CAPITOLO 60

423 11 0
                                    

Pov's Simona
*Ora posso pensare a stare meglio? Posso pensare che sia tutto finito? Posso pensare che di questo non ne parleremo più dopo aver fatto l'amore ieri sera? No, certo che no, e io e Niccolò i conti li dobbiamo ancora fare, ma soprattutto devo ancora fare i conti con me stessa. Cosa voglio di più? Cosa mi aspetto di più? Non dovrei aspettarmi nulla o meglio.. Non dovrei pensare a un presente senza mia figlia. Devo dire che ieri sera ho provato emozioni diverse, stavamo soffrendo entrambi eppure stavamo facendo l'amore, quello vero, e ci stavamo amando come non mai. E' stato sofferente vederci con le lacrime mentre in quel momento dovremmo pensare solo a provare piacere, ma vi assicuro che ne abbiamo provato.. E anche tanto. Tutti questi pensieri sorgono mentre cambio il pannolino a Valeria che oramai guardo e mi sale un nodo in gola. Penso di stare più tranquilla senza lei, ma poi la guardo e tutto ciò cambia, però poi mi allontano e sto meglio.. Ma com'è possibile? Sto forse impazzendo? Non so dove sia andato Niccolò ieri sera, ma senza ombra di dubbio Adriano saprà tutto. E come posso solo guardarlo in faccia e sentire i suoi pensieri che mi giudicano? Perchè è questo che farà Adriano di sicuro.. Come può volermi ancora bene dopo ciò? Ma soprattutto... Come può Niccolò volermi stare ancora accanto dopo quel che ho detto? Al posto suo avrei preso la bambina e sarei scappata lontano... Sono troppo impulsiva? Forse, ma per un figlio vuoi la cosa migliore, e sentire la mamma di quest'ultimo parlare in questo modo non è certo la cosa migliore. Questo periodo mi sento davvero così strana ma non solo per i pensieri che mi faccio su Valeria, in generale. Mi sento delusa da me stessa, mi sento impotente, mi sento distrutta, mi sento fragile.. Devo parlarne con qualcuno perciò prendo la bambina ed esco di casa, devo parlare con Sveva perciò vado in pasticceria. Ah la pasticceria, sono di nuovo lontano da essa. Forse è anche questo che mi turba, che non mi fa sfogare. Sto sempre chiusa in casa con la bambina. Arrivo davanti alla pasticceria e tiro un sospiro prima di varcare la porta. Entrando mi guardo attorno, come se fosse la prima volta che ci entro. E subito il mio viso ricade su tutti i quadri attorno a me. La foto con Fred Gentili, ne ho fatto una copia e l'ho appesa anche qui. Le foto dell'inaugurazione sparse e poi il quadro pieno delle mie foto, delle persone più importanti della mia vita. Si, ho portato quel quadro qui, ci ho messo Valeria (al centro in gigantografia come disse Davide) e ho deciso di appenderlo qui, visibile a tutti, e non nascosto nel laboratorio. Questo quadro rappresenta la mia intera vita, ci sono davvero tutte le persone più importanti per me, e non merita di essere nascosto da qualche parte. I momenti più belli, gli attimi di spensieratezza, le persone con cui ho condiviso davvero tanto. Il quadro è cresciuto, le persone sono aumentate, il mio cuore ha fatto spazio per ognuno di loro. E ora che cosa combino? Potrei perdere tutto quanto se rovinassi la mia famiglia. Che razza di persona sarei ai loro occhi?*
Sv: -"Simò tutto ok?" *Mi risveglia dai pensieri Sveva venendo a posizionarsi davanti a me che mi trovavo ancora davanti alla porta, immobile, senza fiatare. Sussulto per il leggero spavento, non mi ero proprio accorta che mi avevano notata, non mi ero accorta che magari mi hanno anche salutata. Guardo Sveva che sempre più preoccupata poggia le mani sulle mie spalle. I miei occhi non reggono più e scoppio in una crisi di pianto lasciandomi andare tra le braccia della mia amica che mi stringe forte a sè sospirando.*
Sv: -"Tesoro, che c'è?" *Mi domanda. Come faccio a spiegare tutto? Ormai ci sono dentro e devo dirlo anche a lei, alla sorella che non ho mai avuto, all'amica che mi ha sempre sostenuta.*
Sv: -"Andrè passami il giubbotto per favore." *Dice Sveva ad Andrea che si precipita subito dietro, in laboratorio per prenderle il giubbotto e portarglielo. Sveva lo ringrazia e staccandosi un attimo da me se lo indossa. Mette un braccio attorno al mio collo, con l'altro prende il controllo del passeggino ed usciamo di lì andandoci a sedere alle panchine di un piccolo parchetto qui vicino.*
Sv: -"Allora, vuoi parlare o vuoi piangere solamente? Mi vuoi dire che succede?"

Trova spazio dentro me 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora