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Al castello...

Una cazzata ecco cosa avevo fatto, sapevo che non dovevo dire niente a Pansy e Astoria.

<<Giuro su Merlino che lo uccido quel coglione>> impreca Pansy.
<<Stai calma non mi ha fatto niente>> dissi io fin troppo calma.

Eravamo nel corridoio della scuola appena arrivate e subito ci facevamo espellere, io Pansy e Astoria stavamo correndo per il corridoio delle camerate per andare a quelle maschili, io ho sinceramente paura di quello che potrebbe accadere.

Stavamo correndo come delle stupide fino a quando non ci siamo fermate ed eravamo proprio davanti alla porta della camera di Draco e Blaise.

Pansy apre la porta più incazzata del solito, lei non è tipo da usare le mani ma in queste occasioni è peggio di Salazar.

<<Dove sei bastrdo>> urla lei entrando nella camera.
Non so se essere eccitata o spaventata.

<<Cosa volete voi tre>> dice Draco con tono alquanto calmo.
<<Cosa vogliamo>> dice Pansy prima di tirargli un calcio tra le gambe <<Fottuta troia>> impreca Draco del dolore.

Intanto Blaise dietro di lui cerca di trattenere una risata.

Ok era ufficiale ero fottuta.
Non perché Pansy aveva tirato un calcio a Draco per quello ero felice ma perché quando sarei stata sola sarei finita nei guai con lui.

Astoria prende le mani di Pansy e poi le mie e ci tira fuori dalla camera per poi metterci a ridere come delle pazze.

Qualche ora dopo...

Eravamo seduti al tavolo Serpeverde e stavamo cenando,
era sera e Silente doveva fare i suoi soliti discorsi di inizio anno, che io sinceramente manco ascolto.

Dopo poco che aveva finito in sala grande entrarono tre persone, e se non chi di Draco, Tom e Mattheo.

Perché tutte a me.
Si sono seduti giusto un paio di posti distanti da noi vicino a Blaise.

Dopo poco mi alzo e dico che stavo andando in camera a leggere, leggo molto spesso, mi aiuta ha mantenere la calma.

Esco molto velocemente dalla sala grande così velocemente che neache mi accorgo di essere già davanti alla porta della sala comune serpeverde dico la parola d'ordine ed entro.

Cerco subito di entrare nella mia camera ma una mano mi afferra il polso e mi trascina da tutt'altra parte, e così iniziano i primi casini dell'anno.

Fantastico manco un giorno che sono qua e già sto per finire in infermeria, dico tra me e me.

Quando mi giro vedo una persona che non mi sarei mai aspettata...

Mattheo Marvolo Riddle era davanti a me e io ero immobilizzata ero completamente immobile e non facevo traspirare nessuna emozione.

<<Sai Black dovevamo finire una cosa noi due>> dice dopo un paio di minuti in silenzio.

Io ho detto l'unica cosa che mai avrei voluto dire <<Cosa?>>.

E qui arrivano i problemi mi prende a sacco si patate e mi porta in una camera in fondo al dormitorio.

Io tiro pugni sulla sua schiena e calci sulla pancia ma niente non si faceva minimamente male.

<<Sai il dolore mi piace, e a te invece piacerà un un'altra cosa>> disse buttandomi sul letto e chiudendo una porta con un incantesimo.

Cerco di alzarmi e di cercare la mia bacchetta ma con nessun risultato, l'avevo lasciata in camera e quindi è ufficiale sono, definitivamente morta.

Cerco di alzarmi e di aprire la porta ma ovviamente non si apriva.

Lo vedo avvicinare a me in un modo provocante e con una punta di lussuria negli occhi.

<<Stammi lontano non voglio avere niente a che fare con un lurido bastardo come te>>

Lui si avvicinò a me più in fretta torreggiava su di me, mi sbatte al muro con violenza e poggio le mani ai lati della mia testa.
<<Ripeti se hai il coraggio>> disse lui convinto che non l'avrei mai detto.

<<Non. Voglio. Avere. Niente. A. Che. Fare. Con. Te.>> glie lo dissi in faccia.

In un secondo mi trovai sul suo letto con lui sopra.
<<Sai non devi sfidarmi non mi piacciono le persone che mi parlano così, per loro c'è una punizione, ma per te farò un eccezione>> fece una pausa per poi ritornare a parlare <<Sai Black mi hai sempre attirato in un certo senso, un attenzione fisica ecco mettiamola così, ho deciso che la tua punizione sarà molto lunga e bella>> sogghignò con un sorrisetto malefico sul volto.

Avevo capito le sue intenzioni e provai a dimenarmi ma senza nessun risultato.

Mi prese i polsi e con la cintura appoggiata al suo comodino me li leggó, poi prese una corda e mi lego i piedi al letto a baldacchino.

Avevo paura ma ero anche eccitata e questa cosa non mi piaceva, sentivo che il mio intimo iniziava a bagnarsi e solo lì mi sono resa conto di quanto Mattheo fosso bello ovviamente esteriormente.

All'improvviso è salito nuovamente su di me e ha iniziato a lasciarmi i primi bottoni della camicia.

<<Ti prego Mattheo non farlo>> dissi io impaurita e lui sogghigno <<Non farò niente finché non mi implorami>> disse sogghignando.

PER CASO Mattheo-Draco-TomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora