#114

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Questa canzone mi sa di 2012

Come vi è andato il Natale?

Passaste il resto della settimana vivendo praticamente in sintonia. Lui cucinava, tu mangiavi, ti seguiva agli allenamenti e a volte si univa pure.

Qualche volta c'è stato pure qualche battibecco, ma niente di epocale.

Onestamente ti piacevano tutte le attenzioni che ti rivolgeva. Non avevi mai avuto qualcuno che ti facesse il tè caldo la sera e, oltre le volte in cui ti imponeva controlli medici giornalieri eseguiti da lui (misurazione della pressione, temperatura ecc), stava andando tutto liscio.

"Allunga il braccio."

"Me l'hai già misurata stamattina."

"Ed era bassa."

"Non era bassa, era nella norma."

"Era nella norma bassa."

"Paranoico. Ti ho già detto che va bene."

"E allora fammela misurare."

Per certi versi, ti sembrava un dittatore.

"Sei troppo fiscale."

"Sono attento."

"Sei ossessivo."

"Come ti pare, ora dammi il braccio."

Sbuffasti, allungandolo controvoglia. Cosa non si fa per amore. Disgustoso, sembro un vecchio. Pensasti.

"È nella norma."

Constatasti leggendo il valore.

"Come avevo detto, d'altronde."

Aggiungesti.

"Come ti pare. Cambiati, è ora di andare a letto."

"Sì, padrone."

Dicesti inchinandoti teatralmente. Ti liquidò con un gesto della mano.

Prendesti il pigiama. Avevi già recuperato il muscolo che avevi perso a causa dell'eccessivo esercizio e del poco sonno, il che ti fece piacere. In tutta onestà, non ti eri nemmeno accorta di averlo perso.

Ti lanciasti sul letto. Eri tutt'altro che stanca, ma avevi paura di essere nuovamente sgridata, così non facesti storie.

Con tua immensa gioia, ti squillò il telefono.

"Devo rispondere, è importante."

Dicesti senza nemmeno sapere chi fosse.

"10 minuti, poi a letto."

Esultasti mentalmente.

"T/nf."

Affermasti leggendo il display. Ti chiudesti in bagno, l'ultima cosa che volevi era farti trovare col biondo, anche se probabilmente già lo aveva ipotizzato.

"Perché non hai risposto subito?"

Chiese, senza neanche lasciarti tempo di dire "pronto?".

"Ciao anche a te. Come stai t/n? Tutto bene, tu? Anche tu tutto bene. Mi fa piacere. Cos'hai fatto oggi t/n? Mah sai nulla di che, le solite cose, che mi dici di te?"

"Okay scusa scusa. Come stai?"

"Bene, grazie per l'interessamento."

Rispondesti sarcastica.

"Cos'è, non me lo richiedi?"

"No, puoi anche essere in fin di vita, non sono affari miei."

"Ti voglio bene anch'io."

Mentalmente, alzasti il dito medio.

"Tornando seri, ho una cosa da dirti."

"È grave?"

Chiedesti preoccupata.

"Gravissima."

"Oh."

"Ho comprato una nuova console."

Esalasti, credevi fosse seriamente qualcosa di grave. Volevi insultarlo, ma un pensiero ti passò per la testa.

"Con quali soldi?"

Silenzio.

"T/nf."

Silenzio.

"I tuoi, ovviamente."

Lo disse con calma glaciale.

"Intendi i miei risparmi, accuratamente custoditi nella cassaforte, nascosta specificatamente dalla sottoscritta?"

"Proprio quelli, hai indovinato!"

Avresti voluto insultarlo pesantemente, ma il biondo iniziò a bussare con insistenza sulla porta del bagno, in attesa che uscissi.

"Quando torno a casa facciamo i conti. Buonanotte."

Chiudesti la chiamata in faccia al ragazzo, e raggiungesti il biondo in camera.

"Ne sono passati 15 di minuti, non 10. Fila a letto."

"Sì mamma."

Rispondesti sarcastica. Lasciasti il telefono sul comodino, senza neanche metterlo in carica, tanto non te lo lasciava usare, se non per scuola o per t/nf. Secondo lui, per riprenderti dovevi anche "stare lontana dagli aggeggi elettronici".

Per quanto gli avessi dato del nonno, non cambiò opinione. Ovviamente, ti dava la scelta, non ti costingeva a seguire i suoi consigli, ma volevi fare le cose per bene, e sapevi che a lui avrebbe fatto piacere, in più non lo usavi neanche tanto il telefono, quindi alla fine non fu una grande rinuncia.

Ti rimboccò le coperte, come se fossi una bambina, e si sdraiò accanto a te. Spense la luce.

Nel silenzio, mossa da chissà quale forza esterna, ti venne voglia di ridere. Portasti le mani alla bocca, cercando di sopprimere la risata, ma ciò la fece solo esplodere, causandoti un vero e proprio attacco di ridarella.

"Dormi."

Non riuscivi a smettere.

"Ho detto dormi."

Nessun segno di cedimento.

"Si può sapere cosa c'è di così tanto divertente?"

Nessun cambiamento.

"Okay, vuoi qualcosa per cui ridere?- Si spostò velocemente, montando a cavalcioni su di te. -Te lo dò io."

Le sue dita scattarono verso il tuo ventre, facendoti il solletico. A quel punto avevi completamente perso ogni probabilità di ritornare seria, e attorno ai tuoi occhi, qualche lacrima si stava già formando.

Non smetteva, nonostante lo stessi attivamente pregando mentalmente. Fu a quel punto che capisti che la telecinesi non era proprio il tuo forte.

"Hai finito di ridere?"

Chiese prendendoti in giro. Avresti voluto rispondere, ma non ne eri capace.

"Cos'è, non puoi dire nulla?"

Lo insultasti mentalmente in varie lingue e dialetti che fino ad allora nemmeno sapevi di conoscere.

"Okay, okay, la smetto!"

Disse, spaventato dalle conseguenze. Avresti voluto insultarlo, non mentalmente questa volta, ma non avevi fiato, così rimanesti lì, a giacere ansimante, guardandolo male.



Spazio autrice

i giorni di pubblicazioni sono desaparecidos

ho preso troppi impegni e non ce la faccio a gestire tutto TwT

spero di riuscire ad aggiornare almeno le domeniche, se potessi abbandonerei la scuola

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora