26. distruzione

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Appena gli eletti se ne furono andati, Sachiko, Lilit, Lenster e Astrid andarono a casa di Sachiko, temendo che non sarebbe stato prudente ritornare alla tana.

Se ne andarono in silenzio e per tutto il tragitto nessuno profelí parola ma appena dentro all'apprtamento fel ragazzo la prima cosa che fece lilit fu tirargli un sonoro destro in faccia.

-ehi Lilit!- esclamò Astrid -se lo merita, si, ma é pur sempre il nostro sempai-

-col cazzo!- disse Lilit afferrando per il colleto sachiko -COME TI SEI PERMESSO TU! la tua ragazza, LA TUA RAGAZZA!-

-Lilit giuro che mi dispiace! Ma non avevo altra scelta- esclamò Sachiko cercando di difendersi.

-TI DISPIACE?- Lilit diede un altro pugno a Sachiko ma questa volta nello stomaco -LOGICO CHE TI DISPIACCIA, TI DAI TANTE ARIE DA INTELLIGENTONE MA NON SEI NEANCHE CAPACE DI IDEARE UN PIANO DI RISERVA A UN PIANO PER DI PIÚ STUPIDISSIMO- Lilit sferrò un altro pugno nello stomaco -E DIFENDITI- il pugno fu cosí forte che fece accasciare Sachiko in due.

-stupidissimo piano?- esclamò lui alzandosi e trasformandosi in zed -tu ne AVEVI FORSE UNO MIGLIORE?- Sachiko si teletrasportò vicino a lei e la prese per il collo sbattendola verso il muro.

-EHI- Lenster posò la sua mano sulla spalla di Sachiko -lasciala andare-

Sachiko gli rifilò un occhiataccia e la lasciò andare

-per il tuo e mio miglior interesse é meglio se cominciamo a comportarci come una coppia- esclamò lui mentre ritornava normale.

-va bene, ma lo faccio solo perché se ci scoprono mettiamo in pericolo tutta la banda- rispose Lilit -tu non te lo meriti- detto questo Lilit se ne andò lasciando soli Sachiko, Lenster e Astrid.

-beh- esclamò Astrid -é meglio se anche noi andiamo dai vieni Lenster-

-ah ma dai é stato cosí divertente- disse Lenster mezzo ridendo.

-ho detto andiamo!- Astrid strattonò suo fratello e si avviarono verso la porta. Ma prima che i due fratelli la chiudessero Lenster si girò verso Sachiko -dai, questo lo potete già contare come litigio prematrimoniale! State facendo state facendo passi da gigante!-

-o ma per l'amor del cielo- esclamò Astrid coprendosi la fronte con una mano.

-nono aspetta ora faccio il serio, hai detto agli eletti e al mondo di chiamarti shiro, perché? che significa "shiro"?-

Sachiko restò perplesso, non ci aveva mai riflettuto, aveva detto quella parola d'istinto, aveva perso il controllo e in quel momento nel suo cervello si era sbloccata una parte a lui sconosciuta che continuava a sussurrargli: shiro, shiro... In quell'attimo, in quell'istante quella parte recondita del cervello riemerse e per la testa ricomonciò a ronzargli in testa la parola "shiro".

Ma non solo quello. Fu un attimo e un flash gli esplose negli occhi accecandolo temporaneamente, dentro la sua testa si formò una strana immagine, una persona vestite interamente di bianco piena di legacci di cuoio troppo in controluce per vederne la faccia invece si notavano benissimo i suoi capelli anch'essi bianchi.

La strana immagine scomparve e riuscí a riacquistare la vista.

-tutto bene?- chiese Lenster accortosi del suo strano comportamento.

-si si- disse il ragazzo in fretta e furia grattandosi la testa -per quanto riguarda Shiro... É...é una parola che ho inventato, la...la prima cosa che mi é venuta in mente-

-oh..okei- e anche Lenster e Astrid se ne andarono.

Sachiko finalmente solo prese il libro di magia di scuola e aprí nel capitolo Magie illusorie: copie alchemiche.

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora