8. INCONTRI IMBARAZZANTI

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"Allora, Levi," Isabel diede le sue chiavi della macchina a Levi. Il corvino le afferrò al volo senza neanche guardare nella sua direzione. "Vai pure a prendere Poppy quando vuoi, ma l'asilo chiude alle tre. Farlan verrà qui dopo il lavoro e mi accompagnerà fuori per alcune commissioni. In pratica avete la casa libera tutto il giorno. Poche semplici regole. Una: se bevete o fumate poi fate sparire tutto. Due: niente macchie di natura sospetta sulle lenzuola." mi sentii avvampare alla sua insinuazione tutt'altro che sottile. "Farlan arriverà a minuti. Mettete pure i vostri bagagli nella camera al piano di sopra." Isabel indicò con l'indice il piano di sopra, dove a quanto pare aveva già preparato una camera per noi. Alla fine avevo deciso di venire con Levi in Colorado. Avevo avuto occasione di conoscere Poppy in videochiamata ed era andata meravigliosamente. Lei stessa aveva chiesto a Levi di portarmi con sé. Senza contare che dopo quelle due settimane, Levi sarebbe partito per Harvard. Quella era la nostra ultima occasione di stare insieme prima di affrontare una nuova separazione. Così quel giorno eravamo atterrati all'aeroporto di Denver e Isabel, che avevo avuto modo di conoscere nelle chiamate di Levi, ci era venuta ad accogliere.

"Okay, grazie." Levi rispose distrattamente. Isabel e Farlan avevano una casa accogliente per essere così giovani. In videochiamata mi erano sembrati piuttosto sconclusionati e Isabel con la sua espansività e il suo modo diretto non aveva l'aria di una tranquilla donna di casa. Avevo decisamente dato troppa importanza alle prime impressioni. Portammo i bagagli al piano di sopra e li sistemammo sul pavimento di una camera da letto perfettamente ordinata. Mi venne spontaneo chiedermi se la casa fosse sempre così o se fosse stata sistemata ad hoc per Levi. D'altronde, Isabel e Farlan avevano avuto una relazione di sesso con lui per poi rientrare nella cerchia dei suoi pochi amici. Di sicuro erano al corrente delle fisse di igiene del corvino, mi dissi. Levi afferrò brutalmente la mia mano. Vidi i suoi occhi sfrecciare alle mie spalle, grandi di apprensione. Mi voltai per intravedere una stanza con la porta semi aperta che ne rivelava uno scorcio dell'interno. "I- Io..." Levi deglutì a vuoto. "Credo che quella sia la sua camera."

"Vuoi dare un'occhiata?" chiesi dolcemente. I suoi occhi grigi fissi in quella porticina socchiusa. Il suo sguardo non dava segni di vita. Sembrava che non mi avesse neanche sentito. Levi strinse la mia mano con più forza, scuotendo il capo in diniego.

"Non posso." sussurrò, riemergendo dal suo stordimento e chiudendo forte alle mie spalle la porta della nostra camera.

"Quando te la senti." lo rassicurai. Ci fu una lunga pausa prima che uno dei due parlasse nuovamente.

"Farlan sarà qui a breve. Meglio se torniamo di sotto." Levi parlò per primo. La sua voce di nuovo su un tono neutro e atono.

"Bel modo di cambiare discorso." scherzai per alleggerire l'atmosfera.

"Forse." Levi stette al gioco. Un sorriso amaro sulle labbra mentre tornavamo al piano di sotto, chiacchierando del più e del meno con Isabel.

"Allora, come vi siete incontrati?" chiese la rossa.

"All'istituto." Levi la informò con nonchalance.

"Eren, tu magari sai darmi una risposta più soddisfacente perché Levi al momento è intrattabile." Isabel si voltò verso di me, ignorando l'occhiataccia del corvino.

"Eravamo compagni di stanza. In realtà ci odiavamo a morte finché non siamo stati ammanettati per un'azione correttiva." spiegai con un sorriso.

"Ma è una storia bellissima!" Isabel squittì, torturandosi i codini in preda all'eccitazione. "E ti prendi cura di lui per noi?"

"Mhm," annuii, cercando sostegno da parte di Levi con lo sguardo. Il corvino annuì distrattamente.

"Ottimo."

Prima che potessi imbarazzarmi per la moria della conversazione, la porta d'ingresso si spalancò. Levi scattò verso il rumore che aveva disturbato le sue riflessioni pesanti.

"Farlan..." mormorò, impalandosi sul posto. Da quanto mi aveva detto, Farlan era partito con Isabel, crescendo Poppy al posto di Levi. Nonostante Poppy riconoscesse solo Levi come padre, capivo quanto dovesse essere stato pesante per lui anni prima, soprattutto considerando che Farlan era il suo migliore amico oltre che compagno di letto. C'era tanta acqua sotto ai ponti che Levi avrebbe dovuto affrontare in quelle due settimane ed ero contento quanto spaventato di essere accanto a lui in quel momento delicato.

Vidi Farlan sgranare gli occhi poco prima che divenissero lucidi. Pareva che stesse per svenire sul posto. Levi mi guardò per un istante prima di alzarsi e raggiungere quel ragazzo alto e biondo. Erano entrambi stupendi, dovevo ammetterlo. Farlan annullò in pochi passi la distanza fra loro quando sollevò il mento di Levi con due dita e fece incontrare le loro labbra. Sia io che Isabel rimanemmo a bocca aperta. Levi balzò all'indietro, coprendosi la bocca con la mano.

"Cristo Santo, scusami tanto." Farlan annaspò, toccandosi distrattamente le labbra.

"C'era da aspettarselo." Isabel bofonchiò, ruotando gli occhi e incrociando le braccia. Io ero decisamente sotto shock.

"Scusa... E' stato un gesto impulsivo. Per un attimo mi ero dimenticato che non è più permesso." Farlan sorrise a Isabel che era fin troppo calma per aver appena assistito ad un tradimento.

"Sì, sì, idiota. Dio, vorrei che potessi recuperare qualche neurone. Levi è impegnato, idiota." Isabel replicò. "E quindi è ovvio che non possiamo più fare certe cose con lui." Finalmente mi fu chiaro che non solo entrambi erano stati con Levi, ma che a un certo punto dovevano aver intrattenuto una relazione a tre. Questo avrebbe spiegato perché Isabel non era poi così arrabbiata e anche perché Farlan non accennava a scusarsi con lei. "Mi dispiace così tanto, Eren. Ti sentirai parecchio in imbarazzo di fronte a questa strana situazione."

"Io-" iniziai a parlare quando Levi tornò al mio fianco, cingendomi la vita con un braccio.

"Cristo Santo. Voi due," Levi sbottò. "Cercate di non spaventare Eren. Niente baci né cose a tre. Io sto con Eren adesso. E' una cosa seria. Lo amo e come vi ho detto ci sposeremo. Non credevo ci fosse bisogno di mettere in chiaro che le dinamiche sono cambiate."

"No. C - Cioè, è ovvio, Levi. Scusami. Ho tipo perso la bussola per un secondo." Farlan si scusò ancora, arrossendo più di me. Era evidente che Levi avesse sempre dominato in quello strano rapporto a tre. Tutti eseguivano i suoi ordini senza obiettare.

"Ci mancherebbe che non fossi dispiaciuto. Come pensi che si senta Eren?" Levi rincarò la dose. "Vedi di non farlo più."

"Hai la mia parola." Farlan incrociò imbarazzato il mio sguardo. "E' un piacere conoscerti, Eren." il biondo mi sorrise, allungando una mano verso di me. La strinsi e mi resi conto che avevo già quasi dimenticato quello che era successo. Mi ero mentalmente preparato a qualche incidente del genere, sapendo che saremmo alloggiati in casa di due ex amanti di Levi, che chiaramente erano ancora molto interessati a lui.

"II piacere è mio." risposi, sinceramente contento di aver incontrato due persone così importati per il mio fidanzato. Quello comunque non significava che fossi ignaro della competizione. Sarebbero state due settimane molto impegnative.


NOTA: L'unica FF in cui Farlan mi sta altamente sui coglioni. E siamo solo all'inizio...

JUST FIVE DAYS (TRADUZIONE ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora