CAPITOLO 154

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Pov's Niccolò
*Ormai è arrivata la mattina seguente e io, come sempre, ho dormito poco e niente. Ricordo che Laura Pausini, durante la data di un suo tour, disse così: "avevo detto che sarei stata più tranquilla, che me la sarei goduta, ma me la sto facendo sotto!". Perché vi dico questo? Beh, perché è realtà. Non importa quanti concerti hai fatto, quante volte sei salito su un palco, quante persone ci siano o quale sia l'evento. Può essere anche un evento radio in cui canti una sola canzone, ma è un evento! Sono eventi che caratterizzano tutta la tua carriera, che mostrano ciò che hai fatto passo dopo passo, e anche dopo anni la paura, la tensione è sempre presente, se non più forte. Perché ogni tour aumentano fan, aumentano canzoni, aumentano responsabilità e aumenta, soprattutto, la paura di fallire. Non è vero che "il grosso è fatto", non è vero che "ormai sei famoso". Quando ottieni qualcosa per cui hai lottato tanto devi anche continuare a lottare per tenertelo. Se diventi monotono, se diventi noioso, se diventi scontato, la gente ti abbandona e tutto ciò per cui hai lavorato svanisce. Arriva tutto con pazienza, dopo molto tempo, ma ci vuole un nano secondo perché si perda tutto. Parlo in generale, così come parlo della mia famiglia. Stanotte avrò dormito in totale un'ora e mezza, e sapete cosa ho fatto nelle altre ore? Ho guardato mia moglie. L'ho accarezzata, l'ho stretta a me, l'ho riempita di baci l'ho guardata dormire, rilassata e serena. Ogni tanto faceva i suoi soliti lamenti, quelli che le prime volte che dormivamo insieme mi facevano spaventare, mi facevano pensare che stesse facendo dei brutti incubi, ma che poi ho scoperto essere un vizio, come quello di russare. Lei dormiva e io mi innamoravo, ancora di più. La sua pelle è sempre liscia, nonostante i mille pensieri, i mille impegni, soprattutto dell'ultimo periodo, non c'è traccia di rughe sul suo volto. Ogni tanto ridacchiavo pensando a qualche momento passato con lei, da quelli di passione a quelli di litigio, da quelli pazzi a quelli tristi, dalle risate insieme ai pianti insieme. Abbiamo affrontato tanto, sempre mano nella mano. Il suo sorriso e i suoi occhi blu sono la mia ragione di vita. Dopo un'ultima carezza, Simona strizza gli occhi e, stiracchiandosi, fa un enorme sbadiglio.*
N: -"Buongiorno principessa! Stanotte t'ho sognata tutta la notte!" *Esclamo passando il dito lungo il suo fianco. Lei sorride e si accoccola a me. Ricorderete che "La vita è bella" è il film preferito in assoluto di Simona e ogni tanto mi piace svegliarla così.*
N: -"Anzi... Stanotte t'ho guardata tutta la notte, altro che sognata!" *Mi correggo così lei mi guarda e accarezza le enormi occhiaie che mi ritrovo.*
S: -"Nottata in bianco anche questa volta?" *Mi domanda premurosa. Annuisco velocemente accarezzandole, questa volta, il braccio.*
S: -"Perché non mi svegli? Almeno ti faccio compagnia!"
N: -"Scherzi?! Non mi perderei mai lo spettacolo più bello del mondo, vederti dormire rilassata." *Le rispondo guardandola nei suoi profondi occhi blu. Mi sorride e si getta sulle mie labbra, lasciandomi un lungo bacio.*
S: -"Diamo inizio a questa giornata?" *Mi domanda. Una volta alzati da questo letto, la giornata sarà una continua lotta. Le lascio una pacca sul sedere e mi alzo, seguito a ruota da lei.*
N: -"Annamo va!"
*Mentre facciamo colazione dalla mia bocca escono continui sbuffi che Simona sopporta, con pazienza. Ecco cosa l'ha fatta stare con me per questi anni: la sua immensa pazienza. Vi giuro, nessuno è mai stato così paziente con me, manco mi madre! Lei lo è sempre stata, certo, a volte mi sono sorbito le sue urla stanche, ma la comprendevo. Però ogni volta che ho ansie, paranoie, tensione e nervosismo lei è sempre lì davanti a me, sopportandomi, supportandomi, dandomi conforto e motivandomi.*
S: -"Amo... Eddai, andrà tutto bene." *Dice, appunto, stringendomi la mano. Io le sorrido e annuisco, lasciando un bacio su quest'ultima.*
S: -"Poi ti devo dire una cosa.." *Mi accenna ridacchiando. Non sono curioso tanto quanto lei, ma se mi dici così il mio cervello si fa mille domande. La guardo corrucciando le sopracciglia, poi ne inarco uno.*
N: -"Me devo preoccupà?" *Scoppia a ridermi in faccia, poi mi lascia una carezza sul viso.*
S: -"No, scemo. Che faccia che hai!" *Dice continuando a prendersi gioco di me. Le faccio un sorrisetto ironico, poi sento un esile vocina.*
Val: -"Papà..." *Bisbiglia Valeria in cima alle scale. Le sa scendere sola, ma abbiamo installato dei cancelletti sia sopra che giù, a inizio scala, per non farla scendere da sola ed evitare brutte sorprese. Mi alzo e salgo le scale per poterla prendere.*
N: -"Ehi piccola. Già sveglia?" *Le domando prendendola tra le braccia e portandola giù. Annuisce mentre si stropiccia gli occhi e fa un enorme sbadiglio.*
Val: -"Ti papà, dobbiamo andare al concerto!" *Mi risponde convinta. Mi scalda il cuore vedere che mia figlia, a soli tre anni, anzi quasi quattro, non veda l'ora di vedere un mio live. Così le sorrido e le lascio un bacio sulla guancia.*
N: -"L'amore de papà sei tu! Bella, bella, bella!" *Dico afferrandola dalle guance. Lei si ribella e si stacca gridando. Simona nel frattempo se la ride.*
Val: -"Papààààà daiiii mi fai la bua!!" *Grida mettendo su un espressione arrabbiata. Io rido dandole ancora fastidio e lei si arrabbia ancora di più.*
S: -"Dai basta Nic che si è appena svegliata, se no resta picciosa tutto il giorno." *Puntualizza Simona. La metto nel seggiolone per farle fare colazione e le lascio un veloce bacio. Lei si "pulisce" la parte di guancia baciata, è infastidita.*
Val: -"Pungiiiii! Vatti a fare la babba!" *Mi grida affacciandosi dal seggiolone. Io e Simona scoppiamo a ridere, mi fa morire quando dice "babba" al posto di "barba". Sotto gli ordini vigili di mia figlia, salgo le scale e raggiungo il bagno per potermi fare una doccia e la barba, visto che tra mezz'ora arriveranno Adriano e Cocco per andare al Circo Massimo.*
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*Arrivati da poco al Circo Massimo, iniziamo ad organizzare le ultime cose. Ovviamente abbiamo trovato già qui Max e Clemente e tutto il resto dello staff. I ragazzi della manutenzione stanno sistemando le ultime luci, gli addetti ai microfoni stanno sistemando le tonalità..*
Max: -"Ehilà Niccolò! Sei arrivato." *Mi saluta Max vedendoci da lontano.*
N: -"Buongiorno regà. Come va?"
Cl: -"Bene, stanno sistemando le ultime cose, poi puoi fare le prove." *Risponde Clemente così annuisco. Andiamo dietro le quinte tutti insieme godendoci un bel caffè.*
A: -"Allora oggi viene Valeria per la prima volta?" *Domanda Adriano. Annuisco felice, mia figlia mi vedrà per la prima volta sul palco.*
N: -"La dovevate vedere stamattina, era molto emozionata e non vedeva l'ora!"
Cl: -"Beh, finalmente vedrà che le canzoni che ha sentito per questi tre anni.."
G: -"Quasi quattro!" *Puntualizza Cocco interrompendo Clemente. Valeria fra due mesi farà quattro anni e lui l'ha voluto precisare. Ci fa ridere tutti, compreso Clemente che alza gli occhi al cielo e continua a parlare.*
Cl: -"Vabbè....QUASI QUATTRO..." *Ripete guardando Cocco.*
Cl: -"Dicevo.. Finalmente quelle canzoni le sentirà dal vivo."
Max: -"E soprattutto vedrà la grinta di suo padre!" *Sorrido e, poggiando la tazza sul tavolino, abbraccio tutti quanti.*
N: -"Regà... Ennesimo tour... Ennesimo concerto insieme a voi... Grazie!" *Ringraziarli sarebbe davvero poco.. La mia squadra, sempre la stessa, così come i miei amici, sempre gli stessi. Non sono uno che cambia le proprie abitudini, sono rimasto sempre il solito Niccolò, quello che si chiudeva in sé, quello che si gode una serata in un parcheggio, quello che scrive canzoni perché è ciò che sa fare meglio. Certo, di sicuro qualcosa è cambiato, come le mille vacanze, gli impegni del tour, le conoscenze e l'essere famoso, ma dentro sono sempre il solito Niccolò. Ciò che mi ha cambiato è anche l'amore, non avrei mai creduto di sposarmi, nemmeno quando stavo con Federica. Non credevo in queste cose, non facevano per me, ma con Simona ne ho sentito il bisogno. Cocco mi risveglia dai pensieri scuotendomi dalle spalle.*
G: -"Daje Ní, le prove." *Mi dice per poi seguire gli altri verso il palco. Lo raggiungo e salgo su salutando i presenti sotto di esso. Tutti mi accolgono con un caloroso grido e con dei sorrisoni, io afferro il microfono e agito la mano.*
N: -"Ciao ragazzi! Come state?" *Saluto, come sempre durante le mie prove. Proverò "Buongiorno vita", "Ti dedico il silenzio" e "I tuoi particolari".

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