XXXVII

430 45 6
                                    

[Ringraziate il dio wi-fi e bruciategli tante pizze e patatine per questo capitolo. È da una settimana che internet non funziona e sono risucita a collegarmi abusivamente ad una rete nelle vicinanze *faccia da haker professionista*. Buona lettura e sappiate che vi voglio bene :)]

[Elena's point of view]

Il combattimento per Liliana è andato molto bene, finchè non ha perso la spada e non si è ritrovata una lama puntata alla gola con le spalle al muro e nessuna via di scampo.
Avete presente il ciondolo che Elena aveva al collo? Bene, a quanto pare si trasforma in una spada. Un trucchetto che conosco bene.
Ecco, se prima ero terrorizzata all'idea che Elena avesse ragione, ora sono terrorizzata dal fatto che lei abbia un arma tale quale precisa e identica alla mia.
Prendo un grande respiro tanto da sentire i polmoni bruciare e riesco a colpire Elena alla schiena con l'elsa della spada permettendo a Liliana di recuperare la sua spada ed evitare di finire come uno spiedino.
≪Come fai ad avere quella?≫ chiedo.
≪Oh, intendi la spada?≫ dice lei tentando di colpirmi al fianco ≪Un regalo di Atena≫
≪Impossibile! Non puoi averlo anche tu!≫
Elena mi sorride con un lato della bocca ≪Ci sono così tante cose che non sai. Ad esempio che Atena ti aveva destinato a quell'arma≫ devio con il piatto della spada un suo colpo ≪Che la lama è stata fabbricata dai ciclopi nelle profondità del Tartaro mescolando Ferro dello Stige, al suo interno, oro Imperiale, come livello intermedio, e, come rivestimento, Bronzo Celeste in modo da nascondere ogni singola parte di Oro e Ferro≫
Indietreggio e con una mossa che mi hanno insegnato al campo la disarmo e quasi mi sembra che non stesse aspettato altro.
≪Vorresti forse dirmi che questa≫ dico gesticolando con la spada ≪è fatta di tre metalli diversi? E che Atena, migliaia di anni fa, mi aveva destinata a questa?≫
≪È la verità, sta a te crederci o no≫ borbotta Elena, poi muove un dito in direzione della sua spada ≪Potrei riaverla?≫
Uh, aspetta che ci penso...NO.
≪Certo, e poi ti bacio i piedi≫ le assicuro sarcastica portando la sua spada dietro la schiena.
≪Oh, era una domanda di cortesia≫ borbotta e con un gesto della mano riesce a strapparmi l'arma dalle mani e ritrovarsi un ciondolo al collo.
Rimango impietrita difronte a questa stregoneria. Mi rettifico, non sembra: siamo in un libro fantasy.
≪Non vi spaventate, era solo un trucchetto≫ ci garantisce lei mentre con l'indice disegna il contorno del ciondolo.
≪Meno domande mi faccio e meglio sarà per me≫ si ripete Liliana alzando gli occhi al cielo ancora una volta.
≪Affatto, più domande vi farete è più possibilità avrete di compiere la scelta giusta. Ne avete qualcuna, suppongo≫
≪Aspetta.≫ la fermo ≪Giusta per chi? E poi, perchè hai rinfoderato l'arma? Io con te non ho ancora finito.≫
≪Ecco, come supponevo≫ dice Elena sorridente ≪Giusta per voi, non credo che vogliate che sparga sangue inutilmente≫ Intanto vuole sacrificare me. ≪E ho rinfoderato la spada perchè non vedo il motivo di combattere. Vedi, se sceglierete bene, la cosa andrà così: tu reciterai i voti, io spargerò il tuo sangue su quell'altare, i tuoi amici verranno rispediti al campo e gli Dei finiranno nel Tartaro. È l'unica scelta che risparmierà entrambe≫
≪Tu sei pazza se credi che io potrei solo per un secondo pensare di suicidarmi per farti uccidere i semidei e gli Dei≫ la addito ≪Puoi scordarti che io pronunci un solo voto e soprattutto che io aiuti te a distruggere migliaia di anni di ️storia≫
La vestale alza gli occhi al cielo scocciata dalla mia presa di posizione ≪Tu NON ti suiciderai, ti sacrificherai, non vuoi proprio capre la differenza? E dire che avresti potuto evitare tutto questo≫
≪Eh...? Questo cosa?≫ chiede Liliana.
Mentre cerco di decifrare l'espressione di Elena sento la testa iniziare a girare fino a che non sono costretta a chiudere gli occhi per evitare di vedere la grotta forticarmi attorno alla velocità di cinquecento chilometri orari. Quando le vertigini si attenuano riapro gli occhi e mi ritrovo a vivere la scena in terza persona: io sono vicino all'altare, la mia altra io si trova qualche metro più avanti di fronte a me e, alla sua sinistra Liliana è circondata dalle gorgoni che credo stiano attendendo il segnale di Elena per attaccare.
Non mi spiego come ci sia arrivata qua.
"È la visione", mi spiega una vocina familiare.
Ma, stavo andando bene, non sono saltata in aria. A che serve questo?
"Ti è permesso solo osservare, non puoi alterare in alcun modo gli avvenimenti da ora fino alla fine"
Tu rimani qua, no? Per eventuali domande e chiarimenti su fatti incerti o domande senza senso di Elena, vero?
"Forse, non te lo garantisco"
Mi siedo sull'altare che, per essere fredda e di marmo è davvero comoda, e osservo la scena con il cuore in gola.
≪Le gorgoni hanno il permesso di torturare Liliana≫ mi spiega Elena.
≪Anche i miei amici fuori, nulla gli impedisce di catturare i due semidei e schiacciarli sotto i piedi. Se tu reciterai i voti, io non ordinerò nulla di tutto questo ed i tuoi compagni potranno tornare al campo in tempo per dare la bella notizia≫
≪Bella notizia?≫ replico ≪E quale? Che tu governerai il mondo, non ci sto.≫
≪No, no, no. Non essere avventata, ragiona e pensaci: non permetteresti mai ai tuoi amici di morire, no?≫
Rivolgo uno sguardo a Liliana che ricambia con un cenno della testa. È come un segnale, che Elena però non coglie.
≪Come non permetterò mai che loro muoiano, non permetterò mai che tu possa continuare a vivere≫ dico sicura, nascondendo l'agitazione che avrò sicuramente provato quel cinque Luglio, ed entrambe partiamo all'attacco.
Liliana muove la spada con la stessa facilità con cui scriverebbe e una dopo l'altra le gorgoni vengono colpite e esplodono in fiammelle e cenere. Arrivano sulla lama della sua spada come peli su un rasoio. I mostri non hanno scampo e se la cava molto bene, schivando zanne e artigli a destra e manca, menando fendenti e affondi senza mancare mai un bersaglio. Ogni volta che qualcuna prende fuoco per finire nel Tartaro, sembra che ne compaiano altre tre per sostituirla. Sono tante si, ma Liliana ha un'ottima resistenza a quanto vedo.
Sposto lo sguardo fino ad incrociare il combattimento fra le due Elena. La ragazza che prima portava un vestito elegante indossa un'armatura completa e mi osserva come se si trovasse di fronte a un trofeo di ginnastica ritmica.
≪Non capisci ciò che stai perdendo, ciò che stiamo perdendo!≫ mi accusa con rabbia e tenta un affondo che schivo ricambiando il colpo.
≪Io non ho nulla da perdere≫ affermo e mi abbasso per schivare la lama di Elena.
≪Questo lo credi tu. Hai troppe debolezze, Elena, e non te ne accorgi neppure≫
Rimango spiazzata e disorientata per alcuni secondi dandole la possibilità di attaccare. Logicamente mi ferisce solo superficialmente al braccio sinistro invece di infilzarmi e finirmi li, su due piedi. Ovvio! Le serve il mio sangue.
Mi porto una mano al braccio, nel punto in cui un rivolo di sangue sta uscendo dal braccio della mia 'io del passato'. Non vedo nulla di nulla sul mio braccio, neppure una piccola cicatrice, come se quel colpo fosse solo un'invenzione.
Nessuna cicatrice?
Niente?
Nulla?
C'è nessuno?
Ah, ecco. Come non detto, dovrò capire da sola perchè le spade non mi lasciano cicatrici. Cioè, non queste, perchè gli artigli del segugio infernale di Hot Springs ce li ho eccome.
≪Come potrai vivere avendo sulla coscienza le loro morti?≫ mi chiede fingendosi preoccupata per la mia sorte.
≪Non succederà. Non moriranno.≫ le assicuro e le ferisco il braccio, ma la sua ferita si rimargina dopo alcuni secondi.
≪Ho solo un punto debole, io≫ mi ricorda maliziosa ≪E tu non sai neppure quale. Hai più cose da perdere mentre io ho già toccato il fondo e tu sei la mia spinta, per risalire.≫
Sembro ragionarci su, per parecchi minuti e in questo lasso di tempo si sentono solo i lamenti delle gorgoni che servono per dare uno sfondo horror alla scena, come se non fosse abbastanza ansioso li per se.
≪Si, ho più cose da perdere≫ ammetto, senza guardarla in volto ≪Perderei amici, famiglia, il mio futuro e quello di tutta l'umanità. Perderei la possibilità di andare al college, un giorno. Di compiere i miei sedici anni. Di guidare una macchina. Di sposarmi, di viaggiare, di mettere su famiglia. Ho tante cose da perdere. Forse più di quante me ne ricordassi, ma non è questo il punto. Se io dovessi decidere di consacrare la mia vita a te, perderei comunque tutte queste possibilità ma le persone a cui tengo sarebbero vive. Se dovessi continuare a combattere, invece, perderei i miei amici che adesso considero come una famiglia. Ed è per questo, che ho preso la mia decisione≫ alzo lo sguardo ed io scendo dall'altare per vedermi in volto. Quando sono abbastanza vicina vedo che ho le guance umide e gli occhi vitrei ≪Rispondi alle mie domande e poi reciterò i voti≫.
Il mio cuore si ferma per un attimo quando capisco quello che ho detto. Persino Liliana smette di combattere e le gorgoni si fermano di colpo voltandosi verso Elena con un largo sorriso tatuato in volto.
≪Cosa?≫ chiede Liliana, ma suona più come una sfida a ripeterlo.
≪Hai sentito≫ dico fredda ≪Reciterò i voti≫
≪Perchè? Lo hai detto tu, vuoi andare al college, sposarti, perchè lo fai?≫ mi chiede riversando tutta la sua rabbia nelle parole.
≪Ha ragione lei. Gli dei sono avidi e non si preoccupano minimamente dei loro figli. Lei è una figlia di Giove≫ dico indicando Elena ≪È stata condannata a morte dal suo stesso padre. Contro natura per noi, ma una cosa da tutti i giorni per loro. Non apprezzano la vita perchè la loro, a differenza nostra, dura per sempre. Noi siamo... dei pezzetti di carta, migliaia nel mondo, tutti uguali. Si divertono a strapparci e gettarci nella spazzatura. Se accetto, il mondo potrebbe essere migliore.≫
≪Cosa le hai fatto?!≫ urla Liliana ad Elena.
La ragazza sorride compiaciuta verso di me ≪Nulla, assolutamente nulla≫
≪Tu mi stai prendendo in giro!≫ le urla contro ≪E tu, mi auguro per te che stia scherzando!≫
Osservo bene il mio volto e cerco di cogliere un qualsiasi particolare che possa convincermi che sia un teatrino messo su per poter usare un approccio diverso per sconfiggere Elena, ma credo di non essere mai stata più seria.
Come ho fatto a cambiare idea sul mio futuro in una manciata di secondi? Si, okay. Gli Dei non sono l'esempio di genitori presenti da seguire, ma non credo che nessuno arriverebbe mai a volere la loro distruzione.
Se non sto scherzando ed ho davvero intenzione di contribuire alla distruzione del mondo, allora c'è qualcosina che non va.
Elena deve morire.
Noi dobbiamo vincere e non soccombere a lei.
Ho fatto qualche errore, qualche errore madornale che costerà la vita a qualcuno.
Non avrei dovuto bere quella fiala! Ho messo a rischio tutto quello che avevamo ottenuto.
Le ginocchia non reggono più il mio peso e cado a terra. Scoppio in singhiozzi e cerco di tranquillizzarmi pensando che probabilmente non ci saranno delle ripercussioni sulla vita al di fuori di questa visione, ma Liliana è stata chiara: dovevo seguire alla lettera la visione o sarei 'saltata in aria'.
Che cosa ho combinato?

il segretoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora