CAPITOLO 58

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Pov's Niccolò
*Busso insistentemente alla porta di Adriano, spero vivamente che mi apra. Non so davvero che fare, sono impanicato, quelle parole hanno smosso un terremoto in me. Adriano mi apre dopo due minuti quasi arrabbiato per il casino che stavo facendo.*
A: -"Oh ma che te scureggia er cervello?" *Dice per poi sospirare e farmi entrare in casa. Come sempre mi butto sul divano, lo faccio ogni volta quando nervoso mi dirigo a casa sua.*
A: -"Sentiamo, che è successo sta volta?" *Dice il mio migliore amico stropicciandosi gli occhi. Comincio a piangere guardando fisso un punto, lui non se ne accorge fin quando non mi sente tirare su col naso e singhiozzare.*
A: -"Oh Nicco, che hai?" *Mi domanda allora preoccupato sedendosi meglio. Mi porto in avanti poggiando i gomiti sulle gambe e strofinandomi gli occhi, non voglio piangere come un bambino. Alzo la testa e la scuoto ripensando alle parole di Simona.*
N: -"Ho... Ho discusso con Simona..." *Gli confesso sentendolo sospirare. Poi per farmi ridere..*
A: -"E t'ha chiesto n'altra pausa? No perchè questo me sembra un dejavù!" *Mi sbeffeggia alludendo a quella sera che Simona mi chiese una pausa prima di partire per New York. Faccio un sorrisetto per poi tornare serio e scuotere la testa.*
N: -"Questa volta è lei il problema." *Dico buttandomi all'indietro e facendo aderire la schiena alla spalliera del divano.*
N: -"Siamo tornati a casa dopo una  giornata fuori e una volta arrivati ha iniziato a piangere dal nulla confessandomi di avere strani pensieri.." *Adriano corruccia le sopracciglia e storce il muso non riuscendo a capire dove voglia arrivare. Così sospiro e penso che, se son venuto qui e sto disturbando la sua quiete, deve sapere per bene cos'è successo.*
N: -"Dice di pensare da un pò che... Che forse senza Valeria... Senza Valeria starebbe meglio..." *Confesso con un pò di vergogna facendo riempire nuovamente i miei occhi di lacrime. Ed è qui che la faccia di Adriano è spaventata, non vuole comprendere ciò che gli ho detto.*
A: -"Ha detto proprio così? Non è che l'hai capita male tu?" *Mi dice preoccupato così, purtroppo per me, nego con la testa facendogli abbassare lo sguardo. Si butta accanto a me e sospira.*
A: -"Questo è un brutto colpo perfino per me." *Mi confessa. Rimaniamo fermi così, forse lui starà pensando a cosa dirmi. Io mi faccio già tanti film mentali e tante domande su cosa succederà quando tornerò a casa.*
A: -"Che hai fatto quando te l'ha detto?" *Mi domanda allora Adriano per capire meglio.*
N: -"Ci siamo gridati contro, poi lei si è avvicinata a Valeria che ha iniziato a piangere ed io, che non mi tengo mai le cose in bocca, le ho detto che è bipolare perchè fino a un minuto prima mi aveva detto di fregarsene della bambina. Lei mi ha precisato di non aver detto così e io pieno di rabbia e rancore so uscito di casa." *Racconto al mio migliore amico che come sempre si sopporta tutte le mie angosce, da anni ormai.*
A: -"Non riesco a crederci... E' sempre stata innamorata della sua bambina."
N: -"E infatti è sempre così attaccata a lei! Non capisco come questi pensieri possano tormentarle la mente." *Adriano si alza e va a prendere un bicchiere d'acqua per farmi calmare un pò, poi mi stringe la spalla e mi sorride.*
A: -"Va a casa e parlate.... Sarà un periodo di stress, io non penso che Simona odi Valeria, sua figlia." *Mi consiglia lui strofinando poi i miei capelli. Mi alzo dal divano e sospiro, prima o poi dovrò affrontare di nuovo Simona.*
N: -"Grazie Adrià, sei sempre il migliore." *Dico abbracciando il mio amico per poi uscire da casa sua, rimettermi in macchina e dirigermi a casa.*

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