Trova spazio dentro me 2

CAPITOLO 120

Pov's Niccolò
N: -"A proposito Adrià, puoi andare te a prendere Valeria a casa di mamma prima di andare al parcheggio? Così vengo direttamente." *Domando al mio migliore amico che subito annuisce. Passiamo il pranzo a chiacchierare di lavoro, della nuova canzone e altro, poi lui va via e io decido di riposarmi un pò. Salgo le scale ma prima di entrare nella camera da letto mi fermo e guardo infondo al corridoio. Vado nella stanza del piano e accendo la luce. Guardo bene il disegno sul muro, Peter e Wendy, l'ha fatto Simona poco dopo aver iniziato la nostra convivenza. E la statuetta di Peter e Wendy sul piano, l'ha presa da New York nonostante ci fossimo lasciati. Mi siedo al piano e spingo tasti a casaccio. Poi ritorno su una mia melodia, la preferita di Simona..*
N: -"Come si fa a lasciarsi dietro la città? Io resto qua a bere qualcosa in questo stupido bar, tu forse dormirai.... Si adesso dormirai..." *Come si fa a lasciarsi dietro la città? A lasciarsi dietro tutto? Non si può, è la realtà e va affrontata. Gli unici momenti in cui non pensiamo a tutto questo sono quelli spensierati, passati con le persone che amiamo, ma quando quella più importante sta male il vuoto lo senti dentro anche tu e la città non puoi lasciartela alle spalle, anzi, ti divora.*
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*Sono le cinque e mi sto mettendo in auto per andare da Simona, mi ero addormentato e non ho sentito la sveglia perciò non sono andato prima. La clinica è a dieci minuti di auto da qui, menomale non è molto lontana. Arrivo e parcheggio, scendo dall'auto ed entro nella clinica. Vado verso la reception e la solita ragazza che trovo ogni pomeriggio mi sorride.*
X: -"Ciao Niccolò! Ha chiesto di te proprio due minuti fa." *Mi dice portandomi nella solita stanza, quella dove ogni giorno ci incontriamo. Mi siedo ad un tavolino e l'aspetto. E' un pò come quando vai in carcere a trovare qualcuno, a differenza che qui possiamo toccarci, baciarci, parlare quanto vogliamo, non c'è limite di tempo, potrei stare anche dalle 15 alle 19, per tutto l'orario di visita. Alzo lo sguardo e la vedo entrare, subito mi sorride appena mi vede e mi viene incontro.*
S: -"Ciao amore." *Mi dice abbracciandomi forte. Le lascio un bacio sul collo e mi allontano sorridendole e lasciandole un lungo bacio.*
N: -"Amore, come stai?"
S: -"Bene, pensavo non venissi più." *Mi dice stringendomi forte la mano. Poggio anche l'altra mano sulla sua e la porto alla mia bocca lasciandole un bacio.*
N: -"Lo sai che se non vengo ti avviso, mi ero solo addormentato... Allora, sei pronta per la videochiamata con gli altri stasera?" *Le chiedo ma d'un tratto si incupisci. Gli sbalzi d'umore sono diminuiti, ma ci sono ancora.*
S: -"Nì sinceramente... Non mi va proprio." *Mi dice con timore. Ci sono rimasto malissimo, lo ammetto, ma so che non è lei a parlare. Rimango qualche minuto immobile, ma poi le sorrido e le lascio una carezza.*
N: -"Non fa niente, un'altra volta." *Dico deluso, ma non posso farci niente. Passiamo un'ora e mezza a parlare, lei mi racconta di un disegno che le hanno fatto fare prima, le hanno chiesto di disegnare la sua famiglia e lei... Ha disegnato solo me. Questa cosa fa male, spero che col tempo migliori, mi sto davvero spaventando. Mi ha chiesto del tour e io le ho mentito dicendo che va tutto bene e stiamo organizzando il tutto. Starete pensando che lei può comunque vederlo dai social ma no, non può, perchè sul telefono le è permesso di usare solo whatsapp. Le applicazioni troppo social potrebbero metterle in testa messaggi sbagliati per la situazione in cui si trova ora.*
N: -"Devo andare amore, è tardi." *Dico io facendole notare che sono già le 19. Lei fa un lieve sorriso. Ci alziamo e ci abbracciamo forte, le lascio dei baci sulla fronte e l'accarezzo un pò.*
S: -"Ci vediamo domani?" *Dice lei guardandomi da sotto, attaccata al mio corpo. Annuisco sorridendo e le lascio un bacio.*
N: -"Si, ci vediamo domani."