[Liliana's point of view]
Non lo capisco proprio.
Proprio adesso doveva far piovere quell' antipatico di un Dio del cielo.
In questo momento un tuono solca il cielo e mi appunto un promemoria sul non insultare mai gli Dei, neppure mentalmente.
Mi chino verso le orecchie del pegaso ≪Possiamo fare una pausa≫.
L'animale nitrisce e in questo momento vorrei tanto saper parlare con i cavalli.
Mi starà chiedendo delle zollette o mi starà ringraziando per la sosta? Di sicuro io avrei preferito continuare a volare, mi aiuta a non pensare e poi, atterrare, fin ora, mi ha solo causato problemi. Una volta sono stata attaccata da un mostro metà delfino metà uomo, un'altra da una signora con i capelli di serpente e un'altra ancora da alcuni scorpioni.
Il territorio del Mare Nostrum non è esattamente privo di pericoli, ma ci sono dovuta venire, non potevo lasciare mamma.
Ecco, la mamma.
La sensazione di vuoto che provo ora non è minimamente paragonabile a quella che ho provato durante il suo funerale. La cosa che peró mi fa arrabbiare di più è che aveva espresso fin da piccola il desiderio di poter essere libera, infatti il suo corpo, dopo averlo estratto dall'edificio, è stato subito cremato ed io ho avuto l'onore - se così si puó definire - di spargere le sue ceneri nell'aria.
Spero che papà lo abbia apprezzato, come minimo.
Il mio pegaso, che credo si chiami Sharon, nitrisce e batte gli zoccoli a terra nervosamente.
≪Lo so, lo so≫ sussurro mentre gli accarezzo il muso ≪Neanche a me piace questo posto, ma dobbiamo aspettare che la pioggia finisca≫
Neanche io mi spiego questa pioggia, siamo in estate, ma non voglio aggiungere problemi alla mia lista, già troppo lunga.
Tanto per cominciare devo fare quattro chiacchiere con quell'irresponsabile di Elena.
Si è comportata in modo poco diplomatico di fronte alla proposta del nostro nemico e non avrebbe esitato neppure due secondi di più se non ci fossi stata io; mi deve un enorme favore, in un certo senso, ma per quanto possa risultarmi antipatica non posso fare a meno di pensare a come possa stare.
So che si è svegliata grazie a un messaggio Iride di Joshua, ma non ho potuto parlare con lei bensì con una ragazza di nome Abby dall'aria troppo familiare, ma, come ho già detto, non ci ho passato molto tempo a rimuginarci sopra per non avere ancora più problemi. Per tutti e due i giorni in cui sono stata al campo lei ha dormito e mi sono ritrovata sommersa dalle domande di un certo centauro bianco. Non ho risposto a nessuna di quelle, ho accennato solo alla separazione del gruppo per evitare di farci uccidere e del piano.
Peró è inspiegabile come lei abbia potuto perdere i sensi nonostante le cure di Naponos e ció turba anche me, visto che se dovesse essere successo qualcosa di brutto, sarebbe tutta colpa mia. Sono io che l'ho letteralmente... ehm... boh, é strano da descrivere.
Passiamo avanti.
Improvvisamente tutte le nuvole si dirigono a Ovest lasciando posto a un sole cocente.
≪Almeno possiamo partire≫ mormoro salendo su Sharon.
Sorvoliamo il Mediterraneo in completa sicurezza, sicuramente con lo zampino di Zeus, e in qualche ora ci troviamo sopra l'Atlantico.
Vorrei dormire, ma l'ultima volta mi sono ritrovata a combattere contro un paio di mostri e non ho nessuna intenzione di combattere; voglio solo arrivare il prima possibile al Campo Mezzosangue.
≪Sharon, ti prego. Potresti andare più veloce?≫
Il pegaso nitrisce in modo brusco e non mi lascia altra scelta.
So che mi costerà una marea di energie, ma non resisterei più di mezz'ora in volo. Ordino alle correnti aeree di spingerci il più velocemente possibile in direzione di Long Island e mi stupisco quando noto la loro forza. Giusto per farvene un idea, mi son dovuta mantenere con entrambe le braccia al collo di Sharon e sento le gengive gelarsi a causa della velocità.
L'unica cosa che devo fare adesso è rimanere concentrata e in poco tempo saremo arrivati a destinazione e potró dormire quanto voglio.
Riesco a rilassarmi solo quando lo skyline di New York fa capolino all'orizzonte. Ordino alle correnti di rallentare così da poter lasciare il collo di Sharon e farlo respirare un po'. Sbadiglio mentre distendo le braccia nel tentativo di cacciare il formicolio.
Mi sporgo di lato per vedere New York dall'alto ed è davvero fantastica.
In men che me ne accorga siamo atterrati di fronte a una porta in pietra con un'iscrizione greca che riconosco subito.
≪Bentornati a casa a noi≫ esclamo sorridente verso il pegaso camminando all'indietro verso la porta.
Inspiro a lungo la fresa aria di pini e fragole, caratteristica del campo mezzosangue e mi lascio avvolgere dalla sensazione di essere veramente e finalmente a casa.
≪Bentornata≫ fa una voce alle mi spalle.
Sussulto e perdo l'equilibrio, ma vengo sorretta ed evito una figura di merda colossale.
Alzo lo sguardo e sorrido riconoscendo i suoi occhi chiari ≪Joshua.≫
≪Lily. Come va?≫ mi chiede mentre mi aiuta a recuperare l'equilibrio.
≪Va.≫ rispondo e lo abbraccio ≪Qui al campo, invece?≫
≪Solite cose, mostri, fulmini evocati da una figlia di Poseidone, cose del genere≫ dice lui vago.
≪Ho sentito bene? Elena ha evocato un fulmine?≫
Joshua annuisce e si avvicina a Sharon per accarezzargli il muso.
≪Dov'è?≫
≪Chirone le sta facendo il quarto grado nella Casa Gande. Perchè?≫
≪Joshua, devo andare≫ lo saluto e corro verso la casa grande.
Devo capire come cavolo ci sia riuscita, da quando è possibile una cosa del genere? Non sapevo che tutti i semidei avessero accesso ai fulmini di Zeus.
Sto correndo così veloce che il paesaggio attorno a me sembra fatto di macchie chiare e sfocate, persino i semidei che mi passano accanto sembrano fatti di macchie arancioni.
Spalanco la porta irrompendo nella sala, dove il mio primo giorno passato al campo c'erano Dioniso e Chirone intenti a giocare a pinnacolo, e seguo le voci che mi guidano fino ad una sala con un tavolo di ping pong. Seduti l'uno difronte all'altra ci sono un uomo di mezz'età in sedia a rotelle e una ragazza dai capelli castani.
≪Si, mio nonno è Zeus≫ sbuffa la ragazza.
≪Cosa?≫ chiedo.
Entrambi si girano verso di me con gli occhi sgranati ed Elena mi viene in contro con le braccia spalancate. Vorrebbe abbracciarmi, ma voglio delle spiegazioni, così scivolo di lato facendole abbracciare l'aria.
≪Come sarebbe a dire che tuo nonno è Zeus?≫
≪Quello che ho detto. Il padre di mia madre è Zeus≫
≪Com'è che queste cose le vengo a sapere adesso?≫ chiedo arrabbiata.
≪Era solo un dettaglio≫ si giustifica la figlia di Poseidone, anzi la nipote di Zeus ≪Piuttosto tu, come ti senti?≫ mi chiede addolcendo la voce.
Deve aver saputo di mia madre, ma non ho bisogno del suo dispiacere, solo di risposte.
≪Due settimane insieme e non ne ho mai saputo niente?≫ apro le braccia con i palmi verso l'alto ≪Te ne sei forse dimenticata? Cavoli, Elena, io sono tua zia...≫
Fa un brutto effetto essere zii a quindici anni ed è altrettanto strano esserlo di una tua amica.
≪Liliana, come sei riuscita ad arrivare qui in così poco tempo?≫ mi chiede Chirone interrompendo la nostra discussione.
≪Un piccolo aiuto di papà≫ rispondo continuando a lanciare frecciatine ad Elena.
≪Chirone, ora posso andare?≫ chiede lei supplichevole.
≪Prima dobbiamo inventare una scusa per spiegare quello che è accaduto≫
≪Precisamente cosa?≫ intervengo.
≪Nulla.≫ si affretta Elena.
Chirone si sistema sulla sua sedia a rotelle ≪Non credo che sia nulla≫
≪Cosa è successo?≫
≪Ahh nulla!≫ fa esasperata Elena ≪Ho fulminato un toro della Colchide mentre Percy ed io lo tenevano intrappolato in un imbuto strano fatto con l'acqua. Nulla di importante.≫ si gira verso Chirone e congiunge le mani come per pregare ≪Gli dirò la verità la pura verità, ma adesso voglio uscire di qua≫
Io spalanco gli occhi e faccio un grande respiro ≪Cosa hai fatto?≫
≪Non fingere di non aver sentito≫ mi ammonisce guardandomi cupa.
≪Cosa ti è saltato in mente? Hai mai pensato alle conseguenze della tua azione? Non credo, sai. Perchè sei impulsiva e non hai neppure un briciolo di autocontrollo o di buonsenso, esattamente la stessa cosa che mi hai dimostrato a New Orleans≫ sbraito per poi appoggiarmi al muro.
Credo di aver messo troppa energia nelle mia parole, letteralmente, perché sento le tempie pulsare e i vestiti emettere elettricità.
Ho rischiato di morire fulminata e tutto per colpa sua.
≪Cosa avrei fatto a New Orleans?≫ mi chiede Elena guardandomi attentamente.
Crede forse di potermi leggere nel pensiero guardandomi in quel modo?
≪Come se non te lo ricordassi!≫ roteo gli occhi e incrocio le braccia al petto.
Come se potesse dimenticarsi cosa abbia fatto lei, o meglio, stese per fare.
Chirone si fa avanti interponendosi tra me ed Elena, poi fissa la ragazza di fronte a me con occhi inquisitori ≪Cosa è successo a New Orleans?≫
≪Non lo so.≫ sospira abbassando lo sguardo.
≪Come sarebbe a dire che non lo sai?≫ chiedo io incuriosita dalla sua strana risposta.
≪Non c'è nessun 'come sarebbe a dire' vuol dire quello che ho detto, cioè che non lo so. Smettetela di dire 'in che senso?' oppure 'come sarebbe a dire?' vi prego basta dire cose del genere ne ho le tasche piene.≫ si lamenta senza alzare lo sguardo.
≪Elena≫ la chiama Chirone girandosi completamente verso di lei ≪Cosa non sai di preciso?≫
Elena scuote la testa.
≪Elena, guardami e dimmi cosa non sai≫
≪Come fa a dirti cosa non sa se non lo sa?≫ chiedo.
≪Fidati, Liliana, glielo avranno sicuramente detto≫
≪Chi?≫
≪Chirone, come lo sai?≫ chiede Elena continuando a guardarsi le scarpe.
≪Adesso lo so≫
Elena alza lo sguardo e guarda Chirone come se lo volesse strozzare con delle mani invisibili.
≪Sapere cosa?≫ chiedo io.
≪Che non ricorda nulla≫
≪Nulla di che? Da quando? Ma chi?≫
Non ci sto capendo praticamente nulla! Di chi stanno parlando? Ma si stanno capendo o neppure loro stanno capendo niente? Sono l'unica a non aver capito nulla di questa conversazione?
≪Liliana calmati! Mi stai facendo agitare!≫ mi rimprovera Elena.
≪Ah, tu ti stai agitando. State parlando di una cosa importante e fate come se non ci fossi. Mettiti nei miei panni.≫
≪Mettiti tu nei miei!≫ urla superando Chirone e piazzandomisi di fronte ≪Come ti sentiresti tu a non ricordare nulla di nulla di una guerra che hai vinto? Come ti sentiresti se una tua amica ti urlasse contro quando vorresti solo aiutarla? Come ti sentiresti se ti dicessero che sono passate due settimane dall'ultimo ricordo che hai? Credo sarebbe peggio! Fai un po' di calcoli. Prova solo a immaginare come mi senta.≫
Mi supera in pochi passi e dopo alcuni secondi si sente la porta della casa grande sbattere.
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...