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Pov Tom...

<<Perché lei!>> dissi urlando, ormai erano già da circa due ore a Villa Riddel, e già volevo andare via.

<<Pensavo che il debole fosse tuo fratello ma a quanto pare mi sbagliavo>> sibbilló mio padre, se tale può essere chiamato.

<<Entro una settimana da quando tornerai ti vorrò rivedere e spero sarai in compagnia>> disse facendo un sorriso maligno.

<<Tu non puoi, io non te la porterò, dovrai fare da solo!>> continuai ad urlare <<Ti ricordo che tu sei vivo solo perché mi servi, se nó saresti già morto e riverito! Sono stato chiaro!>> disse urlando mi dietro.

Le parole mi ferirono, ma non volevo dargli quella soddisfazione <<Il tuo lurido compito lo farei da solo>> dissi voltandomi.

Ma non feci i conti con mio padre, due Mangiamorte mi avevano preso e mi tenevano bene saldo, non riuscivo a muovermi.

<<Vedo che l'ultima volta non ti è bastata>> disse con un sorriso beffardo <<Crucio!>> urlò e una luce rossa mi colpì.

Un dolore immenso mi stava trapassanndo il corpo.

Non volevo urlare ma io dolore era troppo, non si fermava neache dopo le mie suppliche, godeva a vedere il figlio soffrire, ma noi figli simo scarti, ripudiato da tutti gli altri.

Il dolore svanì non appena caddi a terra sanguinante e privo di forze, svvenetti con una frase che mi rimbombava in testa.

<<Una sola settimana>>

Pov Ruby...

Mi sveglia con ancora la luna alta, avevo di fianco a me mio fratello, dopo l'attacco di panico di ieri, quanto Tom è andato magari lo ha chiamato per controllarmi.

Un ricordo aveva invaso la mia mente, il ricordo di quando eravamo piccoli e i nostri genitori venivano uccisi davanti ai nostri occhi.

Una lacrima ribelle mi rigó la guancia e subito la asciugai.

Avevo bisogno di un po' di aria, così mi precipitai fuori dalla stanza e poi fuori dalla sala comune.

Uscì dal castello, mi incamminai alla riva del lago nero, la brezza fresca della notte mi pungeva le guance.

Perché deve essere così complicato, perché non posso solo dirglielo.

Già troppi problemi probabilmente staranno assalendo Tom e sicuramente non era il momento giusto per dirglielo.

<<Fai fatica a dormire?>> una voce bassa e roca proveniva dietro la mia schiena.

<<Vedo che anche te fai fatica dormire>> dissi sempre guardando il lago.

<<Già, ho saputo che Tom è andato da nostro padre, ma prima è venuto da te>> disse avvicinandosi al mio orecchio.

Potevo sentire il suo dito caldo sul collo.

<<Se te lo stai chiedendo non ho fatto niente con lui>> dissi girandomi leggermente, la sua espressione era sollevata ma ancora incuriosita.

<<Volevo dirgli che... che l'ho tradito con te, ma lui è la mia ancora, ho bisogno di lui quanto ho bisogno di te e di Thomas, di Pansy, Astoria... ma non ce l'ho fatta, stavo per dirglielo quando... mi è preso un attacco di panico>>

<<Prima o poi glie lo dirai spero, non posso pensare che sei ancora la "ragazza" di mio fratello>> disse accendenddosi una sigaretta.

<<Mattheo, lui era già nervoso perché doveva andare da vostro padre, e in quel momento non ce l'ho fatta!>> iniziavo ad irrittarmi.

<<Si ma tu non puoi andare in giro pensando che non ci scoprirà mai!>> disse inizziandosi a scalare anche lui.

<<Lo fai per te i per lui, sei contento di ferie tuo fratello, lo fai solo per orgoglio è Mattheo!>> era l'una di notte e noi due urllavamo.

<<Non lo faccio per nessuno, lo vuoi capire che potemmo finire nei guai!>> Mattheo aveva l'aria delusa, perché era deluso, non è mica un mio problema se lui non sa darmi tempo.

<<Se non lo fai tu>> disse piano <<Lo farò io>> aspetta cosa <<Mattheo Marvolo Riddel!>>

Non poteva farlo lui, sarebbe stato solo peggio.

<<Non azzardarti a fare niente chiaro!>> <<Non me lo impedisci mica tu>> si stava avvicinando pericolosamente a me, io indietreggiavo, fino a quando la mia schiena non toccó un tronco lì vicino.

<<Non azarddarti!>> lui era a pochi centimetri da me.

<<Non alzare la voce con me chiaro>> disse sbattendo le mani sul tronco dietro.

Deglutì quando senti le sue mani scendere sui miei fianchi.

<<Giù>> disse guardandomi negli occhi <<Non puoi risolvere tutto così>> dissi guardandolo.

<<Appartieni a me o a lui?>> <<A nessuno>> la sua mano dal mio fianco scivolò sotto la camicia da notte.

<<A me o a lui>> <<Nessuno>> la sua mano si infilò nella mia biancheria intima, un dito sfiorò il mio cicloride per poi infilarsi nella mia intimità.

<<A chi appartieni>> <<A-Nessuno>> disi scandendo le parole, dopo tutte le volte che me lo avavano fatto ormai ero abituata.

Infilò un secondo dito, niente, un terzo e li senti un piccolo brivido, ma rimandi concentrata, poi un quarto dito, lì mi aggrappai a Mattheo, ansimai sulla sua spalla.

<<A chi appartieni>> <<A ne->> mi fermai quando senti spinte più forti e decise.

<<A chi appartieni>> <<Te, appartengo a te!>> si fermò di colpo, quando io ero quasi al culmine.

<<Giù>> lo guardai per un secondo e poi mi abbassai, gli abbassi i pantaloni della tuta e li lascia cadere, feci la stessa cosa con i boxer.

Lo mannaggia prima con la mano e poi lo presi in bocca, sentii un gemito soffocato quando le mie labbra toccarono il suo cazzo ormai duro.

<<Non fermarti>> disse lui cercando di rimanere discreto, ma non ci riuscì per molto.

Iniziò a spingere con i fianchi, segnale che stava venendo, mi spostai velocemente, gli rimasi i boxer e poi i pantaloni.

Mi alzai piano <<Ora simo pari>> dissi per poi andarmene, ma a sua mano mi fermò.

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Scusate se non sto postando, ma sono molto impegnata con la scuola. Un abbraccio da Eleonora (Ele)

PER CASO Mattheo-Draco-TomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora