#76

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Non so a quanto possano servirvi i sottotitoli per questa canzone ma li metto lo stesso.

Suonasti il campanello nonostante il biondo avesse le chiavi, poiché non volevi apparire come un'intrusa. Il suono del campanello fu subito seguito dal suono della porta che si apriva, come se la madre del biondo fosse stata lì pronta ad aprirvi.

Come il caldo sorriso della donna raggiunse i suoi occhi, non potesti fare a meno che rimanerne contagiata.

"Buonasera!"

Esclamasti entusiasta, forse un po' più del dovuto. Il ragazzo salutò con un cenno del capo.

"Bentornati!"

Disse scostandosi, lasciandovi spazio per entrare in casa. Sembrava altrettanto entusiasta e l'atmosfera che si respirava era diametralmente opposta a quella presente in casa tua.

"Permesso..."

Vi sfilaste le scarpe. Ringraziasti t/nf per averci spruzzato profumo dentro, così che potessero restare fresche e non emanare cattivi odori. Senza di lui non ci avresti pensato. Ti sentisti in colpa per averlo lasciato da solo, ma, dopotutto, anche lui aveva accennato di aver invitato un amico di scuola. Mentre eri persa fra i tuoi pensieri, sua madre era già tornata ai fornelli.

"A cosa stai pensando?"

Chiese il biondo, che sembrava aver notato la tua espressione pensierosa solo in quel momento.

"A nulla."

Dicesti scacciando via i pensieri e tornando sulla Terra.

"Quando pensi aggrotti sempre le sopracciglia. Se non fai attenzione ti verranno presto le rughe."

Disse piazzando un dito fra esse.

Nel frattempo, la faccia di bakugo durante l'intero anime/manga:
ಠ益ಠ

"Finiscila."

Dicesti ridendo.

"Siamo quasi pronti, accomodatevi!"

Affermò una voce proveniente dalla cucina. Seguisti il biondo che ti diresse verso la stanza dove avreste mangiato. La tavola era apparecchiata con cura. Vi erano tre piatti: secondo, primo e antipasto. Potevi inoltre vedere un cucchiaino presente, forse per il dolce. Come ti eri aspettata, c'erano quattro posti, il che implicava la presenza del padre di lui.

Deglutisti rumorosamente, incerta su dove sederti. Il ragazzo ti fece segno di metterti accanto a lui, così facesti.

"Ha bisogno di aiuto?"

Chiedesti alla madre, che stava portando piatti in tavola mentre urlava al marito di scendere per la cena.

"Non ti preoccupare cara, ho tutto sotto controllo. Tu, piuttosto- rivolse uno sguardo al figlio -perché non ti rendi utile una buona volta e mi aiuti, invece di startene lì seduto?"

Sgridò il biondo e, prendendolo per un orecchio, lo diresse verso la cucina. Era tutto così poco familiare e al contempo stesso accogliente, che eri disorientata. È possibile provare nostalgia per qualcosa che non si è mai vissuto? Ti chiedesti, mentre la gola ti sembrò improvvisamente secca e le lacrime minacciavano di uscire.

Decidesti di darti un contegno ricacciando indentro le lacrime. Di certo non era il momento giusto per piangere, e Mitsuki si sarebbe sicuramente sentita in colpa per qualcosa che non aveva mai fatto.

"Non credo di essermi mai presentato veramente. Sono Masaru, il padre di Katsuki."

Disse un uomo sulla quarantina che era appena entrato nel tuo campo visivo. Ti alzasti, ti inchinasti per rispetto e sorridesti.

"Piacere. Sono t/n."

Non sapevi se aggiungere l'epiteto "ragazza di bakugo", così non dicesti nulla. Non sapevi se i suoi lo sapessero, e non volevi mettere a disagio nessuno, anche se eri sicura che Mitsuki sospettasse qualcosa.

"Mitsuki parla molto di te."

Disse sorridente. Di certo non ti aspettavi un "Katsuki parla molto di te", ma un "Mitsuki parla molto di te" ti era nuovo.

"Sai, è convinta che tu e Katsuki stiate insieme."

Sussurrò coprendosi in parte la bocca. Arrossissti leggermente, ma riuscisti a evitare il suo sguardo. 

"Su, su! La cena è pronta!"

Disse la donna portando l'ultimo piatto a tavola, seguita dal biondo. Lei e il marito, che aveva momentaneamente preso il posto del biondo, si sedettero davanti a voi. Un profumo inebriante proveniente dalle pietanze ti pervase le narici. D'un tratto, tutta l'ansia che avevi sparì.

"Sembra tutto buonissimo..."

Dicesti, a malapena trattenendo la saliva in bocca.

"Servitevi, non fate complimenti!"

Disse la donna mettendoti nel piatto antipasti vari. Ognuno di essi sembrava più buono dell'altro. Come gli altri ebbero detto "buon appetito", iniziasti a mangiare.

Come la punta della lingua arrivò ad assaggiarne uno, andasti incontro a quello che avresti potuto definire un "orgasmo culinario".

"È delizioso!"

Esclamasti sorridendo. La donna sorrise fiera.

"Ho sempre detto di essere una cuoca fantastica, ma nessuno in questa casa sembra apprezzarlo."

Disse enfatizzando "nessuno" e fulminando con lo sguardo gli altri due. Calò per poco un silenzio imbarazzante, ma la donna riuscì prontamente a spezzarlo.

"È un po' che me lo chiedo t/n, da quanto stai nella casa qui davanti? Non credo di averti mai vista in giro."

Domandò la madre cercando di fare conversazione.

"Ah... Da sempre. Studiavo a casa, quindi non uscivo molto. Sicuramente conoscerà mio fratello. T/nf t/c, era in classe con Katsuki, ha presente?"

Dicesti fra un boccone e l'altro. La donna sembrò pensarci su, poi annuì.** Cambiò velocemente espressione, come se avesse realizzato qualcosa di decisamente non molto allegro. Sentisti un colpo provenire da sotto al tavolo e vedesti la donna saltare sul posto, ritornando alla realtà.

"V-va tutto bene?"

Chiedesti preoccupata.

"Sì tesoro, mi sono accorta di aver lasciato le patate nel forno."

Disse correndo in cucina. Vedesti Katsuki e suo padre scambiarsi un paio di sguardi, poi quando rivolgesti uno sguardo interrogativo al biondo fece spallucce. Ti sembrò strana come situazione, ma ti rallegrasti non appena Mitsuki portò una teglia di patate in tavola.

Nonostante l'incomprensione avvenuta poco tempo prima, la cena procedette senza intoppi. Fu abbastanza piacevole. Scopristi che Masaru aveva un senso dell'umorismo piuttosto sviluppato e che lavorava nell'area della moda, anche se non avevi ben capito cosa facesse.

La madre ti ricordava in modo incredibile il figlio, con la differenza che lei era capace di essere gentile. Mentalmente, ti scusasti con Bakugo per averlo pensato.

Il suono delle loro risate, dei bisticci fra madre e figlio, delle posate e delle eventuali chiacchiere era così estraneo ma così desiderato che più passavi tempo con loro più volevi passarne.

Sicuramente, quella cena sarebbe entrata nell'albo delle serate più belle della tua vita.




Spazio autrice

**TW: ⚠️⚠️MENZIONE DI ABUSI DOMESTICI⚠️⚠️

quando t/n ha detto ciò, Mitsuki ha ovviamente capito degli abusi del padre (in questo caso di violenza, ovviamente non sessuali perchè non ci sono)

non so voi ma come c'era qualcuno alla mia scuola che aveva problemi del genere mia madre lo sapeva sempre, quindi mi è sembrato più realistico fare così

L'ho lasciato implicito perchè non è un argomento che esce in una conversazione del genere.

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora