12. benvenuti al Sambeihge

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Sachiko si risveglió, come ormai sempre non sentiva niente, nessuna fame, sete o bisogno di andare al bagno, solo una lieve stanchezza.

Si alzó e come ogni mattina fece una doccia veloce, si vestì con dei jeans neri e una felpa, visto che non doveva fare colazione poteva andare con più calma.

La scuola incominciava alle 7:45 e lui aveva il tram alle 7:20.

Arrivó a scuola puntuale, passó il grande cancello in ferro battuto con la scritta in caratteri corsivi "Sambeihge", la scuola si chiamava così:in onore di Kurt Sambeihge, il fondatore, che aveva fatto di quella scuola il fiore all'occhiello di Opal facendole acquisire il soprannome di Sapiente: Opal la Sapiente. Infatti se una città era importante aveva sempre un soprannome, ad esempio la capitale Emerald era soprannominata la Lucente perché sede principale degli Eletti.

-hey Sachi sono qui!- si voltó era stato Mark a chiamarlo.

Mark era il diminutivo di Markoval, Markoval Kosaki, era il suo migliore amico, si conoscevano dalle medie ed erano nella stessa classe, Mark era più o meno il contrario di Sachiko, unico figlio di una delle famiglie più ricche di Opal era stato iscritto all'indirizzo di magia teorica forzatamente, aveva i capelli castani scuro che portava in una cresta e aveva gli occhiali che nascondevano due occhi scuri da volpe, anche lui era molto intelligente ma non si voleva applicare perquesto invece di studiare preferiva molto più che copiare da Sachiko, ma a Sachiko questo non importava più di tanto.

-Scusami se non ti sono venuto a trovare ma mio padre mi ha sequestrato il motorino perché ho preso insufficiente nell'ultimo esame e non potevo farmi accompagnare da un domestico visto che l'ultima volta l'ho fatto per andare in discoteca di nascosto hanno detto che se qualche altro cameriere l'avesse fatto sarebbe stato licenziato e quando gli dicevo che era per andarti a trovare non mi credevano, mi dispiace moltissimo-

-vabbé non importa, stavo male-

La campanella suonó.

Le lezioni si svolsero normalmente, finì come sempre alle 12:45.

Salutó Mark, tornó a casa.

Studió tutto il pomeriggio doveva recuperare i tre giorni in cui era stato assente.

Verso sera andò da N-O, cacció insieme a Lilit e Har, si divertirono anche se uccisero tre persone e le fecero a pezzi.

Ritornó nel covo che era l'una.

Passó un pó di tempo a perlustrare il covo.

Stava togliendo una vecchia coperta da sopra un tavolo quando...

-HAR, LILIT!-

Corsero immediatamente da lui.

-che c'é sempai?- dissero quasi in coro.

-perché non me l'avete detto?- il tono del ragazzo era un misto di stupore e di rimprovero.

Lilit guardò Har -che é che non gli hai detto-

-guarda che gli ho detto tutto-

Sachiko si scostó.

Sopra il tavolo c'era un computer un pò impolverato.

Uno di quelli vecchi, con lo schermo verde e il retro grosso a tubo catodico.

-perché non mi avete detto che avevate un computer!-

-ma io non lo sapevo, il covo é grande...- si difese Har.

Sachiko premette ON, il computer ronzó ed emise uno scricchiolio ma alla fine lo schermo s'illuminó, funzionava!

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora