[Elena's point of view]
≪Numero diciotto: hai proposto di entrare da sola in un'officina la cui insegna recitava "ricambi umani dal 394 a.C"≫
≪Cosa ci vuoi fare? Ho un debole per Harry Potter≫ mi giustifico.
≪Aspetta, cosa ci azzecca Harry Potter con la tua stupidaggine numero diciotto?≫ mi chiede con una punta di curiosità nella voce.
≪Andate a pagina 394. Ti dice nulla?≫
≪No, nulla. Ma cosa hai da blaterare su questo Barney?≫
≪Terzo film di Harry Potter, il prigioniero di Azkaban, Severus Piton sostituisce Remus Lupin nella lezione del medesimo. Non dirmi che non hai mai visto Harry Potter.≫
≪La tecnologia nuoce gravemente alla salute dei semidei e di chi gli sta attorno≫ mi ricorda ≪Siamo arrivati, signorina 394≫
Ci siamo fermati di fronte alla casa grande e mi chiedo perché, visto che è improbabile che Will si trovi qui, a meno che Dioniso non si sia impigliato in qualche vite o Chirone abba battuto lo zoccolo contro lo spigolo del mobile.
Nico mi supera ed apre la porta invitandomi ad entrare con un gesto della mano, così entro e un odore molto forte di vino mi inonda le narici. Esattamente come il primo giorno in cui sono stata qui, nel lontano Giugno mi sembra, ci sono molte bottiglie di vino e scatole sparse lungo il corridoi, segno che Dioniso starà facendo qualcosa per le sue restrizioni.
Continuiamo a camminare destreggiandoci tra le scatole in punta di piedi cercando di non romperle e di non fare rumore.
Quando finalmente ci arrivano dei segnali di vita, abbiamo già fatto trentasette volte il giro della casa e mi sento la ragazza più scema del mondo nel trovare sia Chirone che Will nella sala da Ping pong intenti a giocare a pinnacolo.
≪Ciao Chirone≫ lo saluta con un gesto della mano Nico, poi si volta verso il ragazzo biondo che gli risponde con un'alzata di mento.
Io non li capisco i saluti di 'sti qua.
≪Oh, Elena! Di Immortales, come ti senti?≫ mi chiede Chirone riponendo le carte sul tavolo, facendo però attenzione nel coprirle e non svelarle al suo avversario.
Io alzo le spalle ≪Bene, nel complesso≫
≪Bene, dici?≫ fa Will alzandosi.
Mi si avvicina e mi gira attorno assottigliando gli occhi a due fessure ≪Nausea? Vertigini? Dolori generali?≫
≪Nulla di tutto ciò≫ rispondo io ≪Io sto bene, sono qui per parlare con Chirone≫
Nico sbuffa leggermente e si porta la mano alla fronte mentre scuote la testa ≪Will, potresti controllarla?≫
≪In che senso?≫ chiediamo all'unisono io e il figlio di Apollo.
≪Una gastroscopia? Non so... controllo della pressione?≫
Will scoppia in una sonora risata che però non contagia nessun altro ≪Su, sta bene. Piuttosto tu, sta tranquillo≫
≪Bene Elena, sono felice che stia bene, possiamo parlare?≫ mi chiede il centauro guardando gli altri due semidei ≪Da soli.≫
Nico e Will lasciano la stanza silenziosamente e prendo posto sulla sedia di Will quando Chirone inizia a pormi le sue domande.
≪Ti è tornata la memoria?≫
≪Non del tutto, ma col passare del tempo riaffiorano sempre più ricordi. Ha funzionato dopo tutto≫ sforzo un sorriso per fargli vedere che io sto bene e sono felice, e nascondere la paura che deriva dalla paura che Chirone mi potesse calpestare con i suoi zoccoli per ripagare la mia frettolosa incoscienza.
≪Già, dopo tutto≫ ripete sottovoce ≪Ora potrai spiegarmi≫
Io annuisco con un piccolo sorriso liberatorio e incomincio il mio racconto.
Tralascio il bacio e tutto ciò che non gli potrebbe interessare -ad esempio che Liliana odia le grotte- e cerco di spiegargli il resto nella maniera più chiara che posso. Fatico nel parlare perchè tutto quello che dico mi sembra innaturale, il fatto che abbia pensato di dare ragione alla vestale è strano, anzi stranissimo da dire e pensare che sia davvero accaduto e che con quello avrei potuto uccidere tutta l'umanità mi fa sentire un verme viscido.
Oltre alla mia voce, non si sente nulla. Regna la pace e fra l'eterno silenzio di sottofondo e Chirone che non sbatte le palpebre da quando ho iniziato a parlare e che non mi ha interrotta neppure una volta, non so cosa mi preoccupi di più. Mi sento come sotto la ribalta ed anche se siamo da soli temo che i muri possano riferirlo a qualcuno. Per questo quasi salto giù dalla sedia quando mi interrompe con una domanda.
≪Will non ha visto la ferita quando ti ha visitata?≫
≪Non c'è nessuno ferita, è sparita. Credo che in qualche modo Naponos sia riuscita a nasconderla≫
≪Nessuno, sa nulla?≫
≪Solo io e Liliana≫ rispondo ≪e quei due, accostati alla porta!≫ urlo infine voltandomi verso la porta della sala da Ping pong.
Chirone si porta una mano alla fronte e sbuffa lasciando trapelare dell'esasperazione ≪Will, Nico. Uscite da la≫
Il pavimento scricchiola, dei passi rimbombano leggeri e cauti, una zazzera di capelli chiari e una scura spuntano ai lati degli stipiti e delle occhiatacce volano nella loro direzione.
Will è rosso fin sulla punta delle orecchie, Nico lo da meno a vedere, ma è imbarazzato tanto quanto lui e lo vedo dai suoi occhi: evita il contatto visivo.
≪Tanto vale che vi sediate≫ li invita Chirone, ma io non gli faccio muovere un passo.
≪Abbiamo finito, no? Non ho nulla da aggiungere≫
≪Bene, allora potete andare≫
Mi alzo dalla sedia tranquillamente e con i due semidei mi avvio verso la porta, appena fuori dalla portata delle orecchie di Chirone li prendo per un orecchio.
≪Non credevo foste degli spioni. Potevate chiedere di rimanere, non vi avrei processati≫
≪Ahia, lascia il mio orecchio, ahia, per favore≫ mi dice Will ed è solo grazie a quel 'per favore' li lascio.
"L'educazione è la prima cosa."
≪Avresti comunque nascosto la verità≫ si giustifica Nico guardandomi severo, ma con una punta di dolore nella voce. Non era mia intenzione, fargli del male, davvero.
Mi sento un po'in colpa e mi avvicino a lui per dirgli che non volevo certo privarlo di un orecchio, ma lui istintivamente fa un passo indietro probabilmente pensando che io volessi torturarlo a morte ed io rinuncio momentaneamente a scusarmi.
≪E non ti saresti lasciata aiutare≫ continua Will.
≪Ma voi, vi eravate accordati?≫ chiedo aprendo la porta.
≪Io non sapevo neppure che lui sapesse che tu avessi bevuto la pozione di Liliana≫ risponde Will.
≪Ho i miei informatori≫ si spiega il figlio di Ade seguendomi fuori dalla Casa Grande.
≪Cioè, Joshua?≫ chiede Will con un sprrisetto trionfante.
Nico trasale alle mie spalle e si gira di scatto. ≪Ci hai visti?≫
≪Visti chi?≫ chiedo.
≪No, me lo ha detto Joshua ieri sera≫
≪Visto dove?≫ chiedo.
≪Cosa ti ha detto? Precisamente≫
≪Io gli ho chiesto se avesse saputo di Elena e lui mi ha risposto di si, io gli ho chiesto se glielo avesse detto Liliana e lui mi ha detto di no e allora io gli ho chiesto come lo sapesse e lui mi ha detto che ieri sera dopo il falò avete sentito Percy, Annabeth e Chirone parlare di Elena≫
≪Elena è qui e non sta capendo nulla≫ mi interpongo tra i due cercando di capire qualcosa della conversazione.
≪Noi andiamo a fare colazione, ci vediamo≫ Nico saluta l'altro semidio con un sorriso e un cenno della mano, poi mi prende sottobraccio e mi guida verso il padiglione.
Non proferisco parola, lo osservo guardare dritto di fronte a se, passo lo sguardo sul mento rivolto verso l'alto, poi sui capelli ancora scompigliati, ma stranamente ordinati. Lo osservo e basta, incantata. Incantata dal suo comportamento, non è il tipo che regala sorrisi così tanto per fare, ma ha appena sorriso a Will ed è questo che mi fa capire che in lui qualcosa è cambiato.
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...