mi chiamava così, anzi, che non ci chiamavamo così.. Infatti la mia risposta è..*
N: -"Ti amo da morire, Wendy.."

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