Trova spazio dentro me 2

CAPITOLO 117

Pov's Niccolò
*La dottoressa apre la porta e vedo Simona seduta ad una scrivania che scarabocchia qualcosa. Appena mi vede sorride, sono sollevato che non voglia uccidermi. Ricambio il suo sorriso ed entro in camera, non perde un attimo per fiondarsi tra le mie braccia.*
N: -"Amore mio..." *Le sussurro stringendola forte. Mi allontano di poco e la guardo sorridendo.*
N: -"Come stai?" *Le domando, domanda stupida da fare ma necessaria. Lei risponde facendo spallucce.*
S: -"Stavo disegnando, vuoi vedere?" *Mi dice. Mi sembra una bambina che vuole mostrare il disegno appena fatto a suo padre. Annuisco e lei mi porta vicino alla scrivania mostrandomi un foglio. Su c'è disegnata una torta, a cinque piani, decorata con fiori e perline.*
N: -"Amore che bella!" *Le dico lasciandole un bacio in fronte.*
S: -"La voglio appendere in pasticceria, così se mi chiedono una torta per un matrimonio propongo questa!" *Mi dice sorridente e io penso "magari la faremo fare al nostro di matrimonio".*
S: -"Che mi hai portato?" *Mi domanda risvegliandomi dai pensieri. Poggio il borsone sul letto e mi rigiro verso di lei.*
N: -"Qui ci sono tutte le tue cose, te le sistemi con calma.. Io purtroppo devo andare via, devo correre in studio." *Le dico così diventa di nuovo triste. Le metto due dita sotto il mento e le lascio un bacio sul naso.*
N: -"Ehi, torno domani... Torno tutti i giorni." *Le dico ancora così lei sorride e mi lascia un piccolo bacio. La saluto ed esco dalla camera insieme alla dottoressa che ci ha guardati per tutto il tempo sorridendo.*
X: -"Come vi siete conosciuti?" *Mi domanda di getto, non mi aspettavo questa domanda.*
N: -"Due anni fa, al mio compleanno. Suo cugino è uno dei miei più grandi amici. Lei era una mia fan ma non gli ha mai chiesto di conoscermi, voleva che fosse un caso anche se aveva il modo più facile per conoscermi. Così suo cugino è andato alla sua pasticceria e ha prenotato la torta per il mio compleanno. L'ha consegnata lei essendo enorme e non appena arrivata a casa mia lo voleva ammazzare, non le aveva detto che era per me." *Rispondo alla sua domanda ridendo e facendo ridere anche lei.*
X: -"Beh, me la immagino la scena! Magari suo cugino lo voleva ammazzare al momento, ma adesso lo ringrazierà sicuramente." *Annuisco dandole ragione, è così e si sa.*
N: -"Infatti, è così, e anch'io lo devo ringraziare per aver fatto fare quella torta a lei. E' per questo che mia figlia ha il suo stesso nome."
X: -"Bellissimo gesto, sarà stato sicuramente apprezzato."
N: -"Molto.... Dottoressa, posso farle una domanda?" *La dottoressa annuisce anche se un pò interdetta, non si aspettava le volessi fare una domanda.*
N: -"Cosa... Cosa farà Simona durante il giorno?" *Domando. Voglio capire come faranno a farla riprendere.*
X: -"Un pò di attività, per lo più cose che le facciano capire quanto tiene a sua figlia. Qui tutte le donne che sono presenti hanno il suo stesso problema, chi più chi meno. Ci saranno delle "riunioni" dove a tutte loro verrà chiesto cosa ricordano della gravidanza, dei loro figli e se a loro legano ricordi belli o brutti. Tenerla lontana da voi è il modo più veloce di farla riprendere. Ovviamente avrà i suoi momenti liberi, potrà usufruire del cortile per una passeggiata o solo per prendere aria, potrà stare con telefono e chiamare chi vuole... Fra un pò di settimane faremo un piccolo esame che consiste nell'esprimere i propri sentimenti per vedere se migliora o meno. Devo comunque avvisarti che abbiamo prescritto tre tipi di farmaci diversi per lei, uno l'ha già preso stamattina e forse è per quello che era particolarmente tranquilla quando ti ha visto e non si è arrabbiato quando le hai detto che saresti andato via." *Dopo le informazioni della dottoressa mi sento più sollevato, ho quasi pensato che le trattassero da carcerate. Sospiro e annuisco, poi stringo la mano alla dottoressa ed esco dalla clinica per andare in studio.*