"E se l'avessero già trovata? E se fosse in pericolo?" Madi continuava a farsi le stesse domande da mezz'ora, camminando avanti e indietro nel posto in cui Clarke le aveva detto di restare. Era il luogo in cui Clarke aveva trovato Madi ed è una specie di cantina. Per accedere bisogna passare da una botola che si trova nella loro casa/capanna.
"Madi smettila, la conosci, starà bene" Lexa oltre a rassicurare la sorella stava cercando di rassicurare anche se stessa.
"Forse dovremmo andare a controll-" Madi provò a parlare, ma venne interrotta da Lexa.
"Shh senti anche tu dei passi?"
Si sentivano dei passi che venivano dall'ingresso. Sembravano provocati da più persone.
"Controllate! Guardate se trovate qualcuno!" Urlò una voce maschile e tutte le altre persone iniziarono a buttare oggetti e mobili a terra, le avrebbero trovate di sicuro.
"Sta ferma, non ti muovere" Lexa scandì bene le parole a bassa voce, per fare capire che non era una richiesta, ma un ordine. Madi annuì.Dopo circa mezz'ora nel nascondiglio si ruppe il silenzio.
"Se ne sono andati credo" Non si sentivano dei passi da quindici minuti, quindi Lexa aveva probabilmente ragione.
"Si, anche secondo me" Madi prese un respiro e continuò. "Dobbiamo andare da mamma, l'hanno presa" Fece per alzarsi, ma l'altra le si avvicinò di scatto.
"Scherzi?! Saranno tutti là fuori, rischieremmo di peggiorare le cose!"
Madi guardò male Lexa, che allora continuò. "Però forse hai ragione, usciamo."
Madi aprì la botola e uscì, allora Lexa si avvicinò anche lei alla botola, ma appena la aprì lentamente la richiuse di scatto.
Un uomo, vestito con una divisa, stava tenendo stretta Madi e le aveva messo una mano davanti alla bocca per non urlare. Se fosse uscita anche lei da lì sotto, probabilmente l'avrebbero presa e sarebbero state tutte e tre in trappola.
"Ci sono altre persone con te?!" Lexa sentì l'uomo urlare.
"N-no" Madi aveva negato, quindi la pensava esattamente come Lexa. Perfetto, erano d'accordo.
Si sentirono degli altri passi avvicinarsi.
"Hai sentito quello che ha detto il comandante? Se trovavi qualcuno dovevi sparare per uccidere!" Lexa rabbrividì.
"Ma è una bambina!" Il rapitore di Madi sembrava avere un cuore.
"Allora facciamo così, chiamiamo il capitano e vediamo se la dobbiamo uccidere o meno?" Detto questo l'uomo prese la radio.Clarke era ancora chiusa in quella stanza, quando Diyoza entrò camminando veloce seguita dalle due guardie.
"Mi hai mentito!" Clarke capì che avevano trovato le sue bambine, ma pregò lo stesso con tutto il cuore che non fosse così.
"I miei uomini hanno trovato una ragazzina dentro una capanna!" Una? Quindi o Lexa o Madi era ancora libera per scappare. Clarke sospirò, ma subito dopo si ricordò dell'ordine "sparate per uccidere" e si sentì svenire. No, non l'hanno uccisa davvero, non possono averlo fatto.
"Dalla tua faccia immagino che sia una persona molto importante per te, ma tranquilla, i miei uomini non hanno sparato" A quelle parole del colonnello, Clarke si sentì molto meglio, il suo cuore ricominciò a battere.
"Però, ora mi dici chi è quella ragazzina e come siete sopravvissute, oppure ordino di sparare" Avrebbe parlato, non avrebbe permesso che sparassero a una delle sue figlie.
"Il mio nome è Clarke Griffin" Diyoza prese una sedia e si sedette proprio di fronte di Clarke.
"Continua" Disse guardandola dritta negli occhi.
"E quella bambina che avete trovato è mia figlia" Il comandante continuò a guardarla e le fece cenno di continuare. Clarke decise di raccontarle tutto, ma le avrebbe detto di avere solo una figlia.Lexa era da un'ora da sola nascosta. Non sentiva più passi, tutti se ne erano andati. Decise di andare a salvare la sua famiglia, quindi prese la sua piastola e quella che Madi aveva dimenticato lì e uscì dalla botola. Fortunatamente non c'era nessuno e con molta attenzione andò fuori per controllare se c'era ancora qualcuno. Via libera, nessuna presenza.
Iniziò a correre verso la parte dove aveva visto Clarke andare prima di nascondersi nel nascondiglio.
Continuava a correre, non si fermava, aveva paura, ma non era niente in confronto al dolore che avrebbe provato perdendo sua madre e sua sorella.
Si fermò di colpo vedendo una scia luminosa tagliare il cielo.
La guardò meglio. Era una navicella, quindi c'erano due possibilità: o gli stronzi nemici avevano chiamato rinforzi, oppure gli spacekru erano tornati. Sperò con tutto il cuore che fosse la seconda, e si mise a correre verso la navicella."Scusate per l'atterraggio un po' brusco" Disse Raven slacciandosi la cintura.
"Di sicuro meglio di come avrei fatto io" In effetti Emori aveva ragione, ma non era questo l'importante, erano appena tornati sulla terra, tornati a casa.
Bellamy prese un bul respiro e si tolse anche lui la cintura, seguendo gli altri verso l'uscita. Era felice, sì, avrebbe potuto rivedere Octavia, ma quel pianeta gli ricordava troppe cose e soprattutto troppe persone. Erano atterrati di notte, si vedeva da un piccolo oblò e si trovavano nell'unica parte di verde del mondo.
"Allora chi vuole avere l'onore di aprire la porta?" Raven era molto entusiasta di tornare sulla terra.
"Io direi di farlo fare a Bellamy" Bellamy si girò verso Monty per ringraziarlo con lo sguardo e si diresse verso la leva che avrebbe potuto aprire la porta, ma si fermò. Nessuno gli stava dicendo "Fermo! L'aria può essere tossica!" e quella cosa gli fece male, molto male.
Ad un tratto Murphy si avvicino a lui e gli sussurò all'orecchio.
"Te lo assicuro io che l'aria non è tossica"
Come diamine aveva fatto a leggerlo nel pensiero?! Bellamy accennò un sorriso e tirò la leva.
Un'ondata d'aria avvolse gli amici che uscirono uno alla volta guardandosi intorno con un sorriso ebete stampato in faccia.Lexa era arrivata al luogo dello schianto della navicella e decise di avvicinarsi per vedere chi c'era dentro.
Vide la porta aprirsi e uscire un un uomo, seguito da altre persone. La faccia dell'uomo però, le sembrò familiare. L'aveva vista nei disegni di Clarke, come tutte le altre faccie! E quell'uomo non era una persona qualunque, ma Bellamy!
Lexa si mise a correre verso suo padre e l'abbracciò stretto. Sentiva tutti gli sguardi addosso, compreso quello di Bellamy, ma non le importava.
"Papà" Disse come quasi un sussurò, per poi staccarsi dall'abbraccio e guardarlo negli occhi.Lo so che mi odierete per aver finito così il capitolo, ma comunque spero che vi sia piaciuto! 💗
uli
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Waiting for dad ~Bellarke fanfiction~
Fanfic~completa~ E se il Praimfaya fosse durato 15 anni anziché 5? E se Clarke prima di rimanere da sola sulla terra, fosse rimasta incinta di Bellamy? Sarebbe cambiato tutto o la storia sarebbe rimasta come tutti noi conosciamo? Be' per sapere le rispost...