#68

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Ho riscritto questo capitolo quattro volte perché non salvava AAAAAA

Dopo tre ore di Harold e Bethany decidesti di porre definitivamente fine alla tua esistenza.

"Ho ordinato da asporto."

Disse t/nf rimettendo a posto i film. La fine della mia esistenza può aspettare. Pensasti, pregustandoti il cibo.

"Non hai un appuntamento o qualcosa del genere tra dieci minuti?"

Chiese fissando il display del telefono. Ti frustatsti mentalmente, e corresti in camera senza dire una parola, facendo volare in aria tutti i vestiti che erano un tempo ripiegati precisamente nell'armadio.

"Da quando ho questo?"

Ti chiedesti, alzando una maglia che come taglia e decorazione poteva al massimo appartenere a una bambina. La lanciasti dietro di te, continuando la tua incessante ricerca.

"Trovato!"

Esclamasti saltando in aria. Ti lavasti i denti e indossasti i jeans, abbinandoli a una semplice maglia a maniche corte. Indossasti delle scarpe comode e schizzasti fuori di casa, scontrandoti col fattorino. Ti allontanati massaggiandoti piano la testa.

"Mi scus-"

"Tu?!"

Una voce familiare t'interruppe. Alzasti lo sguardo verso un viso sfortunatamente familiare.

"Cosa ci fai qui?"

Chiedesti mettendoti in posa di combattimento. Avevi sfortunatamente riconosciuto il ragazzo che avevi preso a pugni durante l'esame. Spaventata che fosse venuto a vendicarsi, attivasti prontamente il quirk, pronta a stenderlo in qualsiasi momento.

"Cosa ci fai tu qui?"

Chiese, non imitando la tua posa e fissandoti come se stesse per avere una crisi di nervi.

"Uhm... Ci vivo?"

Chiedesti incerta, rilassando i muscoli, confusa.

"Quattordici e novanta. Solo contanti."

Disse secco porgendoti un sacchetto.

"T/n? È arrivato il fattorino?"

Sentisti la voce di t/nf giungerti alle orecchie. In quel momento notasti la sua divisa e non potesti fare a meno che mascherare una risata, visto che assomigliava al figlio di un gelataio e mastro Lindo.

"Salve. Ecco a lei."

Disse tuo fratello porgendogli i soldi.

"Vi... Vi conoscete?"

Chiese, notando il modo per niente amorevole in cui vi stavate fissando.

"No. Arrivederci."

Tagliasti corto, superando i due. Per quanto avresti voluto litigare, la posizione che occupava nella tua lista delle priorità era incredibilmente inferiore a quella che occupava Katsuki.

Alzasti la mano in segno di saluto e attraversasti piano la strada. Notasti il ragazzo sbuffare, salire sul motorino e partire, mentre tuo fratello restava sull'uscio, incerto sul da farsi.

Prima di suonare il campanello, inspirasti profondamente, scrollandoti le energie negative di dosso. Sollevasti il braccio e ti prendesti comodamente il tuo tempo per suonare. Ti tornò in mente l'immagine del ragazzo vestito da fattorino e ridesti, sentendoti una stupida per esserti rovinata un esame a causa di uno come lui.

Il suono del campanello riecheggiò per la strada. Era lo stesso che avevate a casa vostra, così canticchiasti piano il motivetto familiare.

La stessa donna che aveva aperto la porta tempo fa, si stagliava ora davanti a te, con un sorriso smagliante che le raggiungeva gli occhi. Ancora una volta, notasti l'incredibile somiglianza che c'era fra lei e il figlio.

Bora~bakugokatsukixreaderDove le storie prendono vita. Scoprilo ora