Trova spazio dentro me 2

CAPITOLO 94

Pov's Niccolò
*Mi sono stancato di fare questo giochetto, voglio capire cos'ha e tutti i giorni glielo chiedo, ma se non vuole parlare e vuole passare la vita ad aggredirmi beh.... Allora forse ignorare i suoi momenti sarà la risposta giusta. Se è questo che vuole questo avrà. Arrivo alla sua pasticceria per fare colazione, entro e dopo aver fatto cenno a Sveva per salutarla mi siedo ad un tavolino, precisamente quello difronte al grande quadro con le foto. Lo osservo e vedo i sorrisi di Simona, è totalmente diversa ora. Ma chi voglio prendere in giro? Non riuscirò mai ad odiarla, non riuscirò mai ad ignorarla, ma mi sta mandando davvero in bestia.*
Sv: -"Ehi Ultimo, il tuo cornetto caldo caldo." *Mi dice Sveva sedendosi accanto a me e poggiando il piattino col cornetto sul tavolo. Le faccio un sorrisetto e scuoto un pò la testa.*
N: -"Scusami Sve, non ho fame." *Rispondo sconfitto, addolorato. Lei allora poggia una mano sulla mia schiena e me l'accarezza.*
Sv: -"Sta peggiorando, vero?" *Mi domanda. Sveva sa tutto, ha visto anche lei i suoi cambiamenti e ne abbiamo parlato. E' venuta una settimana fa a casa dato che Simona rifiutava le chiamate e non l'ha voluta far entrare, le ha risposto che aveva da fare il bagnetto a Valeria e non poteva perdere tempo con lei. Non l'ha mai fatto, è la sua migliore amica e se la porta pure in bagno quando deve fare la doccia. Annuisco guardandola distrutto. D'un tratto la porta si apre ed entrano Adriano e Valerio. Li ho chiamati io per parlare proprio di ciò, loro tre sono le nostre spalle, le nostre colonne e ci danno sempre consigli. Quando i ragazzi si siedono al tavolino li salutano e loro notano subito il mio sguardo affranto. Davanti a loro non riesco a fingere e non riesco a trattenermi, così piango istericamente dando un pugno sul tavolo, menomale il bar è vuoto. Sveva subito si alza e mi prende la mano trascinandomi con sè. I ragazzi ci seguono e andiamo nel laboratorio.*
Sv: -"Tommaso per favore vai avanti con Fabio." *Dice Sveva ad uno dei collaboratori così lui annuisce e raggiunge Fabio. Mi siedo sul bancone e continuo a piangere come un bambino, ho sempre odiato mostrare le mie fragilità ma sono esausto.*
A: -"Niccolò dicci che succede... Cosa non va?" *Mi chiede Adriano.*
N: -"NON VA UN CAZZO ADRIA'! NON C'E' UNA COSA AL PROPRIO POSTO IN CASA MIA!" *Grido istericamente facendo sobbalzare tutti e tre. Mi calmo un attimo, Sveva mi porta un bicchiere d'acqua e dopo averlo bevuto sospiro.*
N: -"Non ci sto capendo più niente regà... Non riesco a capire cos'ha che non va..." *Continuo io con la voce spezzata. Loro stanno ancora zitti, vogliono farmi sfogare.*
N: -"Quella in casa mia non è la mia ragazza..." *Dico ancora lasciandoli spiazzati e spiazzando anche me stessa.*
V: -"Dai Niccolò ora non esagerare." *Tenta di alleviare la tensione Valerio, è pur sempre sua cugina, fa male sentire ciò. Ma in questo momento non sono ragionevole.*
N: -"Non esagerare? Ce stai tu in casa con una ragazza che cambia umore come si cambiano le mutande? Con una ragazza che.... IGNORA COMPLETAMENTE SUA FIGLIA!" *Sbraito allora. Passano minuti così, mi asciugo le lacrime e rivolgo nuovamente lo sguardo a Valerio. Ora sono distrutti anche loro, soprattutto lui sta piangendo.*
N: -"Vuoi sapere che m'ha detto? Che vuole chiamare sua madre per dirle di non venire, perchè non vuole passare tempo con la sua famiglia..." *Rimane scioccato e scuote la testa.*
V: -"Non è possibile, Simona ama la sua famiglia!"
A: -"Infatti! L'ha sempre detto!"
N: -"Ecco, che vi ho detto? Non è più lei! Io non la riconosco!" *Sveva non ha detto una parola, è stata zitta tutto il tempo a fissarmi. Ora si avvicina piano piano e mi accarezza la mano facendomi scendere dal bancone.*
Sv: -"Forse.... Forse dovrebbe andare dallo psicologo..." *Dice lei un sussurro. Sa che quella parola non la voglio più sentire dopo l'ultima volta.*