XVI

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[Elena's point of view]

≪No, non potete venire con me≫ ripeto per la milionesima volta mentre infilo una maglietta pulita nel mio zaino.
≪Perchè?≫ si lamenta Annabeth ≪Io sono figlia di Atena, un po'di saggezza ti aiuterà≫
≪E io di Afrodite≫ interviene Piper ≪La mia lingua ammaliatrice sarebbe la cosa più utile che avrai a disposizione!≫ la ragazza si gira verso Annabeth che le risponde con un occhiataccia e si rettifica poco dopo ≪Dopo la saggezza...ovvio≫
≪Se ti dovessero servire dei paracadute di fortuna te li costruirò in un attimo≫ concorda Leo.
≪Anche noi saremmo utili≫ intervengono Frank, Percy e Jason all'unisono.
≪Perche vuoi andarci da sola?≫ mi chiede Hazel poggiandomi una mano sulla spalla.
≪È un mio problema, vi ho già coinvolti abbastanza≫ rispondo sistemandomi lo zaino arancione sulle spalle.
≪Ma...è troppo rischioso≫ cerca di dissuadermi la figlia della saggezza.
≪Facci venire con te!≫ mi ordina Piper con la lingua ammiratrice, dimenticandosi che su di me non fa effetto.
≪Piper!≫ la rimprovero guardandola di traverso.
≪Accidenti≫ mormora prima di battersi il palmo della mano sulla fronte.
≪Non c'è bisogno di aiuto da me, voi andrete al Campo Mezzosnague, avvertirete Chirone e il Signor Dioniso e farete in modo che anche il Campo Giove venga avvertito≫
≪Avvertito...per cosa?≫ mi chiede Hazel sempre più confusa.
≪Credete che Elena non farà in modo di disintegrare i campi? Se lo farà prima o dopo aver distrutto l'Olimpo non fa differenza, voi dovrete farvi trovare pronti nel caso dovessimo fallire≫ chiarisco, indugiando sulle ultime parole.
Spero vada tutto bene, deve andare tutto bene, non posso permettermi di fallire.
Mi fermo sull'uscio della porta e mi ci appoggio con le spalle.
≪Non succederà...≫ mi rassicura Annabeth ≪Se verremo con te≫ continua dopo.
≪Il mio è un no categorico≫ li informo.
Non so perchè dovrebbero darmi ascolto, probabilmente sto sprecando fiato. Non sono né la più grande, né la più esperta, ma in qualche modo mi sento responsabile di quello che avverrà durante la guerra contro la vestale. Sarà per via della profezia che mi vede come protagonista -insieme ad altri tre semidei- di un'apocalisse? non so, ma mi sento in dovere di allontanarli. La profezia riguarda noi quattro, loro non c'entrano nulla e, poi, il loro aiuto sarebbe più prezioso al campo che con me.
≪Allora? Partiamo?≫ mi chiede Joshua affacciandosi.
Indossa una maglietta a quadri e dei bermuda mimetici, un vero pugno in un occhio, ma evito di fare commenti. Dovrò sopportarlo finchè la guerra non sarà finita e devo trattenere la calma.
≪Io sono pronto!≫ esordisce Nico facendo capolino dalle spalle di Joshua.
Lui, invece, ha gli stessi vestiti scuri di sempre e lo zainetto arancione stona non poco con quel giubbotto da aviatore. Non gli rende giustizia...
"Rende giustizia... a cosa...?"
A nulla... a nulla.
≪Perché lui può venire?≫ protesta Piper indicano il figlio di Ade.
Faccio una smorfia e le rispondo gesticolando verso il ragazzo: ≪Perché lui è il figlio di Ade.≫
≪Cosa c'entra?≫ continua Piper indicandolo con entrambe le braccia.
Mi chiedo cosa abbia messo mia madre nel caffé questa mattina.
≪I figli degli opposti si riuniranno nel giorno sacro a Giove ti dice nulla?≫ interviene Annabeth in mia difesa.
≪Ma cosa c'entra lui? Ci saranno un milione di figli di Ade...!≫ ribatte Piper roteando gli occhi.
≪A dire il vero≫ si intromette Nico cupo spingendo Joshua contro il muro per poterlo superare ≪sono l'unico≫.
Così dicendo esce dalla stanza chiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
≪Me lo hai fatto agitare! Adesso chi lo sopporta?≫ mi lamento incenerendo la figlia di Afrodite con lo sguardo.
≪Non io.≫ risponde Joshua.
≪Il mio era sarcasmo...≫ lo informo riaprendo la porta.
≪Scusa≫ mormora Piper ≪Mi mancherai, vedi di...ehm...non morire≫ mi si avvicina e spalanca le braccia per accogliermi in un abbraccio.
Per tutto questo tempo, Piper, è stata la persona più vicina ad una sorella che abbia mai potuto conoscere. Sarà il fatto che siamo entrambe quindicenni, il fatto che è stata subito gentile con me quando l'ho conosciuta al lago, ma le voglio bene come se fosse parte della mia famiglia ed in fondo lo è, lo sono tutti i semidei, da quando ho messo piede al campo Mezzosangue.
Nessuno proferisce parola mentre montiamo sui nostri due pegasi. Joshua e Nico salgono su Festo ed io su Oregon.
Sono stata chiara, non devono uccidersi durante il viaggio.
Da bravo pegaso quale è, Oregon, appena mi ha vista mi ha chiesto delle zollette -ma si accontentava anche di alcune ciambelle al cioccolato, eh- io non ho potuto fare altro che promettergli che gliele avrei comprate a Hot Springs, salvo inconvenienti.
≪Annabeth≫ la chiamo mentre cerco distrattamente nel mio zaino. Lei si avvicina e accarezza il muso di Oregon che nitrisce contento. ≪Voglio...che...tu≫ scandisco bene le parole mentre cerco di estrarre dal mio zaino un "regalo" -se così si può chiamare- che ho pensato per lei ≪Prenda...questo!≫.
≪Ha un'aria familiare≫ dice lei passando una mano sulla ruvida copertina del libro.
≪Viene dalla tua biblioteca ed è la causa dei nostri guai≫ le spiego.
≪È quel libro?≫ mi chiede lei sorpresa ≪Perchè te lo sei portata dietro?≫
Sinceramente? Non lo so. Quando l'ho infilato nello zaino, prima di partire per questa folle impresa, non avevo la minima idea di cosa ci avrei fatto con quel libro. Avrei preso a librate un titano o qualche commesso impiccione? Ah non so.
≪Non lo so neppure io, ma in questo momento potresti essermi molto utile≫
A queste parole gli occhi di Annabeth sembrano rinvigorirsi e diventare più vispi. So che non le piace sentirsi inutile e credo che il lavoro che le sto per affidare sia utile sia a me che a lei.
≪Annabeth, ho bisogno che tu lo legga, da cima a fondo senza saltare neppure una virgola o un trattino. Scoprine i segreti, risolvi e i rompicapi e aggiornami su una qualsiasi scoperta, anche la più inutile e irrilevante≫
Lei annuisce mestamente e fa un passo indietro sorridendo verso il libro. Con lo sguardo gli lancia una muta sfida, come a dire "E ora prova a fare il difficile!", poi torna a guardarmi sorridente.
Mentre ci alziamo in volo scorgo mia madre che accenna un sorriso mentre si poggia al muro. Io alzo la mano in un saluto e lei mi imita. Spero di riuscire a tornare da lei per passare più tempo insieme e instaurare un rapporto, come posso dire?, migliore.
Sono curiosa di sapere che cosa stiano vedendo i mortali in questo momento, mentre sorvoliamo New York. Forse dei piccioni formato gigante? Delle nuvole di pioggia? Degli elicotteri? A volte i mortali possono essere così stupidi -senza offesa, eh- non riescono a vedere a un palmo dal loro naso, sono ovvi, hanno smesso di credere, sono poveri, ecco.
≪Quanto manca a Hot Springs?≫ mi chiede Joshua in tono lamentoso.
≪Conta circa un'ora e mezza≫ interviene Nico prima che potessi rispondergli con un sonoro ceffone a distanza ≪e sottrai da quanto tempo siamo in viaggio. Si chiama calcolo≫
≪Dovremmo essere già arrivati! È una vita che sto su questo coso scomodo!≫
Festo nitrisce ed io preferisco non riportarvi la traduzione, vi basta sapere che lo zaino di Joshua farebbe una brutta fine se fosse nelle mani del pegaso.
≪Siamo in volo da dieci minuti!≫ sbraito esasperata.
≪Solo?≫ chiede Joshua accigliandosi.
Annuisco e mi appoggio al collo di Oregon.
"Mi sei mancata, Elena"
Sai Oregon, anche tu mi sei mancato e parecchio.
"Siamo sentimentali?"
Quando hai avuto il tempo di leggere Harry Potter e da quanto sai leggere?
"Harry Potter? E chi sarebbe?"
≪Sta zitto, mingherlino!≫ urla qualcuno.
≪Ammasso di lardo...≫ ribatte qualcun altro in risposta.
≪Calmi, ragazzi≫ intervengo osservando i due semidei lanciarsi occhiatacce cariche di odio.
≪Ti daró una botta in testa così forte da farti svenire per settimane!≫ continua a urlare Joshua ignorandomi.
≪No!≫ intervengo drizzandomi sulla schiena.
I ragazzi mi guardano come se fossi una vacca alata, stupiti dal mio intervento. In verità vi dico che lo sono anche io.
"Oh, povera, piccola, bestiola innamorata"
≪Cioè...l'ultima volta non è finita molto bene≫ mi correggo sistemandomi di nuovo sul collo di Oregon e girando la testa in modo da non vederli.
≪È forse morto qualcuno?≫ chiede Joshua sarcastico.
Non mi giro verso di loro, non sto nemmeno guardando Nico, ma riesco a sentire i suoi occhi scuri sulla mia schiena e mi fa sentire inquieta.
Oregon, sei autorizzato a morderli se dovessero battibeccare ancora.
"Perfetto"
Ah, potresti svegliarmi una volta arrivati a Hot Springs?
"Certo che si, ma voglio le mie zollette"
Quante ne vorrai.

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