CAPITOLO 65

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Pov's Niccolò
*Dopo un lungo abbraccio afferra un fazzoletto per soffiarsi il naso. Io ridacchio per il solito vizio che ha, fare il suono della tromba mentre soffia il naso e lei mi guarda male mentre si pulisce per bene il naso.*
S: -"Perchè mi prendi sempre in giro?" *Mi domanda corrucciando le sopracciglia.*
N: -"Perchè mi fa ridere quella trombetta che hai al posto del naso!" *Le rispondo tirandole un pizzico sul naso. Lei si sposta, se c'è una cosa che Simona odia è che qualcuno le tocchi il naso in questo modo.*
S: -"Aia Nì! Lo sai che mi dà fastidio!" *Mi dice accarezzandoselo. Le sorrido e mi avvicino accarezzandole la guancia con il dorso della mano.*
N: -"Stai bene?" *Le domando sussurrando. Annuisce per rispondermi e afferra la mia mano incrociandola con la sua.*
S: -"Tu?" *Mi domanda allora. Rimango un attimo incantato, poi le sorrido e annuisco anch'io lasciandole un bacio. Mi volto verso la tovaglia ricordandomi che deve ancora mangiare.*
N: -"Finisci di mangiare dai."
S: -"Non ho fame.." *Mi risponde coprendo il piatto. Quando avanza la pasta la sera me la mangio sempre io.*
N: -"Sei sicura?"
S: -"Si... Voglio solo stare stesa sul divano con te." *Mi dice afferrandomi nuovamente la mano e trascinandomi sul divano. Ci stendiamo e lei si mette di spalle facendo aderire la sua schiena al mio petto, poi afferra il mio braccio e lo porta a circondare il suo bacino. La stringo forte sospirando e chiudendo gli occhi, le faccio dei grattini sul braccio che lei ricambia.*
N: -"Io devo andare tre giorni a Milano... Ce la fai senza di me?" *Domando avvicinandomi al suo orecchio con una nota d'ironia. Rotola girandosi per mettersi faccia a faccia con me e mi sorride.*
S: -"Vabbè mo non sentirti troppo importante eh! Ho detto che la mia vita senza di te è un casino ma tre giorni riesco a resistere!" *Mi risponde per poi scoppiare a ridere insieme. Accarezzo ogni centimetro del suo viso fino ad arrivare al collo mentre lei gioca con le mie labbra disegnandone i contorni o tirandomele e questo mi fa sorridere, ma fa sorridere anche lei. Il pianto di Valeria spezza questa quiete, lei sorride ma amareggiata come se volesse dirmi "ora sai cosa provo a volte quindi chissà che penserai ogni volta che Valeria piange", ma in realtà non penso a niente, non voglio pensare niente perchè sarà un periodo, ne sono sicuro. Si alza e prende Valeria sussurrandole uno "shh" per farla calmare, è presto per la poppata e a quanto ha constatato Simona non ha bisogno di essere cambiata. La culla camminando per il salone e io mi incanto, spero davvero sia una cosa passeggera la sua fissa mentale.*
N: -"Venite qui, mettila tra noi." *Le dico dando una pacca sul divano. Il nostro divano è bello largo grazie al cielo, lei mi passa la bambina e la metto vicino al mio petto, poi si stende accanto a noi così racchiudiamo la bambina tra le nostre braccia. Valeria fa dei versetti muovendosi un pò, poi trova pace mettendosi un dito in bocca come se fosse un ciuccio e chiude gli occhi.*
S: -"Non dovremmo farle prendere questo vizio." *Dice Simona allungando la mano sulla sua manina per toglierla dalla sua bocca ma la blocco.*
N: -"Si lo so, ma ora lasciala stare. Voglio stare tranquillo, tenendovi tra le mie braccia. Non vi vedrò per tre giorni." *Dico prontamente così lei mi sorride e annuisce e poi, dopo minuti a guardare Valeria e a scambiarci sguardi, ci addormentiamo tutti e tre insieme.*

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