41. demoni e principesse

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Max ritornò un' ora dopo il ritorno di Alecad e con se portò anche Vincent, non si era ancora ripreso ma le situazioni erano migliorate abbastanza da poterlo trasferire nell' infermeria della postazione.

-allora com é andata con il G.C.E.?- esclamò Chris.

-male, malissimo- rispose Max distendendosi nel letto.

-cosí male?-

-si Alec, sono sempre piú incazzati... parlando d' altro com' é andata con sachiko?-

-oh male anche li fratello, ha rifiutato-

-potevi portarlo qui con la forza- disse Luka -deve capirlo che é per il suo bene!-

-invece aveva già progettato di trasferirsi nel distretto sud con il suo amico Markoval-

Tutti lo guardarono perplessi.

-ma Mark ci aveva già detto che aveva rifiutato...- disse Max sgrattandosi il mento.

-probabilmente ci ha ripensato- rispose schietto Alec.

-probabilmente é cosí... Comunque ora che ha finito di parlare mio fratello ho io qualcosa da dire a tutti voi, il G.C.E. vuole evaquare il distretto ovest dai civili e dobbiamo farlo al piú presto non possiamo sapere quando sarà il prossimo attacco e il Consiglio ha già elaborato un piano con il re per contrattaccare ma dobbiamo mettere in sicurezza tutti i civili-

-ok prendi un paio di cartine stradali e carica la mappa tridimenaionale sul pc del distretto ovest che cominciamo già a elaborare i piani di fuga- rispose Alecad

Max si stava per recare a prendere la cartine quando si ricordò di un altra cosa molto importante da dire a suo fratello. Si voltò -Alecad..-

Alecad lo guardò perplesso -si ora cosa c' é?-

-c' é un altra cosa molto importante che ti devo dire..-

-é successo qualcosa a Vincent?-

-no ...Sophye ...é sparita-

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-SHIROOO- Vic si svegliò urlando quel maledetto nome, aveva il fiatone anche se era da innumerevoli giorni che non si muoveva dal letto d' ospedale.

Appena acquisí un pò di lucidità mentale fitte di dolore gli travopsero la mente.

Ma perché si trovava in una camera che sembrava quella di un ospedale? Perché la testa gli faceva cosí male da non riuscire a pensare?

-FIGLIO MIO- un uomo imponente e alto piú di due metri entrò in lacrime nella stanza e si catapultò su Vincent abbracciandolo.

Vic si scollò subito dalla presa dell' uomo.

Anche un' altra donna entró mentre si asciugava gli occhi umidi con un fazzoletto. Successivamente anche delle persone in camice bianco entrarono e altre quattro persone molto piú giovani rispetto agli altri.

Le persone in camice bianco si fiondarono subito su di lui seguiti poi dagli altri.

-S..STATEMI LONTANI- urló spintonando via tutti.

-ma Vic che cosa hai stai bene?- disse un giovane ragazzo dai capelli biondo scuro probabilmente riferendosi a lui.

Lo fissó perplesso come lo aveva chiamato? Vic?

-ehi ma che gli prende?- esclamò una una ragazza ai capelli rossi a un uomo al camice bianco.

L'uomo dal camice bianco puntò una luce fortissima sul suo occhio siniatro acecandolo.

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora