16. pizza e piani di guerra

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Sachiko arrivó nella stazione nord , scese nel covo, tutti i membri erano in forma zed e lo stavano aspettando nella Sala Grande.

Sachiko si mise in mezzo e cominció a raccontare cosa era successo a scuola e che gli Eletti volevano il suo aiuto.

Gli zed restarono a bocca aperta

-e quindi che facciamo ora Sachi?- Har passeggiava nervoso avanti e indietro per la stanza.

-voglio contrattaccare- rispose schietto.

Tutti lo guardarono come se fosse pazzo.

-Ma non hanno mai attaccato!- disse perplessa Lilit.

-e noi li faremo attaccare- esclamò sachiko con un sorriso.

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Quando finì di spiegare il piano, tutti erano un pó dubbiosi.

In poche parole sachiko voleva prendersi una a una tutte le postazioni elette, iniziando una vera e propria guerra contro gli eletti, poco a poco avrebbero conquistato Opal e piú in là chissà...il mondo..?

Però l'albino voleva fare in modo che fossero gli Eletti i primi ad attaccare e aveva già in mente un modo per istigarli.

Voleva insomma mettersi in mostra così che altre bande zed lo aiutassero, se gli faceva credere di essere stati attaccati qualche aiuto sarebbe sicuramente arrivato.

-bene iniziamo già, preparatevi e la prossima settimana attaccheremo-

Annuirono dubbiosi e Sachi se ne andó ritornando a casa.

Il giorno dopo andó a scuola come sempre, ma qualcosa di strano successe la notte.

Non capì se fosse un incubo sta di fatto che sognó.

Come a volte accade coi sogni una volta svegliato non ti ricordi più molto bene il sogno o solo piccoli ricordi di esso, c'é chi ipotizza che ogni sera si sogna ma raramente ce lo ricordiamo

In quel sogno-incubo si ricordava solo una persona che urlava, solo quello, ne se accadeva qualcos l'altro, ne tantomeno l'aspetto di quella persona, ma quell'urló gli giró comunque per tutta la mattina nella testa.

Ma le prime tre ore di scuola passarono normalmente e Sachiko finì per dimenticarsene, come spesso si fa con i ricordi non troppo comodi alla mente.

La campanella suonò e Sachiko insieme a Mark si diressero alla loro solita panchina. Ma mentre parlavano i quattro eletti li raggiunsero.

-ciao Sachiko Tsune- esclamò Lucinda agitando la mano.

-chiamami pure solo Sachiko-

Mark che era seduto vicino a lui nella panchina lo guardava esterrefatto.

-scusami Mark mi sono dimenticata di dirtelo- e gli spiegó il patto che aveva fatto con loro quattro in un orecchii -mi raccomando non dirlo a nessuno- gli sussurrò alla fine.

Mark era felice, pensava che così il suo amico sarebbe riuscito a superare il suo odio incondizionato verso gli Eletti.

-io sono Markoval Kosaki molto piacere- Mark tese la mano verso Christopher ma lui si limitó a guardarla.

-eddai Chris- luka gli diede una gomitata affettuosa -scusami Markoval ma mio fratello é timido- fu luka che gli strinse la mano al posto di suo fratello gemello e mark arrossì.

Chria distolse lo sguardo, al contrario di sua sorella che desiderava ardentemente scoprire il "mondo esterno" lui non ne era molto entusiasto e dei civili sinceramente non gliene fregava nulla.

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora