31. BENTORNATO

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La Domenica fu sostanzialmente priva di qualsiasi evento interessante. Il che non guastava, considerando che ormai la mia testa era ottenebrata dall'imminente ritorno del mio ragazzo. L'unica nota negativa fu che proprio al nostro dormitorio toccava la pulizia della cucina. Ogni Domenica stava a qualcuno e così dopo cena era iniziata la diatriba per dividersi i compiti. Connie si occupò dei bidoni della spazzatura mentre Jean e Sean bisticciavano sui piatti. Sembrava che decidere chi si fosse occupato di sciacquarli e chi di asciugarli fosse motivo sufficiente per venire quasi alle mani. Armin, come gli altri, li lasciò bollire nel loro brodo e afferrò qualche sacco nero in cui raccogliere il cibo andato a male e avanzato. Il biondo era bravo a scegliersi i compiti più facili, così da buon amico mi procurai a mia volta un sacco e lo affiancai. D'altronde c'era chi già si occupava di pulire le finestre e disinfettare le varie superfici per cui non era rimasto altro da fare. Ripulii i lavandini e tavoli, ma proprio mentre stavo per lasciare la cucina con la coscienza pulita, Reagan si materializzò di fronte a me, afferrandomi le spalle. Gli altri ormai stavano terminando le loro faccende ed io ero ansioso di finire il mio compito, così da potermene tornare in camera a rimuginare ancora un po' sull'assenza di Levi.

"Eren, agli avanzi sta già pensando Armin. Perché non pensi a pulire il pavimento piuttosto?" Reagan suggerì. Odiavo pulire per terra perché significava che sarei rimasto da solo come un cretino mentre tutti gli altri se ne sarebbero tornati a fare le loro cose. Valutai attentamente come gestire la questione e provai ad essere subdolo.

"Ma credo che ormai Marco sia già a buon punto." Reagan non mosse un sopracciglio.

"Jaeger, a volte sei un po' ottuso. Assumiti il compito di Marco. Non lo ripeterò un'altra volta." Reagan parlò stizzito. Gli occhi seri fissi nei miei. Non era da lui essere così scontroso anche se effettivamente non avevo mai tentato di aggirare un suo ordine prima. Grugnii, sperando che gli arrivasse tutto il mio disappunto e andai da Marco, scansando le sue mani dalle spalle.

"Hey Marco, Reagan dice che devo continuare io."

"Ah ok, di certo non protesto." Marco disse, stranito quanto me dal cambio di ordini e mi passò lo spazzolone.

"Okay Hawthorne, adesso torniamo al dormitorio. Prendete le vostre cose. Eren, torna quando avrai finito con i tuoi compiti." Reagan mi fissò, guadagnandosi l'ennesima smorfia scocciata da parte mia che restai a guardare i mie compagni catapultarsi fuori dalla cucina immacolata. Strizzai con rabbia il moccio e mi misi a inveire sul pavimento. Persi la cognizione del tempo mente mi assicurai di ripulire tutte le varie impronte di scarpe e alcune macchie di cibo su cui mi ero imbattuto, girovagando per la cucina. Proprio quando mi mancava sì e no un angolo dell'immenso stanzone, sentii la porta scattare per richiudersi subito dopo. Alzai svogliatamente la testa rivolta verso il pavimento lucido e quasi svenni. Trattenni il fiato alla vista del mio ragazzo, fradicio dalla testa ai piedi.

"Levi!" sfrecciai verso di lui, stringendolo come se non lo vedessi da un secolo. Ricambiò il mio abbraccio con forza, affondando la testa nel mio petto. I vestiti si inumidirono a contatto con i suoi e il viso si imperlò dell'acqua che impregnava le sue ciocche corvine. Odiavo la pioggia, ma per la prima volta da quando ero al mondo, apprezzai ogni lacrima di maltempo che Levi aveva portato con sé.

"E' mia questa maglietta?" Levi si staccò solo per rifilarmi un ghigno compiaciuto. Mi ero completamente scordato che per il weekend avevo mantenuto la strana tradizione di indossare i suoi vestiti. Avvampai all'istante.

"No!" ribattei con una bugia tanto imbarazzante quanto debole. "Perché sei tutto bagnato?" e prosegui anche peggio per distogliere l'attenzione da quel dettaglio scomodo.

"Tu che pensi, Jaeger? Gesù mi ha pisciato in testa. Sta piovendo, scemo." Levi mi schernì. Gli occhi roteanti in quella familiare aria altezzosa con il sopracciglio alzato.

JUST FIVE DAYS (TRADUZIONE ITA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora