#18

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La canzone non ha niente a che fare col capitolo, mi piaceva e basta.

Arrivò finalmente il temuto giorno della prova scritta. Eri in ansia, ma stranamente avevi la certezza di passare, cosa mai successa. Entrasti in classe con gli altri. C'era un silenzio surreale, non ti stupisti. Guardandoti in torno vedevi sguardi d'incoraggiamento da parte delle ragazze, e stranamente, anche dal biondo. Iida, in quanto rappresentante, disse poche parole d'incoraggiamento, non ti rincuorarono molto, ma non avesti il tempo di pensarci, visto che il professor Aizawa stava entrando in classe.

Poco prima dello scadere del tempo avevi risposto a tutte le domande, così decidesti di guardarti intorno. Qualcuno era disperato, la ragazza rosa per esempio.

Ti alzasti e andasti a consegnare. Eri la prima. Normalmente l'avresti visto come un suicidio, ma ora che stavi diventando un Hero sapevi che una prova scritta non avrebbe fatto la differenza.

Salutasti con un cenno della mano i compagni e ti avviasti verso casa. Fu una giornata tranquilla. Nonostante fosse l'ultima settimana di giugno il caldo non si faceva sentire.

Passò qualche giorno, e finalmente arrivò il momento della prova pratica. Questa ti spaventava maggiormente. Avevi sentito in giro che la prova sarebbe stato come il test d'ingresso, ma la cosa non ti sembrava giusta, soprattutto perché tutti l'avevano passato a pieni voti.

T'incamminasti con il biondo sul posto dell'esame.

"Non so se te l'ho mai detto, ma il tuo costume ti fa sembrare un idiota."

Dicesti guardandolo. In realtà non intendevi dirlo ad alta voce, ma ormai il danno era fatto.

"Il tuo ti fa sembrare una troia."

Forse ti saresti dovuta arrabbiare al commento, ma ti mettesti a ridere.

"15€ l'ora, per te sconto amicizia: 10€!"

Dicesti cercando di non ridere guardandolo fare una faccia imbarazzata.

Il professore iniziò a parlare dell'esame, quindi distogliesti lo sguardo e tornasti seria.

Sarebbe stata un'esercitazione a coppie. Peccato che la classe fosse composta da un numero dispari di alunni.

"Un'alunna affronterà la prova da sola."

Disse continuando a parlare.

Ha usato il femminile. Pensasti.

Vi divisero in squadre, finché non rimanesti solo tu.

"T/n t/c contro Cementos."

Innumerevoli maledizioni e insulti pesanti ti pervasero la mente.

Il biondo si avvicinò.

"Buona fortuna."

"Anche a te, vedi di non litigare con Midoriya."

Dicesti dandogli una pacca sulla spalla.

I ragazzi salirono sui propri autobus insieme ai professori che sarebbero stati gli antagonisti, ma prima che potessi fare qualunque cosa il professor Aizawa ti prese in disparte.

Volevi chiedere come mai fosti stata scelta proprio tu per combattere da sola, ma ti precedette.

"Tuo padre ha mandato una lettera dove spiegava dettagliatamente come mai voleva che tu superasti l'esame in solitaria. Tuttavia, se questa non è la tua volontà troveremo una soluzione."

Tuo padre, per tua sfortuna, come Hero era molto influente, perciò non ti stupì.

"Va bene professore, supererò la prova nonostante la penalità."

Cementos ti sembrò una scelta naturale. Era l'unico professore al quale (almeno credo) non scorresse sangue nelle vene. Non solo non potevi usare il tuo quirk principale direttamente contro l'opponente, ma non potevi neanche appoggiarti al tuo compagno, e, come ciliegina sulla torta, l'esame era ambientato in città, quindi ci sarebbe stato cemento ovunque.

Eri spacciata.

Buona fortuna aveva detto lui.

Sull'autobus facesti un po' di conversazione con Cementos. Non era antipatico, ma non potevi fare a meno di vederlo come un avversario.

"Ha punti deboli signor Cementos?"

Chiedesti guardandolo. Emise un suono strano, che riconoscesti come una risata.

"Se ti dicessi i miei punti deboli ti faciliterei le cose."

Disse semplicemente. Non che speravi di scoprirlo. In realtà ne avevi già individuati un paio.

Aveva un campo visivo ristretto, a causa della forma della sua testa. Inoltre senza il suo quirk sarebbe stato facile combatterlo, ti sarebbe bastato trovare un parco. Almeno non ti avrebbe fatto volare in aria togliendoti la terra da sotto i piedi.

Mancava poco all'arrivo. Prendesti un coltello. Ti recidesti il polso, proprio dove si trovava una vena. Probabilmente Cementos pensò a un tentato suicidio, perché ti bloccò la mano.

"Posso prepararmi in anticipo? Dopotutto un Hero di turno è pronto a combattere da prima dello scontro."

Dicesti calmamente. Cementos annuì.

Dal polso uscì molto sangue, che usasti per fare un cerchio perfetto col diametro di un braccio. Facesti inoltre fuoriuscire una frusta, una spada o un'arma a lungo raggio di azione sarebbe stata inutile, inoltre volevi evitare di ferirlo, una frusta sarebbe stata utile a intrappolarlo.

Col secondo quirk ti curasti la ferita.

Pianificasti inoltre di preparare una trappola, ma poi ti sembrò inutile, ma fabbricasti comunque una rete.

Scendesti dall'autobus. Cementos ti squadrò. Mettesti in mostra la rete, fingendo di nasconderla sotto al braccio. Un sorriso vittorioso comparve sul volto dell'Hero, confidente di aver scoperto la tua strategia. In realtà la rete era inutile, non l'avresti usata veramente come trappola, o almeno non nel modo in cui lui pensava avessi fatto.

"A cosa serve il cerchio?"

Chiese Cementos, comunque curioso.

"Se le dicessi la mia strategia le faciliterei il lavoro."

Replicasti fiera.

Spazio autrice

Questa domanda mi è venuta in mente rispondendo a un commento.

Per chi ha letto Percy Jackson (o ha visto i film, che non sono neanche l'ombra dei libri): qual è il vostro genitore divino?

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora