5. tana

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Arrivarono, in quello che a Sachiko parve un attimo, davanti alla ferrovia nord.

La loro città, si chiamava Opal, era molto estesa e aveva quattro ferrovie, Nord, Sud, Est, Ovest che dividevano la città negli omonimi quattro settori.

Sachiko aveva l'appartamento nella parte Ovest ma quando suo padre era ancora vivo vivevano in una bifamiliare nel settore Nord.

-il loro covo é nei sottopassaggi- Lilit indicó il passaggio sotterraneo.

-ora che ci penso non mi hai ancora detto come ti chiami- replicó la ragazza zed.

-ah giusto, mi chiamo Sachiko-

-ok-

Scesero.

Tutto taceva.

A Sachiko sembrò di stare in uno di quei film horror dove un attimo prima è tutto tranquillo, poi qualcosa ti prende e ti trascina nell'oscurità.

Deglutì, tese le orecchie, in lontananza sentì delle goccie cadere picchiettando su una piccola pozza, ora che era Zed tutti i suoi sensi compreso l udito erano migliorati.

Fecero alcuni passi, un topo squittì in lontananza, quando era piccolo Sachiko era andato nella ferrovia quando dovevano prendere il treno e fare qualche felice gita di famiglia.

Il sottopassaggio di giorno era un mondo caotico, con i suoi graffitti colorati e le persone che ridevano e schiamazzavano, ascoltavano musica mentre a passo veloce scendevano o salivano per quelle budella di terra.

Ora i colorati graffiti erano disegni distorti, neri e minacciosi, come se volessero dire 'andatevene' e ogni singolo rumore faceva sussultare i due Zed.

Lilit si diresse verso una porta sprangata, ce ne erano diverse visto che il sottopassaggio era incredibilmente lungo e grande, passava per tutta la stazione e collegava ogni fermata.

Sachiko si avvicinò alla porta notò che era l'unica con un solo graffitto.

Si avvicinò e lo esaminó, il graffito era composto da due lettere una N e una O, se guardato velocente poteva sembrare un normale no ma Sachiko capì che intendeva.

-Nord Opal, che fantasia-

-già le bande di Zed per contrassegnare il proprio territorio usano la prima lettera del loro distretto e la prima della loro città, funziona così un pó dappertutto così non facciamo casini con i territori di caccia-

-allora vi contattate tra di voi?- disse Sachiko lievemente ironico.

-no, questo é stato deciso già da i primi Zed e visto che siamo non immortali ma molto longevoli non è stato difficile insegnarlo a tutti, sono le nostre piccole tradizioni ma ora é difficilissimo avere rapporti con altre persone che non siano della tua banda-

-ah e quanti anni viviamo mediamente?-

-non lo so non ho mai visto uno zed vecchio, di solito quelli che vengono reputati vecchi sono gli zed che non riescono più a cacciare e quindi muiono ma se tu intendi uno zed con la barba bianca e lunga quelli non li ho mai visti-

Sachiko si accorse di non averle ancora chiesto perché era stata aggredita anche se probabilmente era stata una banda avversaria, ma glielo voleva comunque chiedere, stava per aprir bocca quando si sentì uno scricchiolo dietro di loro.

Sachiko si voltò ma qualcosa di lungo e metallico lo colpì, una spranga probabilmente.

Sentì Lilit gridare il suo nome, la testa era pesante e si accasció per terra.

La vista era annebbiata ma vide che anche Lilit veniva colpita e un uomo di colore usciva dall'oscurità, aveva gli occhiali da sole e i rasta verdi.

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora