CAPITOLO 54

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Pov's Niccolò
*La bellissima giornata è ormai arrivata al termine. Sono le quattro del pomeriggio e decidiamo di tornare indietro anche perchè, essendo novembre, in pratica è già buio. Torniamo indietro, questa volta porto io Valeria col marsupio e Simona porta lo zaino e Spugna. Arrivati a un certo punto c'è un bivio.*
S: -"Tu ti ricordi da dove siamo venuti?" *Mi domanda la mia ragazza. Cerco di fare l'uomo vissuto, deciso e sicuro e indico il lato sinistro così lei fa spallucce e continua a camminare. Copro bene Valeria con la copertina, a quest'ora cala un'umidità pazzesca. Camminando per altri cinque minuti torniamo al punto di partenza così scoppio a ridere.*
S: -"Che bell'orientamento de merda che hai eh amò?" *Mi dice Simona poggiando le mani sui fianchi e sospirando, poi mi guarda e scoppia a ridere anche lei.*
N: -"Ma che ne so io! Non so mica un navigatore!" *Dico parlando a singhiozzo per via delle risate. Lei si piega in due mettendosi una mano sulla pancia e continua a ridere, questo momento è davvero esilarante. Dopo esserci calmati un pò continuiamo la strada prendendo l'altro lato, il lato destro, e Simona mi guarda scuotendo la testa.*
S: -"Non posso fare affidamento su di te!" *Dice ridendo ancora così le faccio una pernacchia.*
N: -"Ha parlato! Perchè te te la ricordavi la strada?" *La sbeffeggio così lei mi fa il dito medio. Dopo minuti infiniti riusciamo finalmente a intravedere il parcheggio e la mia macchina in lontananza.*
N: -"Ce l'abbiamo fatta!" *Dico giocando con le braccine di Valeria che mi sorride. Ci sistemiamo in macchina e metto in moto per tornare a casa. Simona si è messa dietro per far addormentare Valeria ma alla fine si è addormentata anche lei, così continuo il percorso in macchina mettendo musica sottofondo. Le guardo dallo specchietto retrovisore e sorrido, al secondo mese Valeria inizia ad avere qualcosina di sua madre. Gli occhi dicono che fino al sesto mese possono cambiare, ma sono parecchio scuri e assomigliano molto ai miei. Simona dice che ha il mio stesso vizio mentre dorme, quello di mettere la bocca a culo di gallina e io la sbeffeggio sempre continuandole a ripetere che il test del DNA non serve proprio. L'altra sera le dissi "Allora è vero che c'ho dato proprio dentro" e lei, tornando indietro nel tempo, si ricordò che facendo dei calcoli la sera in cui l'abbiamo concepita è stata la sera in cui tornammo insieme dopo la "pausa" che lei mi chiese, quindi si, evidentemente c'ho messo più passione dato che mi mancava ogni cosa di Simona. Con questi pensieri, con i loro volti sereni e con la musica che mi accompagna sempre arrivo fuori al cancello di casa. Mentre il cancello automatico si apre dopo aver spinto il pulsante sul mio telecomando inizio a svegliare Simona che piano piano riprende conoscenza e sbadiglia.*
N: -"Hai preso tutto dalla macchina?" *Le dico non appena scarichiamo tutto e arriviamo davanti alla porta di casa. Annuisce ancora assonnata ed entra in casa non appena apro la porta. Poggia la borsa per terra, accanto alla scarpiera che abbiamo all'entrata, pulisce le zampe a Spugna con una salviettina specifica e poi sale per le scale. Rimango un pò perplesso con la bambina in braccio, di solito quando torniamo a casa la prima cosa che fa è prende Valeria tra le braccia e farle il bagnetto oppure cambiarla o farla addormentare. Salgo le scale anch'io e notando che la bambina dorme ancora la faccio riposare nella culletta, dopo penseremo al bagnetto. Torno nella camera da letto e noto Simona rannicchiata, seduta sul letto. La sento piangere così mi avvicino di fretta mettendomi accanto a lei.*
N: -"Ehi ehi ehi Wendy che c'è, perchè piangi?" *Le domando tentando di farle alzare lo sguardo ma lei mi respinge.*
N: -"Simo... Smettila." *La rimprovero così lei alza leggermente il viso mostrando le sue lacrime che non smettono di uscire e la fanno singhiozzare.*
N: -"Che hai?" *Le domando ancora poggiando una mano sul suo viso.*
S: -"Mi prometti che non mi lasci mai? Ti prego."

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