#98

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Aspettami qui. Ti aveva detto, ed era uscito di stanza lasciandoti sul letto, a metà di un succhiotto.

"Aspettami qui un corno."

Sussurrasti incrociando le braccia. Con tua gran sorpresa, tornò con più velocità di quello che ti saresti aspettata. Lo guardasti perplessa, ma prima che potessi porre la domanda, ti prese per mano e ti fece alzare, facendo collidere nuovamente le vostre labbra.

Le sue mani si appoggiarono saldamente sui tuoi fianchi, mentre con le tue cingevi il suo volto, accarezzandolo col pollice. Qualunque fosse stato il motivo della sua breve sparizione, poteva aspettare.

Col tempo era diventato più bravo a baciare, e probabilmente lo stesso era stato per te. Ti ricordasti il vostro primo bacio. A dire la verità era paralizzato, e, sicuramente, se fossi riuscita a sentire il suo battito avresti pensato a un infarto.

La sua bocca scivolò nuovamente sul tuo collo.

⚠️(͡°‿ ͡°)⚠️

Sullo stesso punto di prima, per mano del biondo si stava ora formando un segno violaceo. Sì spostò più in basso, raggiungendo la tua clavicola. Inumidì velocemente la pelle e si rimise all'opera. Anche se per il tremore alle gambe saresti facilmente caduta a terra, grazie alla mano dietro la schiena che ti teneva saldamente stretta a lui ciò non accadde.

Scese più in basso, nella zona sopra al tuo seno. Sì fermò un attimo, chiedendoti il permesso con lo sguardo, ma non lo notasti, perché nel momento in cui si staccò ti disfacesti della maglietta che stavi indossando.

Le vostre labbra erano nuovamente unite. Come ti cinse la vita un brivido ti percorse la schiena, lungo la colonna vertebrale. Il contatto con la sua pelle sprigionava un fuoco nuovo, ma familiare.

Si sente anche lui come me? Pensasti. Se fossi stata capace di vedere la sua espressione non ti saresti chiesta se anche lui si sentisse come te.

Il suo viso era arrossato e le sue mani tremavano, quasi più delle tue, ma riusciva a nasconderlo attaccandole alla tua schiena, e l'unico motivo per cui non vi eravate già trasferiti sul letto era perché non sapeva se a sua volta le gambe gli avrebbero retto.

Indietreggiasti e spengesti la luce, mai voltandoti e mai staccando il contatto con le sue labbra.

Lo trascinasti te di tua iniziativa sul letto, altrimenti sareste finiti sul pavimento, e, avendo scuola il giorno dopo, un mal di schiena non era l'ideale (non che la perdita dell'uso delle gambe fosse cosa da meno, ma insomma).

Lo spingesti sul materasso, sedendoti a cavalcioni sulla sua vita. Per la prima volta interrompesti tu il bacio. La sua maglietta prese posto accanto alla tua, abbandonata sul pavimento. Sui suoi occhi rifletteva la luce della finestra. Decidesti di non tornare sulle sue labbra, e ti spostasti sul suo petto.

Si muoveva in maniera incostante, alzandosi e abbassandosi ad alta velocità. È mai stato così nervoso? Ti chiedesti. Probabilmente sì, ma le ultime due volte eri a tua volta talmente terrorizzata da non essere stata capace di accorgertene.

I suoi muscoli, che intravedevi alla luce della Luna, davano però alla sua persona un senso di stabilità e sicurezza. Passasti la mano sul suo petto, accarezzando la pelle che sussultava al contatto. Sorridesti. Forse per la prima volta, ti sentivi in una posizione di potere rispetto al biondo.

Decidesti di rendergli il favore. Poggiasti le labbra sul suo collo e il ragazzo sussultò, come colto alla sprovvista. Uno dopo l'altro, lasciasti una scia di segni neri che risaltavano come stelle nella notte su di lui. Costellazioni si stendevano ora sul suo petto, mentre scendevi sempre più in basso.

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora