CAPITOLO 136

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Pov's Simona
*In tutto quel breve tragitto fino a casa sono stata dietro tenendo Valeria tra le mie braccia. E' così bello vederla ridere, giocare con lei, vedere che mi ha riconosciuto ed è felice che la sua mamma è qui. Ora si è addormentata e la osservo mentre rilassata si gode il suo riposino. Non la lascerò più, non commetterò più lo stesso errore, voglio stare accanto a lei, crescerla e accudirla. Non appena arriviamo davanti al cancello di casa già sorrido e respiro più regolarmente.*
S: -"Finalmente a casa.." *Dico in un sussurro attirando l'attenzione di Niccolò che era fermo davanti al cancello attendendo che si aprisse. Mi sorrido e si rigira in avanti per entrare nel nostro cortile. Scendo dalla macchina con Valeria e mi avvio verso la porta d'ingresso. Niccolò apre e subito vedo il nostro cagnolone saltargli addosso.*
N: -"Ti conviene passarmi Valeria, questo mo farà un casino!" *Esclama Niccolò afferrando Valeria e facendomi sorridere. Infatti, come precedentemente detto, Spugna fa una cosa mai fatta prima. Esce di casa, corre per tutto il cortile e poi mi gira intorno abbaiando e scodinzolando.*
S: -"Ciao cucciolotto mio!" *Dico sedendomi a terra e incrociando le gambe, l'unico modo per far sì che Spugna si avvicini di più. Subito si precipita addosso a me iniziando a leccarmi tutto il viso, poi si allontana ancora e abbaia. Rido mentre lo vedo sbattersi da una parte all'altra fin quando si mette di pancia in su sulle mie gambe e richiede le mie attenzioni.*
S: -"Ti sei fermato finalmente! Come sta il mio cucciolone bello? Madonna quanto mi sei mancato!" *Dico afferrandogli il muso e lasciandogli un bacio. I cani sono davvero il migliore amico dell'uomo. Si certo, i miei amici, Niccolò, la sua famiglia, la mia bambina, mi hanno accolta tutti in modo stupendo, ma i cani ti fanno feste anche se non ti vedono per dieci secondi, sono meravigliosi e ti stanno sempre accanto. Con molta difficoltà, dato che Spugna non vuole fermarsi, rientriamo in casa e mi tolgo le scarpe. Le poggio nella scarpiera, sempre posta all'ingresso e mi guardo attorno, come se questa casa fosse nuova, come se fosse la prima volta che ci entro.*
N: -"Bentornata a casa amore mio." *Dice Niccolò abbracciandomi da dietro così sorrido e poggio la testa sul suo petto. La casa è davvero una bomboniera, Niccolò se n'è preso cura perfettamente il che mi lascia di stucco perchè Niccolò odia pulire casa, molte volte lo costringevo.*
S: -"Hai fatto venire tua mamma a pulire o hai chiamato qualcuno? E' troppo perfetta la casa!" *Dico per prenderlo in giro e lui mi guarda in modo serio.*
N: -"Certo che sei proprio stronza te, non può essere che l'ho pulita io?" *Dice guardandomi e poggiando le mani sul petto. Io trattengo una risata e lo guardo per bene, non l'ha pulita lui, glielo leggo negli occhi che tra un pò cede alla sua stessa bugia.*
N: -"Oh e va bene! Non posso manco fà finta co te! Non c'è gusto!" *Dice imprecando e andando verso la cucina così scoppio a ridere correndogli dietro.*
S: -"Dai amore mio ma che me ne frega!" *Dico io continuando a ridere mentre lui, offeso, beve l'acqua ignorandomi. Continuo ad insistere per farmi perdonare e lui, inaspettatamente, si gira e mi fissa. D'improvviso con la bocca fa come una fontanella sputandomi addosso l'acqua che pensavo avesse già ingoiato. Rimango spiazzata spalancando la bocca e facendo un sussulto.*
S: -"NICCOLO'!!!!" *Grido mentre lui scoppia a ridere. Metto su un espressione di vendetta e inizio a camminare verso lui che subito scappa fuori in giardino.*
N: -"Non mi prenderai mai!!!" *Grida correndo per il giardino.*
S: -"Se ti prendo sono guai!" *Ribatto io, ma prima che possa provare a fare qualcosa lui afferra il tubo dell'innaffiatoio e apre la valvola iniziando a bagnarmi tutta. Grido mettendomi di spalle a lui, l'acqua è congelata e lui deve dire grazie che è maggio e le temperature ormai sono alte. Prendo coraggio e mi avvicino afferrando il tubo, ma lui non lo molla perciò nasce una lotta in cui ogni tanto riesco a rigirare il tubo e a bagnare anche lui. In tutto questo lasso di tempo le risate sono state infinite, talmente tanto che mi fa male la pancia. Sfinita mi getto sul prato continuando a ridere. Niccolò chiude la valvola e mi raggiunge, anche lui sta ancora ridendo e non abbiamo intenzione di smettere. Mi mancava divertirmi così con lui, mi mancava essere bambini e giocare insieme, mi mancava tutto questo. Senza preavviso e senza delicatezza Niccolò si fionda sulle mie labbra lasciandomi un bacio pieno di passione. Poggia la sua mano sul mio viso e il suo petto sul mio, senza farmi sentire il peso del suo corpo. Metto le mani tra i suoi capelli, c'è tanto desiderio in questo bacio, c'è tanto amore perduto che ha voglia di essere ritrovato.*
N: -"Wendy è tornata davvero.." *Sussurra lui sulle mie labbra sorridendo, come se solo ora è davvero convinto che io sia lì, solo ora ha realizzato che non sta sognando ed è ciò che sto realizzando anch'io. Sono di nuovo col mio Peter, sono di nuovo tra le sue braccia e sono di nuovo con la mia famiglia. Continuiamo a baciarci, qui stesi in giardino, con Spugna che abbaia e corre avanti e dietro. Con l'acqua si è divertito anche lui, sappiamo bene che ora farà un casino in casa con le stampe ma non ci importa di nulla, siamo finalmente di nuovo insieme e per quanto mi riguarda Spugna potrebbe distruggere pure casa in questo momento.*
S: -"Potremmo approfittare del fatto che Valeria sta dormendo..." *Dico nel suo orecchio in modo malizioso. Lui mi guarda e sorride, le sue fossette sono la fine del mondo.*
N: -"Non credi di star provando troppe emozioni tutte insieme oggi?" *Mi sbeffeggia lui riferendosi all'intera giornata. Oggi è la festa della mamma, lui è venuto a prendermi in clinica regalandomi un mazzo di girasoli dicendomi che sono da parte di Valeria, mi ha fatto la sorpresa dicendomi che potevo uscire di lì, mi ha portata da i nostri amici, mi ha portata dalla sua famiglia, da mia figlia e ora siamo di nuovo tutti a casa. Le emozioni che ho provato oggi sono indescrivibili, non hanno ancora inventato le parole per descriverle, e non so ancora come io non abbia preso un infarto oggi per come il battito del cuore sia sfasato. Rido per la sua "battutina" e lo attiro in un altro bacio.*
S: -"E tu non credi che ti sto lasciando a stecchetto da troppo tempo? Non facciamo l'amore da Natale!" *Gli faccio presente così lui sgrana gli occhi e subito si alza dal prato. Afferra la mia mano, mi fa alzare e mi prende a mo' di principessa facendomi cacciare un urlo dal gesto inaspettato.*
N: -"Cazzarola cinque mesi so assai oh! Nun te permette de fallo de novo!" *Dice una volta arrivato nella nostra camera buttandomi sul letto. Abbiamo fatto un macello coi nostri vestiti che gocciolavano ma puliremo dopo.*
S: -"Guarda come stai! Hai salito le scale velocemente con me in braccio preso dall'euforia!" *Dico io mentre si mette a cavalcioni su di me.*
N: -"Amò cinque mesi so cinque mesi!" *Mi dice facendomi ridere ancora. Lo afferro dal collo e lo bacio mentre gli sfilo la maglia completamente inzuppata di acqua.*
S: -"Siamo un pò bagnati eh?" *Dico ridacchiando.*
N: -"Fa niente, scivola meglio!" *Risponde lui facendomi scoppiare a ridere per poi fiondarsi sul mio collo e lasciare mille baci. Risale baciandomi ardemente e afferrando le mie gambe per portarle attorno al suo corpo e far aderire i nostri bacini.*
S: -"Potrebbe anche scoppiarmi il cuore per le troppe emozioni vissute oggi, ma voglio fare l'amore con te in questo momento perchè mi sei mancato, troppo." *Gli sussurro. In un battito di ciglia Niccolò è di nuovo sulle mie labbra e mi bacia con foga. Mi sfila i pantaloni e dopo la maglia facendomi rimanere in intimo. Si ferma e mi guarda con ammirazione. Passa gli occhi su tutto il mio corpo, come se mi stesse facendo la radiografia.*
N: -"Sei bellissima amore mio..." *Mi sussurra poi indietreggiando un pò e iniziando a lasciarmi baci sulle gambe salendo sempre più su. Mi lascia dei baci delicati che mi fanno sussultare e che fanno aumentare il mio desiderio sempre di più. Arriva all'interno coscia e lascia dei baci più lunghi per poi afferrare l'estremità delle mutande e sfilarle lentamente.*
N: -"T'avviso che nun te movi de qua se non me la dai almeno dieci volte!" *Scoppio a ridere ricordandomi di quella volta in cui davvero lo facemmo per dieci volte, il giorno dopo non potevo camminare! Dopo qualche risata riprende da dove si era fermato e stuzzica la mia intimità facendomi godere come non mai. Niccolò è sempre stato delicato, ma allo stesso tempo aggressivo, passionale, sensuale. Dopo avermi tolto anche il reggiseno gli sfilo i pantaloni e le mutande ribaltando la situazione e facendolo stendere. Bacio tutto il suo petto scendendo giù sull'addome. Dopo un pò di preliminari, o come li chiama Niccolò "assaggini", salgo su di lui e sussulto non appena entra in me. Mi muovo sempre più velocemente ammirando le sue espressioni di godimento mentre tiene le mani sui miei fianchi. Gli lascio baci sul collo salendo piano piano e arrivando alle sue labbra così lui mette la mano dietro la mia nuca tenendomi ferma per baciarmi meglio. D'improvviso mi afferra da sotto le cosce e ribalta la situazione senza distaccare i nostri bacini per poi continuare a spingere e a farmi sussultare dall'eccitazione. Questo momento è pura magia, questo momento è pura poesia, questo momento insieme a lui nel letto è ciò che poteva completare questa bellissima giornata. Da ora in poi posso davvero iniziare a riprendere la mia vita in mano, ora mi sento davvero carica. Continuiamo a fare l'amore lasciandoci baci sensuali e vogliosi. Raschio la schiena di Niccolò quando sento di stare per arrivare al culmine. Niccolò capisce questa mia esigenza e spinge un pò più forte per poi farmi cacciare l'urletto finale che a quanto pare vale anche per lui dato che si stende accanto a me sfinito, ma si gira per lasciarmi altri baci, questa volta più romantici, più dolci. Riprendo fiato e lo guardo osservando il suo petto che si muove velocemente dato l'affanno.*
S: -"Si vede che sono passati cinque mesi, sei durato pochissimo!" *Decido di sbeffeggiarlo io, anche se non è affatto vero. Lui si gira corrucciando le sopracciglia e inarcandone uno.*
N: -"Se cinquanta minuti so pochi!" *Ribatte deciso lui così scoppio a ridere.*
N: -"E poi statte zitta che te sei divertita eccome!" *Dice poi mordendosi il labbro inferiore e lasciandomi dei pizzichi sul fianco così rido.*
S: -"Va bene va bene, scherzavo, sta calmo!" *Rispondo alzando le mani in segno di resa e lui mi sorride per poi mettermi la mano dietro la schiena e tirarmi verso di sè, facendo aderire bene i nostri corpi.*
N: -"Quanto mi sei mancata... Sognavo tutte le notti il momento in cui saresti tornata su questo letto e avremmo fatto l'amore.." *Mi sussurra guardandomi dritto negli occhi e accarezzandomi il viso con il dorso della mano.*
N: -"Mi mancavano da morire sti occhietti blu." *Aggiunge infine. Sorrido, grata di avere lui, grata di avere il suo amore, e gli lascio un bacio.*
S: -"Anche tu..." *Ci guardiamo per tanti altri minuti mentre ci riempiamo di coccole, di grattini e di sorrisetti. E' così bello stare qui, così, con lui, tra le sue braccia.*
N: -"Ti amo Wendy." *Dice lui all'improvviso dopo tutto questo silenzio. Sorrido e mi poggio sul suo petto accoccolandomi a lui che mi stringe forte tra le sue braccia.*
S: -"Ti amo anch'io Peter, non riesco a definire nemmeno quanto."
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Pov's Niccolò
*Dopo il momento passionale con Simona decido di alzarmi e andare a fare una doccia. Entro in bagno e subito entro in doccia facendo scorrere l'acqua sulla mia testa. I pensieri scorrono velocemente tanto quanto l'acqua e mi portano, come sempre, a Simona, con la differenza che questa volta sto pensando positivo, che questa volta è un pensiero felice e che questa volta lei è qui a casa con me e abbiamo appena finito di fare l'amore. Baciare la sua pelle nuda, guardare il suo corpo, accarezzarlo e eccitarmi solo nel vederla stesa lì sul letto, una delle sensazioni che mi è mancata di più. Quando facciamo l'amore sparisce completamente tutto il mondo attorno a noi, tutte le preoccupazioni, e pensiamo solo a stare bene e ad amarci, sempre di più. Mi piace punzecchiarla con frasi piccanti che la fanno ridere e adoro quando, dopo aver concluso, ci guardiamo e ci prendiamo in giro. Amo soprattutto quando, senza dire nulla, ci fissiamo e ci accarezziamo. Perchè l'amore tra me e Simona è questo: facciamo mille pazzie, non facciamo altro che prenderci in giro, non siamo mai in imbarazzo e ci amiamo all'infinito.*
S: -"Amore hai finito?" *Interrompe i miei pensieri proprio lei entrando in bagno, ancora nuda.*
N: -"Si, ma se vuoi puoi entrare qui e facciamo il secondo round!" *Dico uscendo un braccio dalla doccia e tirandola dentro con me. Lei ridacchia per poi darmi uno schiaffo sul petto così la stringo e la bacio.*
S: -"Smettila cretino, non possiamo starcene qui, c'è Valeria giù. Metti che piange?" *Risponde alla mia proposta. Mi fermo un attimo e la guardo con occhi sognanti, brillanti.*
S: -"Che c'è?" *Mi domanda lei. Le sorrido afferrando le sue mani e incrociandole con le mie.*
N: -"Quanto amo vederti preoccupata per Valeria.. Di nuovo.." *Le sussurro in modo cauto, in modo da non ferire i suoi sentimenti, ma è la verità. Erano mesi che non si preoccupava per nostra figlia e sentirle pronunciare una frase del genere per me è una fitta dolce e gioiosa al petto. Avvicina una mano al mio viso e mi accarezza sorridendomi.*
S: -"Lo so che ti ho fatto soffrire, so che sei stato male e so che in qualche modo è stata male anche lei senza una mamma..." *Dice guardandomi dritto negli occhi mentre il getto dell'acqua scorre ancora su noi.*
S: -"Ma ti prometto.. Anzi, VI prometto... Che non succederà più, non andrò più via e sarò sempre al vostro fianco, perchè i pianti che ci faremo in futuro devono essere solo di gioia, mai più di tristezza." *Le sorrido dolcemente poggiando la fronte contro la sua e chiudendo gli occhi.*
N: -"Me lo prometti?" *Dico in un singhiozzo, era inevitabile piangere. Il suo discorso, lo stress del periodo passato, la felicità di riaverla tra le mie braccia.. Mi sono sfogato stamattina al parcheggio ma evidentemente le lacrime non erano ancora finite.*
S: -"Si amore mio, te lo prometto... Te lo prometto.." *Mi risponde riempiendomi di baci sul viso. Afferro le sue mani, che tiene poggiate sul mio viso, e strizzo gli occhi che ancora fanno fuoriuscire lacrime.*
N: -"Ti prego, vederti in quello stato mi ha fatto morire dentro... Non voglio più vederti così, voglio vederti sempre felice..." *Sussurro ancora, tremolante, mentre lei annuisce velocemente.*
S: -"Sempre felici d'ora in poi, insieme. Io, tu, Valeria e Spugna... E poi si vedrà, chissà arriva un altro Moriconi.." *Mi dice infine, anche lei ricoperta dalle lacrime, accendendo la speranza più grande in me. Nonostante la depressione post parto mi sta dicendo che è disposta, in un futuro, ad avere altri figli e ciò mi rende estremamente felice.*
N: -"Ne voglio altri due.." *Dico sorridendo e facendo sorridere anche lei.*
S: -"Per ora pensiamo alla probabilità di avere il secondo, poi si pensa!" *Ribatte lei facendomi ridere e lasciandomi un bacio.*
S: -"Ora esci su! Fammi fare la doccia se no arriveranno 1000€ di bolletta solo per l'acqua!" *Dice poi asciugandosi le lacrime e ridendo. Esco dalla doccia, mi asciugo e metto i boxer per poi scendere a controllare la bambina. Dorme ancora rilassata sul dondolo.. E indovinate Spugna dove sta? A fare il guardiano, steso accanto al dondolo. La mia vita ha ripreso di nuovo equilibrio.*
S: -"Nì ma che fai in boxer sul divano??" *Dice Simona scendendo dalle scale così scoppio a ridere. Mi erano mancati anche i suoi rimproveri, in questi mesi ho fatto quello che volevo.*
N: -"M'hai detto de controllà Valeria e so sceso così." *Rispondo in modo ovvio facendo spallucce così lei sbuffa. Poi scoppia a ridere e scuote la testa.*
S: -"Vatti a mettere i pantaloni prima che ti sculaccio!" *Mi dice. Alzo gli occhi al cielo alzandomi dal divano e sorridendo leggermente.*
N: -"Rompipalle!" *Esclamo passandole accanto.*
S: -"Intanto questa rompipalle ti è mancata un sacco!" *Ribatte lei poggiando le braccia sui fianchi mentre io mi avvio verso la scala. Mi giro di scatto e l'afferro di colpo facendole emettere un grido per cui si copre immediatamente la bocca, prima che Valeria possa svegliarsi.*
N: -"Si mi è mancata tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto tanto...." *Rispondo parlando a raffica per poi riempirla di baci mentre lei sorride.*
N: -"L'ho già detto che me sei mancata tanto?" *Le chiedo ancora guardandola mentre lei cerca di riprendere fiato per le troppe risate.*
S: -"Si, l'hai detto. Mo vatti a mettere i pantaloni, su forza!" *Ribatte ancora dandomi una pacca sul sedere.*
N: -"M'hai sculacciato davvero?" *Dico io guardandola con aria di sfida così lei annuisce soddisfatta.*
S: -"Te l'ho detto, se non ti muovi ti sculaccio!" *Mi risponde liberandosi dalla mia presa e facendomi una linguaccia. La guardo perplesso mentre va vicino a Valeria per prenderla in braccio e sedersi sul divano, non credo si stacchi più ora da lei, e sinceramente spero sia così.*
N: -"Te guarda un pò sta strega!" *Dico poi salendo le scale mentre la sento ridacchiare. Scendo dopo pochissimo, d'altronde che ci vuole a mettersi dei pantaloni, e torno a sedermi sul divano, accanto a Simona. Il suo sguardo perso nel vedere il volto di Valeria mi rasserena. E' come se la stesse studiando, è come se volesse capire tante cose di lei, tante cose che si è persa.*
S: -"Un pochetto assomiglia a me però, che dici?" *Dice all'improvviso così ridacchio mettendo un braccio poggiato sulla spalliera del divano, come ad abbracciarla.*
N: -"La parte del muso è uguale a te..." *Le rispondo sinceramente, tutti lo dicono e soprattutto si nota che la parte degli occhi è uguale alla mia.*
N: -"Un mese fa era uguale e identica a te, eravate due gocce d'acqua." *Le confesso poi ricordandomi di quando guardavo Valeria e vedevo a pieno il volto di Simona, le somigliava tantissimo. Ora è un misto tra noi due ed è stupenda. Simona sorride senza distogliere lo sguardo dalla bambina.*
S: -"Io sono felicissima che somiglia a te, io so brutta!" *Dice dondolando Valeria che si stava muovendo infastidita.*
N: -"Che sei scema quello si, lo posso dire con certezza. Ma che sei brutta no amore, sei la più bella del mondo." *Dico dandole un bacio sui capelli che lei ricambia con una gomitata nello stomaco. Metto la mano sul fianco sofferente ma anche sorridente perchè so il motivo della gomitata.*
S: -"Scemo sei tu!" *Mi dice facendomi un ulteriore linguaccia. Valeria si muove ancora per poi mettersi il dito in bocca, come suo vizio che purtroppo le ho fatto prendere. Aia Niccolò, me sa che mo le hai...*
S: -"Nicco......" *Dice Simona con tono serio, girandosi come la bambola assassina. Mi gratto la nuca stringendo i denti e guardando altrove.*
S: -"Nic avevamo detto di non farle prendere questo vizio..." *Dice poi sospirando e guardandomi.*
N: -"Lo so... Ma il periodo era quello che era, lei si addormentava così ed era troppo carina, non potevo toglierle il dito dalla bocca mentre dormiva tranquilla!" *Mi giustifico io vedendo lei che mi guarda in modo leggermente arrabbiato, ma anche compassionevole.*
S: -"Non ho voglia di arrabbiarmi, è tutto così perfetto e finalmente vi ho di nuovo con me..." *Risponde, inaspettatamente da ciò che pensavo, poggiando la testa sul mio petto.*
S: -"Perciò per stasera sorvolo, ma da domani mi aiuterai a toglierle questo vizio ok?" *Mi domanda poi, diventando dolce. Sorrido accarezzandole i capelli e poggia la mia testa sulla sua.*
N: -"Va bene." *Rispondo dolcemente. Infondo ha ragione al 100%, è un brutto vizio ed è meglio toglierglielo subito.*
Pov's Simona
N: -"Ma davvero domani ti taglierai questi meravigliosi capelli?" *Mi domanda Niccolò mentre me li accarezza. Alzo lo sguardo e vedo che ha il labbruccio, cosa che mi fa ridere un sacco. Niccolò ama i miei capelli lunghi e soprattutto ama accarezzarmeli, ed io ovviamente amo quando lo fa, come adesso.*
N: -"Dai non ridere, so serio! So così belli!" *Dice ancora prendendone una ciocca e portandola sotto il suo naso per annusarne l'odore.*
N: -"Sempre co questo profumo de more che me fa impazzì." *Commenta ancora. Sorrido sempre di più per poi lasciargli un bacio sulla guancia.*
S: -"Amo i capelli si rovinano, ogni tanto bisogna tagliarli." *Gli rispondo ma lui mette ancora di più il broncio.*
N: -"Ma tagliate mezzo centimetro, non mezzo metro! I capelli tuoi arrivano quasi al culo, non puoi tagliarli così tanto poi so triste!" *Mi supplica ancora. E' vero, i miei capelli arrivano quasi sul fondoschiena, sarebbe un colpo al cuore tagliarli così tanto anche per me.*
S: -"Vabbè dai, facciamo che taglio solo tanto così!" *Dico facendo una piccola misura con pollice e indice così lui sorride contento.*
N: -"Evvai!! Ho vinto io!!!" *Esclama festeggiando così scoppio a ridere. Non gli darò la soddisfazione di dire che anche io non voglio tagliarli, mi sono mostrata così convinta di volerlo fare davanti ai suoi occhi e se lo dico mi prenderebbe in giro. Ma parlo troppo presto.. Perchè lui è Niccolò Moriconi, è il mio ragazzo e mi conosce meglio delle sue tasche, infatti mi guarda e inarca un sopracciglio facendo un sorriso furbetto.*
N: -"Ho vinto troppo facilmente questa sfida... Mi sa che non eri convinta manco tu!" *Dice tirandomi un pizzico al naso così rido.*
S: -"Mannaggia oh, mi freghi sempre! Non devi capirmi così bene, capiscimi meno!" *Lo sbeffeggio io così scoppiamo a ridere entrambi. Valeria piano piano si muove aprendo gli occhietti. Lascio che si svegli perchè ha riposato abbastanza. Non appena apre del tutto gli occhi fa un enorme sbadiglio che mi fa sorridere. L'afferro meglio da sotto le ascelle e alzo le braccia tenendola su.*
S: -"Ciao amore della mamma! La mia patata con le cosciotte enormi!" *Dico poi avvicinandola al mio viso e lasciandole baci sulla guancia. La sento fare dei versetti per poi allontanarla e sederla sulle mie gambe. Prende una mano e se la "mangia" continuando a fare versetti.*
S: -"Ti fa male il dentino piccoletta?" *Dico vedendola così. La corporatura di Valeria è tale e quale a me da piccola, pacioccona. La tengo con una mano e con l'altra tento di aprirle la bocca per vedere quel piccolo dentino che ho visto solo nei video grazie a Niccolò, ma con mia sorpresa ne trovo un altro che sta uscendo piano piano.*
S: -"Nic c'è l'altro!" *Dico entusiasta così Niccolò si avvicina un pò per guardare meglio.*
N: -"E' vero! Valeriè hai aspettato la mamma così lo vedeva anche lei?" *Dice parlando con sua figlia e facendomi sorridere. Non ho visto il primo, ma almeno ho visto il secondo.. E' stata "quasi" la stessa cosa. Dopo poco Valeria smette di lamentarsi, come se il dolore si fosse placato, così inizio a farle facce buffe per farla sorridere, cosa che riesce in mezzo secondo perchè Valeria è così, è sempre solare.*
S: -"Chi è l'amore della mamma? Tuu!" *Dico alzandola in aria per poi avvicinarla e farle pernacchie sulla pancia così lei ride a crepapelle.*
N: -"Amo tua mamma non sa che sei tornata a casa. Mo ve faccio un video così glielo mandiamo." *Dice Niccolò così annuisco. Afferra il telefono, aziona il video e riprende me e Valeria che giochiamo insieme, come all'inizio, come i primi mesi, con la stessa voglia, forse ancora più forte, di amare mia figlia e di crescerla nel modo migliore, facendola sentire sempre amata come merita. Perchè una piccola stella così merita di essere amato dal primo istante, dal primo momento. Perchè una stella così non deve spegnersi mai, perchè Niccolò l'ha sempre cantato e io sempre lo dirò: "Donna instabile, sei la mia sfida, sei la piccola stella che porto nei momenti in cui non ho luce". Valeria è la mia sfida, è la persona di cui devo avere più cura, ed è la piccola stella che illumina il mio cammino, che mi ha fatto luce per uscire dal tunnel e tornare da lei. Dopo aver mandato il video su un gruppo Whatsapp, in cui ci siamo io, i miei genitori, mio fratello, mia cognata e Niccolò, sento il mio telefono squillare così lo afferro leggendo sul display il numero di mia mamma che mi fa una videochiamata. Subito sorrido immaginandomi la felicità nel vedermi lì. Sistemo Valeria mettendola seduta sulle mie gambe in modo da far guardare anche a lei sua nonna e apro la chiamata.*
VIDEOCHIAMATA
S: -"Ciao ragazzi!" *Saluto vedendo mamma, papà, Alessandro e Annarita nello schermo. Mamma inizia a piangere e papà si mette una mano sulla fronte sorridendo, così come mio fratello.*
An: -"Sei tornata a casa Simo!!" *Dice allora Annarita anticipandoli, sono troppo emozionati.*
S: -"Si, finalmente. Mamma, buona festa della mamma."
MS: -"Tesoro mio... Buona festa della mamma anche a te... Come stai?"
PS: -"Quando sei tornata?" *Dicono a raffica curiosi.*
S: -"Ho finito la cura, sono migliorata tantissimo e Niccolò mi è venuto a prendere stamattina dopo aver parlato con la dottoressa ieri. La dottoressa ha detto che ormai è tutto finito e ne era certa oltre per aver visto i miei miglioramenti, ma anche perchè ho scritto una lettera in cui dico quanto mi manca Valeria. E infatti ora sono qui con la mia piccola polpetta." *Dico lasciando un bacio a Valeria mentre la mia famiglia esulta, vedendomi di nuovo legata a lei.*
N: -"De me s'è già dimenticata non appena ha visto Valeria." *Dice Niccolò affacciandosi per farsi vedere e facendoci ridere. Rimaniamo a parlare per molto fin quando vediamo che è arrivata l'ora di cena, infatti Valeria inizia a piangere richiedendo cibo.*
S: -"Mamma, ora devo chiudere che Valeria ha fame. Ci sentiamo per messaggi e venite quanto prima, mi mancate."
MS: -"Perchè non venite voi qui? Ci sono gli zii che vogliono vederti, non ti vedono da almeno quattro anni e vorrebbero conoscere Niccolò e soprattutto la bambina."
N: -"Si dai amore, ci andiamo la prossima settimana eh?"
S: -"Ok, va benissimo. Ci sentiamo ciao mà, ciao pà."
PS: -"Ciao tesoro."
FINE VIDEOCHIAMATA
N: -"Dopo tutto sto stress ce la meritiamo na vacanza no? Ci facciamo due belle settimane in Puglia così andiamo a trovare tutti i tuoi zii, me li presenti tutti e li presenti anche a Valeria." *Dice Niccolò afferrando quest'ultima per tenerla un pò in braccio. Mi avvicino mettendo le braccia attorno al suo collo e gli lascio un bacio.*
S: -"Tu te la meriti una bella vacanza, tu sei quello che è uscito pazzo sti mesi." *Gli dico.*
N: -"Tu sei stata male, io stavo male con te. Ricordi? Siamo troppo in sintonia per non provare le stesse emozioni." *Mi dice. Questa frase gliela dissi una sera, quando ero ancora incinta. Ogni volta che io provo una qualsiasi emozione Niccolò prova la stessa cosa e viceversa. Se io ero felice per un traguardo, lui era felice come se il traguardo fosse il suo. Se lui era nervoso per un problema di lavoro, io ero nervosa come se il problema fosse il mio. Siamo troppo uguali, siamo troppo in armonia, ci amiamo così tanto che uno prova le stesse emozioni che prova l'altro, in qualsiasi circostanza.*

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