10. un cuore di cuscini

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Tutto stava procedendo bene, tutte le varie postazioni elette di Opal erano state avvisate e si erano già stati organizzati vari campi di ricerca.

Erano tutti pronti, entro l'inizio della prossima settimana sarebbero stati tutti operativi.

Era parecchio nervoso, sentiva molta responsabilità sulle proprie spalle, se le ricerche non avessero portato frutto sarebbe stato deriso per molto tempo non solo dai suoi fratelli.

Ma era speranzoso, anche se aveva un brutto presentimento, come se alla fine ció che scoprirà non porterà altro che guai.

Ma non si dice forse che la verità porti solo bene per quanto male faccia?
La verità fa male.
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Sachiko si sveglió.

Non sentiva fame, freddo, caldo o male.

La sua gola era secca ma non aveva la minima voglia di bere.

Si sentiva strano anche se ormai si stava abituando.

E non gli piaceva, come un assassino si abitua a uccidere, alla fine per quanto orrore faccia tutto passa e diventa normale.

Qualcuno picchiettava alla porta.

-sono Jenny, Har ti aspetta-

Sachiko aprì la porta, davanti c'era una ragazza con la coda di cavallo con i capelli scuri.

Guardava in basso.

Sachiko l'aveva già vista la notte in cui aveva scoperto N-O la prima volta.

In silenzio Jenny lo condusse verso la palestra in silenzio.

Quando entró gran parte della palestra era stata sgomberata, gli attrezzi da palestra appoggiati ai muri.

Har sempre con il suo solito sorriso disse -oggi farai pratica con la magia, Lilit lascio a te l'onore- e si diresse verso Lilit.

-cosa? Neanche per idea- rispose acida.

-dai non fare la bambina lo sanno tutti che tra noi due tu sei la più brava-

-no-

Har si grattó la testa indeciso.

-perché?- Sachiko era irritato, da quando aveva cominciato ad allenarsi Lilit gli teneva il muso, non lo cagava minimamente e sembrava perennemente arrabbiata con lui e non sapeva perché, tutto ció lo irritava.

Lilit lo guardó come disgustata -lasciami stare- si diresse verso la porta.

Sachiko le afferró il braccio.

-non ti lascio, finché non mi dici che hai-  Lilit lo guardó ridisgustata.

-lasciami assassino-

Quando udì quella parola Sachiko sentì come se lo avessero pugnalato.

La lasció andare e lei uscì sbattendo la porta.

-le donne sono difficili- disse Har.

-ma perché si comporta così?-

Har restó immobile.

-lei é fatta così-

-ma questa non é una scusa- ribatté Sachiko irritato dal comportamento di Lilit.

-ho provato a parlargli ma non cambia un granché, é quasi sempre così con noi, lei ci odia e quindi per un certo senso odia se stessa, ha provato alcune volte a suicidarsi ma non ci riesce si nutre il minimo indispensabile e quando é nei momenti di maggiore crisi prova pure a ucciderci, é molto brava nella magia ma odia usarla, avevamo deciso di ucciderla, vero, ma non era una cosa definitiva, lo avremmo fatto solo se fosse ancora peggiorata e quando ti ha portato nel covo pensavamo avesse toccato il fondo-

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora