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Ero in camera di Tom ormai da ore, stavo leggendo un libro che ho trovato nella sua libreria, che in realtà è di Mattheo dato che Tom non legge tanto.

Di colpo la porta si spalanca rivelando la figura di Mattheo.

<<Dove siete stati>> chiedo con un filo di voce quando noto il sangue che ha suo viso.

<<Da nessuna parte e ora vattene>> era arrabbiato si sentiva dal suo tono di voce, ma perché era arrabbiato?

<<Vuoi dirmi cosa è successo?>> <<Ho detto vattene!>> sta volta lo dice urlando e sussulto a sentire la sua voce alta.

Ma rimango lì immobile, non ho intenzione di andarmene, voglio sapere cosa è successo.

<<Dov'è Tom?>> chiedo <<Non sono affari tuoi>> lascia passare un paio di secondi di silenzio <<Dio vattene! Non capisci al parola VATTENE!>> ma io rimango lì ferma.

Sochiudo le labbra per poter respirare vedendolo in quelle condizioni, aveva dei tagli profondi su viso ma uno mi colpiva particolarmente.

Mi avvicino a lui ma stranamente indietreggia.

Deciso di andare a prendere un straccio in bagno per poi bagnarlo e avviarmi verso di lui ma continua ad indietreggiare.

<<Voglio aiutarti>> dico con quasi un sussurro.

<<Non voglio il tuo aiuto hai già fatto abbastanza>> non capisci il significato della frase, poche ore fa era lì con noi che ridevamo, ma poi da quando se ne sono andati e sono tornati sembrano strani, anzi sembra strano, Tom non so dove sia.

Mi avvicino e quando lui cade sul letto e mi siedo in parte a lui, gli accarezzo la guancia dove aveva un po' di sangue e stranamente me lo lascia fare.

Porto lo straccio sul taglio che aveva sullo zigomo, geme per io dolore e si allontana un po' da me.

<<Stai fermò, non scappare>> dissi mentre mi avvicinavo a lui.

<<Perché lo fai, perché mi aiuti>> era sorpreso dal mio comportamento.

<<Perché sei mio amico>> il suo sguardo sul mio e poi intravisi del sangue che accompagnava la camicia bianca.

Lo feci sdraiare e poi, piano gli iniziai a sbottonare la camicia sotto il suo sguardo ipnotico.

Il suo sguardo sulle mie mani, che piano piano, un bottone dopo l'altro, lasciavano la sua camicia per rivelare dei tagli profondo sul petto.

Apri leggermente le labbra per respirare meglio, avevo le mani che tremavano, chi poteva avergli fatto tanto male?

Buttai al camicia per terra e ripresi lo straccio iniziando a tamponare le ferite aperte.

Un gemito di dolore uscì dalle sue labbra <<Scusa>> la mia voce quasi non si sentiva, non volevo rompere quel silenzio, un sussurro uscì dalle mie labbra quando per la seconda volta un gemito di dolore uscì dalla sua bocca.

<<Ruby>> la sua voce spenta e bassa che risuonuava nella stanza.

<<Perché- perché sei così gentile dopo tutto quello che ti ho fatto in questo anni?>> <<Perché non sono un mostro Mattheo>>

Le nostri voci risuonano nella stanza come un sussurro come il vento di primavera.

Le mie mani sul suo petto scolpito, i tagli aperti e profondi, le mie dita certe volte sfioravno la sua pelle fradda cercando di togliere il sangue ormai secco.

Deglutì, la mia gola secca, mi mancava quasi il respiro, respiravo affannosamente.

Per un secondo il nostro sguardo si incrociò, per quel solo attimo il tempo si fermò.

Sempre più vicini, le nostre labbra che si stavano per toccare.

La porta di colpo si aprì rivelando la figura ostile di Draco.

Lo sguardo su di noi che ormai ci eravamo allontanati.

Per un momento avevo pensato che le nostre labbra si toccassero.

Nessuno diceva niente quando Draco mi ha vista il suo sguardo da arrabbiato a perso, mi guardava con aria affranta.

Deglutì scendendo dal letto e uscendo da quella stanza, sfiorai per un secondo la spalla di Malfoy poi senza voltarmi indietro mi allontanati da quella stanza, per poi entrare nella mia e sdraiarmi sul letto con mille pensieri nella testa fino a quando Morfeo li prese portandomi con se nel mondo nei sogni.

Pov Mattheo...

Stavamo per baciarci ma Malfoy ha interrotto tutto, ricordo ancora la sensazione delle sue dita sfiorare la mia pelle.

<<Perché era qui>> la voce di Malfoy mi portò alla realtà <<Non ne ho idea>> pensavo ancora a lei ma nessuno al avrebbe riportata da me.

<<Eppure sembrava che ti piacesse>> il suo tono mi irritava era delusione mista rabbia <<Non so di cosa stai parlando>> non mi interessava se Draco ci aveva visto a pochi centimetri di distanza.

<<Io invece credo di si, chissà come la prenderà Tom quando scoprirà che il suo dolce fratellino prova qualcosa per la sua donna>> istintivamente mi precipitai da lui tirandogli un pugno sul naso che iniziò a sanguinare.

<<Vedo che la riunione è andata bene scommetto che Tom è ridotto peggio di te>> un ghigno gli apparve sul volto e io gli tirai un altro pugno ma stavolta sullo zigomo destro.

<<Tom è rimasto lì!>> dissi tirandogli un altro pugno <<Potrebbe essere anche morto a questo ora>>

<<Quando glie lo dirai>> <<Non posso metterla in pericolo più di quanto lo è già!>>

Il silenzio caló poi dietro Malfoy apparve una figura, la figura di Tom.

Era malridotto, aveva tagli ovunque forse era anche peggio di me.

Mi precipitai da lui dato che stava per cadere lo aiutai a mettersi sul letto poi parlò prima di cadere tra le braccia di Morfeo.

<<Non veniamo più tempo solo un mese>> a frase che non volevo sentire si è rivelata una tortura per me, abbiamo un solo mese prima che- non volevo ne vederlo ne pensarlo, se non la portiamo potemmo morire, tutti e tre noi.

PER CASO Mattheo-Draco-TomDove le storie prendono vita. Scoprilo ora