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"Mi dispiace... ma credo che tu ti sia sbagliata..." Bellamy continuava a guardare negli occhi la ragazzina che aveva davanti. L'aveva appena chiamato "papà", ma si doveva sbagliare per forza, non aveva mai visto quella bambina e non aveva idea di chi fosse.
"No, non mi sono sbagliata" A Lexa brillavano gli occhi, dopo quindici anni di attesa finalmente poteva incontrare suo padre.
"Mi serve il vostro aiuto" Disse di fretta Lexa. "Delle altre persone sono atterrate sulla terra e devo entrare nella loro navicella" Avrebbe potuto sparare la bomba e dire di essere figlia di Clarke, ma si trattenne. Non spettava a lei dirlo e nemmeno a Madi, ma spettava a sua madre.
"Come delle altre persone? Noi eravamo gli unici nello spazio?" Raven non si spiegava come tutto ciò fosse possibile. Lexa si limitò ad alzare le spalle.
"Aspetta... perché mai dovremmo aiutarti?" Murphy aveva ragione, non la conoscevano nemmeno e per quanto ne sapevano, poteva pure imbrogliarli o tendergli una trappola.
"Murphy non ti facevo così diffidente, ma state certi che se non mi aiuterete ve ne pentirete a vita" Lexa aveva fatto un ragionamento corretto, infatti, se non l'avrebbero aiutata, Clarke sarebbe morta e loro se ne sarebbero pentiti amaramente.
"Come fai a sapere i nostri nomi?" Chiese Harper guardandosi attorno per vedere le espressioni degli altri.
"Secondo me dovremmo aiutarla" Bellamy si fece avanti fissando la ragazzina.
Murphy si avvicinò all'orecchio del suo migliore amico. "Lo dici solo perché vuoi sapere per quale motivo ti ha chiamato in quel modo."
"Esattamente" E detto questo Bellamy iniziò a seguire la ragazza che stava già camminando verso l'altra navicella.

Dopo dieci minuti che camminavano, arrivarono a destinazione e si nascosero dietro a dei cespugli, aspettando il momento giusto per entrare.
Lexa si stava per muovere, ma Bellamy la fermò mettendole una mano sulla spalla. Lui non sapeva il motivo, ma quella ragazzina gli dava un'aria familiare.
"Hey aspetta, da quel che ho capito, tu sai tutti i nostri nomi, ma noi non sappiamo il tuo" Disse e Lexa sorrise leggermente. Le piaceva il fatto che Bellamy si fidasse di lei.
"Il mio nome è Lexa" Si bloccò di colpo per evitare di dire il cognome, cioè Blake, o meglio Blake-Griffin.
Bellamy sorrise, quel nome le ricordava Clarke e quanto lei tenesse a Lexa.
"È tutto libero, possiamo entrare" Interruppe il momento Emori e tutti iniziarono a correre verso l'interno della navicella.

Era davvero molto grande, ma vuota. Saranno state le cinque del mattino, quindi molte persone dormivano di sicuro.
Nonostante ciò dovettero nascondersi dietro un muro per evitare di essere visti da una specie di soldato che passava dal corridoio dove si trovavano loro.
"Rischiamo di essere presi" Lexa parlò a bassa voce per farsi sentire solo dagli Spacekru.
"Giuro che se ci facciamo rapire solo per aiutare questa ragazzina, io vi ammazzo tutti" Disse Murphy sbuffando.
"Sta zitto, è da quindici anni che non facciamo qualcosa di emozionante" A Raven infondo mancava l'avventura, anche rischiare di essere uccisi era più divertente rispetto a stare tutto il giorno chiusi nello spazio.
"Be' io ed Emori qualcosa di emozionante facevamo" Emori gli tirò uno scappellotto dietro la nuca e Lexa lo guardò alzando un sopracciglio, per poi prendere una pistola e caricarla.
"Sai usarla?" Chiese Bellamy. Lui stava cercando di fidarsi di Lexa, in fondo era solo una ragazzina che aveva bisogno di aiuto, ma con una pistola poteva essere pericolosa.
"Mia madre mi ha insegnato" Così Lexa si mise a camminare verso il corridoio tenendo, con un braccio, la pistola puntata avanti e tutti la seguirono.
"Fermi" Disse Bellamy di colpo.
C'era un uomo poco più avanti di loro, che dopo essere uscito da una stanza la chiuse a chiave.
Lexa si mise a corrergli incontro e si fermò davanti a lui puntandogli la pistola alla fronte.
"NO FERMA, CHE COSA INTENDI FARE?!" Urlò Murphy guardando la pistola puntata verso l'uomo che teneva le mani in alto in segno di resa. Non doveva essere molto coraggioso per arrendersi davanti a una ragazzina.
Lexa ignorò la domanda di Murphy e urlò a sua volta, ma contro l'uomo.
"CHI C'È LÀ DENTRO?"
Lui stette zitto.
"O mi dici chi c'è là dentro o sparo" Lo fissò dritto negli occhi, probabilmente non staccare lo sguardo le faceva pensare meno alla paura. Non era mai stata in pericolo di vita, era sempre stata al sicuro con la sua famiglia.
"Un prigioniero" La voce di quel soldato, o almeno sembrava tale, era molto profonda.
A quella risposta Lexa pensò subito a sua madre o a Madi. Erano le uniche tre persone sulla terra, fino a qualche ora fa, quindi potevano essere solo loro le prigioniere.
"APRI QUELLA PORTA!" Bellamy non capiva, Lexa urlava, ma la sua voce non era più sicura. Guardò i suoi occhi e li vide lucidi. Pensò che molto probabilmente dentro quella stanza ci fosse una persona importante per lei.
"HO DETTO APRI QUELLA CAZZO DI PORTA!" Ora Bell ne era sicuro, lei stava piangendo.
Poi ad un tratto Lexa iniziò a camminare più avanti sembrava avesse visto qualcosa. Si girò a guardare il muro, c'era un buco che dava dentro alla stanza, così si abbassò per guardarci attraverso e vide Madi. Era seduta per terra, con un nastro sulla bocca e le mani legate dietro alla schiena, così, vedendo che l'uomo non si mosse Lexa si girò gli spacekru.
"V-vi prego aiuto... c'è mia sorella lì dentro" Stava per crollare, si sentiva dalla sua voce. Non era solita a chiedere aiuto, ma in quel momento ne aveva davvero bisogno, non se la sentiva di sparare all'uomo e ucciderlo, ma allo stesso tempo, se avesse abbassato l'arma, lui sarebbe fuggito.
Echo che fino a quel momento era stata in disparte, si avvicinò all'uomo e lo colpì facendolo svenire.
Lexa le mimò un "grazie" con le labbra, prese le chiavi dalle mani del soldato e aprì la porta. Corse subito verso la sorella, le tolse il nastro e le slegò le mani, infine l'aiutò a mettersi all'impiedi e l'abbracciò.
"Sapevo che saresti venuta" Madi tirò su col naso, aveva pianto e ora era contenta di rivedere sua sorella. Però si bloccò di colpo quando vide le persone dietro Lexa.
Si staccò dall'abbraccio, si avvicinò a Bellamy e le venne spontaneo abbracciarlo e sussurrare un leggero "Papà."

Perdonatemi se ho finito anche oggi il capitolo così :) Ricordatevi che vi lovvo <3 e spero che il capitolo vi sia piaciuto💗

uli

Waiting for dad ~Bellarke fanfiction~Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora