#19

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RAGA SONO TORNATA FINALMENTE

Ti trovasti al centro di una città. Decidesti di dover catturare l'esaminatore, giusto per riscattarti da quella che tuo padre aveva definito una "delusione", il festival sportivo.

Non che tu pensassi di aver sbagliato qualcosa, volevi solo vantarti un po'.

Prendesti un coltello, con quello ti facesti un taglio profondo. Lasciasti fluttuare vicino a te il tuo stesso peso in sangue, e lo modellasti a tua immagine e somiglianza. Ti guaristi alla fine dell'opera. Non gli facesti mai toccare terra.

Sapevi benissimo che un Hero in grado di modificare il cemento sarebbe stato subito in grado di identificare la tua posizione, per questo, facesti fluttuare accanto a te sia il cerchio che la rete. montasti sul cerchio, usandolo come piattaforma volante, mentre appoggiasti la "te" di sangue a terra.

Poggiasti la trappola vicino a un lampione e copristi la rete con dei rifiuti, cercando di nasconderla. Posizionasti la tua imitazione dietro ad un palazzo vicino.

Spargesti piccole gocce all'altezza dei palazzi, in modo da poterlo catturare.

Facesti fluttuare di poco la "te" di sangue e scendesti dal cerchio, che ti portasti dietro, a debita distanza.

Ti dirigesti verso l'uscita, per attirare la sua attenzione.

Quando lo vedesti ti sembrò estremamente calmo. Gli lanciasti un coltello, giusto per rompere il ghiaccio. Ti piazzasti nel mezzo della strada e portasti davanti a te il cerchio.

In pochi secondi la strada si stava già distruggendo e decidesti di prendere quota. Ti arrivarono addosso molti detriti. Ora anche lui si faceva trasportare dal cemento. Avevate un quirk abbastanza simile, Cementos era un Hero che ammiravi molto.

Creasti un po' di distanza tra voi e voltasti all'improvviso. Questa mossa ti fece guadagnare pochi secondi e lo seminasti.

Sapevi bene che ora l'hero aveva due scelte: cercarti o tornare all'uscita. Siccome non aveva idea di dove fossi sarebbe tornato all'uscita, perciò decidesti di scendere. Gli avevi appena rivelato la tua posizione. Corresti a perdifiato e arrivasti alla trappola.

Ti posizionasti accanto alla tua replica che era ancora fluttuante, con precisione incredibile riuscisti a farle toccare terra nel momento esatto in cui ti alzasti in volo.

L'hero arrivò camminando. Abbassasti dietro di lui le gocce che avevi prima preparato. Si fermò davanti alla trappola.

Era ovvio che l'avesse notata. Alzò la mano, per intrappolarti col cemento.

In quel momento, gli piombasti addosso, ammanettando la mano sinistra, che era alzata. Nella confusione del momento, l'Hero riuscì ad allontanarti, allora lo colpisti alle gambe col sangue, in modo da farlo cadere, poi provasti ad avvicinarti, ma creò una barriera davanti a se. Prendesti la tua replica e la plasmasti in una lancia, che scagliasti dritta nel muro, intanto riprendesti il cerchio.

Il muro era ormai in frantumi e l'Hero stava scappando. Lo raggiungesti velocemente e tramutasti la lancia in una frusta. Lo colpisti alla schiena facendolo cadere. Sì rialzò velocemente, allora la frusta diventò una mazza, che usasti per colpirlo con tutta la forza che avevi in testa. Vedevi la sconfitta nei suoi occhi, così lo ammanettasti. Lasciasti andare ogni oggetto che avevi creato.

Finì la prova e fosti dichiarata vincitrice. Eri stanchissima, ma aiutasti comunque l'Hero ad alzarsi. Guardando la scena da lontano sembrava ci fosse stato un assassinio. Grandi chiazze di sangue erano sparse ovunque.

"Congratulazioni, hai superato la prova!"

Disse l'Hero affaticato.

"Cos'è quell'espressione?"

Chiese lui, mentre si toglieva le manette.

"Mi domandavo... Se non avessi saputo che era lei, se non avessi saputo dove trovarla, se non avesse avuto i pesi, e se non avessi avuto tempo per prepararmi, sarei stata comunque in grado di sconfiggerla?"

L'uomo ti guardò un attimo e poggiò un braccio sulla tua spalla.

"Se devo risponderti con sincerità, non lo so. Posso però dirti che hai fatto un lavoro eccellente, e che è la prima volta che qualcuno mi batte così velocemente."

Non credesti molto alle parole di Cementos, ti sembrarono una bugia a fin di bene, ma ti rallegrò molto. Perciò sorridesti.

Andasti ad osservare gli altri combattimenti. Non molti avevano perso.

Osservati gli altri e prendesti qualche appunto sul telefono. Al contrario di Midoriya, non rischiavi di perdere gli appunti scrivendoli su un quaderno.

Tra gli ultimi c'erano Katsuki e Midoriya. Osservasti in silenzio la loro battaglia, con occhi sbarrati. Ti sarebbe piaciuto combattere contro il pro Hero numero uno, ma per ovvi motivi avevano scelto Cementos. Ancora ti domandavi cosa sarebbe successo, se questa non fosse stata un'esercitazione.

Continuasti a guardarli lottare. Ogni tanto strizzavi gli occhi, soprattutto quando venivano colpiti, ma non smettesti mai di guardare. Lo scontro finì con la vittoria dei due ragazzi, anche se Katsuki ne uscì svenuto, e Midoriya era letteralmente distrutto.

Corresti nella loro direzione e aiutasti il ragazzo ad alzarsi, te lo caricasti sulle spalle e lo portasti in infermieria, mentre altri portavano il biondino.

"Sei stato grande!"

Dicesti energicamente.

"Grazie, e tu? Hai vinto? Ho saputo che eri da sola con Cementos e..."

Iniziò a blaterare, così lo interrompesti.

"Sì, ho vinto!"

Il ragazzo sorrise.

"Non devi portarmi, possono prendere una barella."

"Fa niente, tanto volevo andare a vedere come stavano gli altri in ogni caso."

Dicesti tranquillamente. Eri abituata a sollevare pesi due volte il ragazzo, quindi portarlo non ti creava problemi.

Arrivaste presto in infermieria. Lo lasciasti su un letto e si addormentò velocemente. Anche tu eri molto stanca, ma non avevi voglia di dormire.

Andasti a cercare la stanza di Katsuki.

"112, 113, 114... 115!"

Esclamasti davanti alla stanza.

Entrasti dicendo "Permesso.", anche se sapevi che non avrebbe risposto nessuno.

Prendesti una sedia e ti mettesti vicino a lui, ancora svenuto.

"Certo che potevi non svenire."

Dicesti guardandolo.

Ti soffermasti a osservare i suoi lineamenti. Sembrava così calmo. Da sveglio era raro vederlo tranquillo.

Ti alzasti e gli passasti dolcemente due dita su una guancia.

"Perché devi farmi preoccupare."

Dicesti calma.

Ti sedesti nuovamente sulla poltrona.

Poi buio. Ti eri addormentata.

Spazio autrice

È finalmente arrivato l'attesissimo (da me, non da voi) concorso per i nomi delle unicità.

Commentate qui che nome dareste ai due quirk.

Nel prossimo capitolo pubblico le scelte e la più votata vince.

Vi prego commentate con qualcosa, non fatemi passare per stupida AHHAHAHA.

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora