25. QUALCOSA DI SPECIALE

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"Hey, Levi, Eren, aspettate!" CJ ci chiamò. La voce concitata dal fondo del corridoio ci fece voltare verso la sua espressione smaniosa. Ormai si era fatta sera e il suo turno era finito prima che potessi parlarle della mia relazione con Levi. Non credevo che si sarebbe trattenuta oltre l'orario, ma la corsa frettolosa che fece per raggiungerci suggerì il contrario. "Te li riporto subito. Devo solo parlargli di una questione importante." CJ incrociò benevola gli occhi cupi di Annie e si rilassò al suo accenno d'assenso. Quando la bionda si dedicò agli altri studenti per scortarli nelle proprie camere, io e Levi ci incamminammo nella direzione opposta. Scoccai un'occhiata furtiva al corvino che però non sembrava turbato dall'interrogatorio imminente. Di rimando mi tranquillizzai e proseguimmo in silenzio accanto ai passi frenetici di CJ finché ci scontrammo con l'ingresso del portico.

"Cosa volevi dirci?" chiesi con nonchalance, dopo essermi assicurato che nessun altro fosse nei paraggi. Levi si morse il labbro e squadrò la ragazza.

"Sentite, io voglio sapere esattamente cosa c'è tra di voi e possiamo farlo con le buone o con le cattive." CJ assottigliò gli occhi scuri, ma l'inquietudine sparì nei lineamenti morbidi. Levi era il re dell' intimidazione ed io ero fidanzato con il suddetto sovrano. CJ non aveva nessuna chance e Levi non tardò a farglielo capire.

"Te lo diremo CJ, ma prima voglio sapere quali sarebbero le maniere cattive. Illuminami." CJ sospirò rassegnata al ghigno malefico di Levi. Lo sguardo saccente sventò il suo bluff.

"So che l'hai baciato, Levi e ora siete parecchio strani. Eren parla di più e tu non hai la solita nuvola nera sopra la testa e comunque non hai cercato di uccidere Eren neanche una volta da quando siete stati ammanettati."

"Non l'avrei ucciso! Magari malmenato un po', ma non ucciso." Levi ribatté sdegnato. Io risi incredulo, ripensando a come fossimo convinti di odiarci solo qualche giorno prima.

"Voglio sapere la natura di questi cambiamenti. Ovviamente ho avuto degli imput e ho tratto le mie deduzioni, ma voglio sentire tutto direttamente dai vostri brutti musi." CJ incrociò le braccia al petto. Un vago sorriso soddisfatto accompagnato dal tono cantilenante.

"Levi e io... Levi... Noi..." tartagliai, sforzandomi di sputare quello che CJ moriva dalla voglia di sentire. Il cuore a mille si bloccò al tono sicuro e piatto del corvino che catalizzò l'attenzione malata della ragazza su di sé.

"Eren è il mio ragazzo." Levi mi prese la mano. Gli occhi di CJ si illuminarono maliziosi. "Però se era da un muso che volevi questa confessione avresti dovuto torchiare quella faccia equina di Jean." Ridacchiai alla battuta di Levi e, complice la mano stretta nella mia, ritrovai la giusta sicurezza per parlare senza balbettare.

"A che cosa avevi pensato esattamente?" chiesi curioso.

"Beh non proprio fidanzati, ma una cosa del genere. Sì, insomma, conoscendo Levi..." Levi schiuse le labbra in un sorriso sghembo.

"Intendi-"

"Intende scopamici," Levi mi interruppe prontamente. Nessuna remora o pudore sul viso neutro e vagamente divertito. CJ annuì, imbarazzata dalla schiettezza del corvino.

"Oh." risposi. Una piccola punta di dolore mi vibrò attraverso. Quella era proprio una cosa che Levi avrebbe potuto fare senza problemi. Me lo ricordavo bene quando mi aveva detto che aveva più volte fatto sesso con persone che non gli piacevano neanche. Cercai senza sosta la ragione per cui con me era diverso, ma non riuscii a rispondermi. Annuii distrattamente giusto per occultare il timore crescente. Levi schioccò un'occhiata a CJ.

"Si beh, effettivamente c'è chimica tra voi due. Sono contenta per voi. Le coppie omosessuali sono molto meglio degli etero. L'ho sempre pensata così e la mia ragazza anche."

JUST FIVE DAYS (TRADUZIONE ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora