15. il patto

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Dopo aver accettato il patto, Sachiko riprese le lezioni normalmente.

Come al solito prese il tram, andó a casa e accese la tv.

Se ne stava in panciolle sul divano a cambiare continuamente canale quando il cellulare suonó.

Aprì il cellulare, c'era un messaggio da Alecad.

"ah é giusto, ho dato il mio numero ad alec" gliel'aveva dato dopo che si erano stretti la mano.

>Raggiungici alla postazione Eletta sud> diceva il testo.

"E così si sono trasferiti nel distretto sud, ah é da molto che non vado nei quartieri alti"

Il distretto sud era il distretto più ricco di Opal e il più ben protetto, ci volevano 40 min in tram per arrivarci da casa sua, il fatto é che dopo l'arrivo degli Zed e Eletti le città erano state completamente ridisegnate e ognuna era grande più o meno come l'Umbria, era stato deciso così perché all'inizio gli eletti erano pochi e quindi si doveva spartire il mondo con le persone elette che si avevano a disposizione.

Arrivó al confine, il confine tra distretto Ovest e Sud era più visibile di quello che si potesse pensare, il Sud aveva quasi solo ville e grandi case con giardini rigogliosi e boccioli in fiore invece Ovest era composto sopratutto da grattaceli e condominii con gli affitti più ecconomici della città dove alloggiavano molti studenti come Sachiko o anziani.

Era strano camminare per le vie del sud, con le sue strade piastrellate e i giardini ben curati, dopo tutto il sangue che aveva visto, chissà com'era la banda di Sud Opal, probabilmente ricca con il covo in una bella villa.

Si osservó un pó attorno, delle vecchie stavano portando a spasso due barboncini bianchi con tanto di fiocchetti viola sulle orecchie ricciolute.

Quando arrivó davanti alla postazione sgranó gli occhi, la postazione dell'Ovest era piuttosto povera e trascurata, aveva le pareti grigie e scrostate, senza un metro quadrato di giardino, ma quella del Sud era grande, sfavillante e spettacolare, aveva un giardino ben curato recintato da un cancello alto piú o meno due metri e con la E verde simbolo degli eletti marchiata sull'entrata del cancello.

Il cancello era aperto e lo oltrepassò, attraversò il giardino ben curato e osservò l abitazione, aveva le pareti dipinte di un giallo paglierino, la porta di entrata era di colore marrone scuro su cui era stata inciso il motto degli eletti: 'siamo stati eletti dall umanità per proteggerla', "che buffonata!" pensó sachiko "dovrebbero correggerla: ci siamo autoeletti ingannando l'umanità e fingendo di proteggerla" peró non era un caso se Alec l'aveva scelto come quartier generale, oltre ad essere il più lussuoso, la postazione Sud era anche la più protetta e tecnologicamente avanzata.

-chi é Max?- era la voce di Alec.

-sono Sachiko- urló Sachiko.

-lo faccio entrare?- disse il ragazzo dai capelli biondo cenere che molto probabilmente era Max.

Alec li raggiunse alla porta.

-certo fratellone, lui é qui per aiutarci-

Sachiko entró, non era la prima che entrava in una postazione eletta, era la seconda, la prima era stata per la morte di suo padre quando insieme a sua madre erano entrati per identificarne il corpo, o quei pezzi che ne rimanevano.

Il corridoio era più spoglio e se confrontato con l'aspetto esteriore deludeva, insomma alla fine rispecchiava ció che in realtà erano gli eletti, belli fuori che con le loro parole si facevano grandi ma dentro alla fine erano solo falsi e ipocriti.

-benvenuto!- esclamò Alec con un gran sorriso.

-questa é la prima volta che vieni in una postazione?- domandó Vic che li aveva raggiunti.

Zed • Opal La SapienteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora