Dovete sapere che l'ho scritto con l'affanno e l'ho finito praticamente ora. Un regalo di Pasqua :3 visto che non si possono inviare delle uova virtuali <3
[Elena's point of view]
Ho sentito male. Non poteva davvero dire tre giorni, forse si è confuso ed erano tre ore.
≪Giorni?≫ balbetto.
≪Eh si! Tre giorni. Sono tanti, no?≫
≪No...cioè si, che mi è successo?≫
Il ragazzo aggrotta la fronte e mi guarda perplesso.
≪Perchè mi guardi così?≫
≪Non ricordi niente?≫
≪Mi ricordo di essermi addormentata a Hot Springs e di essermi svegliata qui, con un pazzo. Punto e fine della storia≫
≪Male, molto male.≫
≪Male? Perchè male? Potresti essere leggermente più chiaro?≫
Il ragazzo si gratta il mento continuando a borbottare "Male, molto male" senza peró rispondermi.
A quanto pare le persone si divertono a lasciare le frasi in sospeso, come se qualcuno potesse giovarne.
≪Spiegami subito cosa diamine sta succedendo invece di borbottare cose senza senso!≫ gli urlo contro così forte da farmi pizzicare la gola.
Inizio a tossire, come se non bastasse.
≪Ti conviene non fare sforzi≫ mi consiglia il ragazzo.
≪Non hai ancora risposto≫ lo accuso quando il mio attacco di tosse è finalmente passato.
≪Mh...non sono io quello che deve darti spiegazioni≫
≪Ma...e chi sarebbe?≫ chiedo alzando un sopracciglio.
In questo istante una testa scura spunta alle spalle del ragazzo.
Chiamasi tempismo.
≪Eccolo, vi lascio soli. Torno fra poco≫
Lancio una maledizione al biondino per avermi abbandonata nel momento del bisogno e gli rivolgo un sorriso abbastanza forzato mentre lascia la stanza.
≪Allora...≫ inizio io stringendomi nelle spalle ≪Qualcuno ha intenzione di spiegarmi quello che sta succedendo?≫
≪Ah, si? Ti metti a ronfare per giorni e quando ti svegli vuoi anche delle spiegazioni? Mi dispiace, ma finchè non mi dirai cosa ti è successo dopo il combattimento con Elena nella grotta a New Orleans io non ti diró un bel niente. Sono in ascolto.≫
New Orleans? Ci siamo arrivati?
Non possiamo già esserci arrivati, eravamo a Hot Springs. Che mi sono persa? Per quanto ne so potrei aver costruito un reattore nucleare e non saperlo.
≪Ma... credevo che fossimo a Hot Springs. Quale combattimento, scusa? Cosa c'entra Elena? E poi, mi vuoi dire cosa ci facciamo qua? C'era tutto questo bisogno di portarmi in un infermeria e mandare a monte tutta la missione?≫
Nico mi guarda di traverso come se gli avessi confessato di aver commesso un omicidio, ma poi sorride e ció non fa che confondermi le idee ancora di più. Nico e la sua bipolarità, non li capirò mai.
≪Ora basta scherzare e dimmi cosa è successo dopo esserci divisi là fuori≫
≪Non lo so!≫
Mi alzo dal letto e corro nella direzione da cui poco fa è spuntata la testa del figlio di Ade.
Devo assolutamente trovare una spiegazione logica a tutto questo, anche se di logico, questa storia, ha proprio poco.
Non c'è nulla di logico nella mia vita, ora che ci penso.
≪Dove vai?≫ urla Nico alle mie spalle, ma non gli rispondo, un po' perchè neanche io so di preciso dove stia andando e un po' perchè se lui non ha voluto rispondere alle mie domande neppure io sono tenuta a farlo.
≪Fermati!≫ continua a urlare, ma ormai sono fuori dall'infermeria e mi sento disorientata. Non dovrei essere qui, dovrei trovarmi praticamente dall'altra parte del globo, e invece no. Di fronte a me dei campi di fragole mature ricoprirono una buona parte del prato, il lontananza intravedo una scia blu che riconosco come un fiume e alla mia destra c'è una disposizione di capanne a forma di omega.
≪È il Campo Mezzosangue≫ sussurro a me stessa.
≪Di immortales! Torna subito dentro≫ mi ordina Nico prendendomi per le spalle.
Sono così stupita che non oppongo la minima resistenza, mi lascio trascinare e mi butto di schiena sul letto fissando il soffitto in marmo dell'infermeria.
Non mi spiego un cavolo di nulla di tutto questo! Che Poseidone mi abbia intrattenuta con lui per ben tre giorni? È possibile. So di persone in coma che si svegliano dopo anni e anni con la convinzione di aver dormito un paio di ore. Se la mettiamo così, potrei addirittura avere diciotto anni, ma per fortuna ho dormito solo tre giorni, secondo quel ragazzo.
≪Nico, che giorno è?≫ chiedo senza spostare lo sguardo dal marmo candido.
Sbuffa leggermente, ma decide di rispondermi ≪Oggi è l'otto di Luglio≫
La mia testa si gira automaticamente verso il ragazzo.
Lo fisso con gli occhi sbarrati.
Ho sentito di nuovo male, forse intendeva dire ventotto di Giugno e la tensione mi tira brutti scherzi.
È per forza così, sto avendo forti problemi di udito in questi tempi.
≪Forse vorresti dire ventotto Giugno, vero? Dimmi che è così≫
≪No≫ dice scuotendo la testa ≪Oggi è l'otto Luglio≫
Il cinque è passato, la profezia si è compiuta ed io non ricordo nulla. Nico non scherzava, ho davvero combattuto contro Elena. Già, peccato non ricordi nulla.
Mi pizzicano gli occhi, ma non scendono lacrime. Eppure è l'unica cosa che vorrei fare un questo momento.
≪Non ricordo nulla. Non dovrei non ricordarmi nulla.≫ sibilo.
Il soffitto viene coperto in parte dal viso di Nico che mi guarda con i suoi occhi scuri.
≪Cosa?≫
≪Non mi ricordo di niente≫ ripeto, ma la mia voce si incrina.
≪Come sarebbe a dire non ricordi nulla?≫ mi chiede.
Leggo la preoccupazione nei suoi occhi, c'è scritto a caratteri cubitali. Mi chiedo se sia la stessa cosa che lui legge nei miei.
≪Che non mi ricordo nulla. Dovrei ricordarmi, no? E invece non ricordo nulla.≫ ripeto automaticamente.
≪Qualcosa te la ricorderai, vero?≫ mi chiede.
Io annuisco, ma la mia testa si trova altrove, troppo lontano.
≪Cosa ti ricordi? Il ricordo più vicino che hai, qual'è?≫ mette le sue mani sulle mie spalle e le scuote leggermente.
≪Quando mi hai parlato di Bianca≫ rispondo io, guardando un'incisione nel marmo alle sue spalle.
≪Oh miei Dei. È stato una vita fa≫ esclama il ragazzo lasciando la presa sulle mie spalle.
≪Come sarebbe a dire una vita fa?≫ chiedo, senza spostare lo sguardo dal marmo.
≪Sono passate almeno due settimane. Due! Capisci?≫
L'immagine del guerriero in armatura greca che sto guardando si sfoca sempre di più e mi rendo conto delle lacrime solo quando le guance sono completamente fradice.
Mi giro verso Nico, ma lui non c'è più.
Le persone si divertono a sparire senza preavviso, un po'come i miei ricordi ed io continuo a non accorgermene mai.
Ci sono troppi spazi vuoti, troppe domande e nessuno che ne sappia la risposta. Ho sconfitto Elena? È stata lei a prendermi la memoria? Sono arrivata nella città dell'Eco? La guerra è finita? L'Olimpo è salvo? Ci sarà la pace? Mia madre è al Campo? Oregon sta bene? Gli altri stanno bene? Quante cazzo di domande.
Vorrei alzarmi, ma non trovo le forze per farlo. Ho le braccia e le gambe di gelatina. Sento la testa lontana da me anni luce, come se qualcuno l'avesse rinchiusa in un vasetto. Non riesco a pensare a niente se non al fatto che non ricordo nulla delle ultime due settimane circa. Dovrei ringraziare gli Dei perchè mi ricordo ancora il mio nome, ma non riesco a non pensare al fatto che in queste due settimane potrebbe essere successo di tutto, potrebbe essere scoppiata la guerra a causa del mio fallimento e in questo momento altri semidei potrebbero star combattendo al posto mio. Potrebbe essere, dato che non c'era nessun semidio in giro, ma mi rifiuto di pensarci.
Avvicino le gambe al petto e le stringo abbastanza forte da sentirle formicolare.
Poco dopo torna di nuovo in biondino dicendo che dovró rimanere a letto per evitare di peggiorare, anche se io credo di aver già toccato il fondo.
Sinceramente, non mi dispiace rimanere a letto, anzi mi fa piacere che non mi obblighino ad andarmene in giro per il campo come una svampita.
Per una volta nella vita sono felice di poter rimanere da sola con i miei pensieri. Spero di affogarci nei miei pensieri, figurativamente intendo.
Per tutto il giorno né Joshua né Nico né nessun altro si è fatto vedere e a me va benissimo così. Non avrei sopportato nessuna chiacchierata del tipo "Sommergiamola di domande che si ricorda tutto".
Adesso è sera ed ho paura di dormire. Per la prima via da quando sono nata ho paura di addormentarmi. Roba da matti! Non voglio dormire, potrei addormentarmi oggi e svegliarmi fra una settimana e ricordare ancora meno di quel che so. Potrei dimenticarmi da dove vengo, la mia data di compleanno, il regalo per i miei dodici anni fatto da mia madre, potrei dimenticarmi il suo nome, quello di Annabeth o di Piper o di Nico o di Leo, no questi li so... .
Un'altra cosa è certa: ha passato tutta la notte a piangermi addosso, letteralmente.
La cosa positiva? Non ho chiuso occhio.
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il segreto
Fiksi Penggemar☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...