XXXV

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[Elena's point of view]

Non sono mai stata più felice di trovarmi al buio in vita mia, almeno Elena non potrà vedere il mio viso e di conseguenza la mia espressione divertita. Sarà lei a perdere.
"Non fare la stronza e estrai la spada"
Da quando sei così aggressiva? Calmati un po' o ci rimetto la vita.
Invoco la mia arma che fa luce per una frazione di secondo, ma non riesco a vedere nulla se non altro buio.
Mi giro di centottanta gradi e fendo l'aria tentando di colpire la mia avversaria, ma o ha schivato il colpo oppure è fatta di polvere perchè dopo alcuni secondi sento il suo fiato sul collo e caccio un urlo per la sorpresa.
Cammino di lato tentando di arrivare da Liliana - e di allontanarmi il più possibile da Elena -, ma credo che anche lei si sia mossa perchè mi scontro contro la parete rocciosa anzichè contro lei.
Ad Elena scappa una risata che non fa altro che mettermi in agitazione. Se è così sicura di vincere perchè ci tiene al buio? Ci uccidesse adesso invece di perdere tempo con le sue risatine del cazzo.
"D'ora in poi non ti potrò più aiutare, devi immedesimarti tu nel ruolo, devi far finta di non sapere nulla dei giorni futuri. Devi credere di stare per morire e devi salvarti il culo a tutti i costi, chiaro?"
Ed io che pensavo di farmi uccidere, grazie del consiglio.
≪Elena dove sei?≫ urla Liliana.
≪Dove sei tu, piuttosto.≫ ribatto io.
≪Povere semidee.≫ ci deride Elena ≪Siete proprio stupide.≫
≪Fa un po'di luce così ti riduco ad un ammasso di polvere o hai forse paura?≫ la intimidisce Liliana.
Vorrei poter localizzare la sua posizione grazie alla voce, ma con questo eco mi è impossibile. 'Fanculo.
≪Ma c'è già abbastanza luce≫ ribatte Elena con una punta di offesa nella sua voce, come se fosse dispiaciuta dal fatto che noi non riusciamo a vedere un tubo.
Luce un corno.
Solo buio.
Buio di quà buio di la.
Mi vuole dire dove vede la luce?
≪Ho già detto come sarà divertente vedervi morire lentamente?≫ chiede.
Questa è la cosa più stupida che abbia mai sentito in vita mia.
≪Non ci ucciderà!≫ urlo all'improvviso sperando che Liliana mi abbia sentita.
≪Cosa glielo impedisce?≫ chiede Liliana.
≪Ha bisogno di un sacrificio≫ rispondo prontamente.
Non ucciderà nessuno, non può, ed è stata lei a farmelo capire grazie e tutte quelle volte che mi ha salvata. Grazie a lei so come sfruttare la situazione a mio vantaggio.
≪Hai ragione, ma ciò non mi impedisce di torturarvi≫
≪Possiamo sempre combattere≫ interviene Liliana e dopo poco sento un rumore metallico, come se due cacciavite avessero sbattuto contro e mi rendo conto che deve aver provato a colpire qualcosa con la spada.
Aspettate... da quanto ha una spada?
≪Ahia, ahia.≫ si lamenta ≪Cosa diavolo era?≫
≪Ed io cosa ne so?≫ chiedo.
Non lo so, ma qualcosa deve essere pur stato, il metallo non spunta fuori dal nulla.
≪Non potrete combattere mai contro di me e credere di poter vincere≫ continua Elena ≪Ho la maledizione di Achille dalla mia parte≫
Poseidone me lo aveva detto e se è tutto vero allora non abbiamo modo di sconfiggerla. Tuttavia, non ho alcuna voglia di accennare al sogno, potrei combinare qualche casino scoprendo le mie carte.
≪È una maledizione! Perfetto, le maledizioni sono il male, no?≫ dice Liliana nel buio.
Alzo gli occhi al cielo ≪Questa no≫
≪Ha ragione la tua amica. La maledizione di Achille mi rende invincibile, ma è al contempo una maledizione perchè...≫
≪Hai un punto debole, un punto che se colpito causa la morte≫ concludo.
≪Esatto≫ si complimenta con me ≪Ma non saprete mai qual'è, non ne avrete mai la possibilità≫
≪È per questo che ci tieni al buio? Per evitare di saltarti addosso e cavarti gli occhi? Eh? Vigliacca!≫ urla Liliana e stavolta più rumori di metallo contro metallo riecheggiano nella grotta.
≪Non siete al buio≫ ci assicura.
Certo ed io ho sette dita per mano.
Allora, Elena ragiona, ammesso che ciò che dica sia vero, trova un modo per vedere.
Quando ho trasformato il ciondolo in una spada sono riuscita a vedere, ma per poco tempo. Almeno so che con un po'di luce si può vedere qualcosa. E se provassi a trasformare in maniera continua il ciondolo in un'arma e viceversa? Riuscirei a vedere oltre il mio naso per un po' più di tempo e potrei almeno capire dove si trova Elena per tagliarle le dita.
≪Il senso di tutto questo?≫ chiedo.
≪Ciò da più punti a mio favore di quanto tu possa mai immaginare≫ risponde lei concludendo il tutto con una risata che mi risuona fin nelle ossa.
Come può ottenere vantaggio?
Come?
C O M E ?
Stiamo perdendo tempo, e basta. Nessuno uccide nessuno e siamo al punto di partenza. Perchè fare una cosa del genere? Vuole farci impazzire prima di torturarci? Ah, vi assicuro che se fosse questo l'intento ci sta riuscendo benissimo.
Sto per tagliarmi le dita dalla disperazione quando un'idea folle mi balena nella testa. E se non stesse perdendo tempo? Ma lo stesse guadagnando? Se fosse un diversivo? Si, ma diversivo per cosa?
Non ho tempo di pensare a cosa. Devo fermarla e impedirle di farlo. Non so cosa, ma non posso starmene con le mani in mano sapendo che sto facendo il suo gioco.
Non perdo tempo e impugno la spada di fronte a me; la trasformo in un ciondolo e poi in una spada, ancora e ancora finchè non riesco a distinguere l'interno della grotta e una specie di cassa nel mezzo. Ad un certo punto smetto di ordinare di cambiare forma all'oggetto che ho in mano, ma continua a brillare ed io non riesco a trattenere un sorriso di soddisfazione. E chi lo avrebbe mai detto? Ho un ciondolo che si trasforma in una spada estremamente comoda e in una torcia se lo si fa andare in tilt.
Oh, aspettate... e se lo avessi rotto? Sarei fottuta, allora. Mh... interessante situazione. Pazienza, se si è rotto si è rotto, ormai è fatta.
Ora mi devo concentrare sul rettangolo anomalo al centro della grotta. Mi avvicino ancora di più e poggio le mani sulla figura che ho di fronte: è un guerriero. Avvicino ancora di più la luce e non vedo differenza tra questo e quello che ho visto al Campo Mezzosangue sul soffitto dell'infermeria. Sento dei rumori metallici e ciò mi risveglia dai miei pensieri e capisco che Liliana non si è arresa.
≪Liliana, smettila, non arrivi da nessuna parte≫ la rimprovero.
I rumori cessano e non tarda la ramanzina di Liliana ≪Mi stai dicendo di arrendermi? Ti sei forse bevuta il cervello?≫ così dicendo continua a colpire il metallo.
≪È metallo non lo spezzerai mai!≫ urlo.
≪So cosa è grazie, ma deve pur avere un punto debole.≫
≪Vieni quà, piuttosto≫
Sento dei passi rimbombare nella grotta e dopo alcuni attimi Liliana appare al mio fianco facendomi trasalire.
≪Sai cosa è?≫ chiedo guardandola.
≪Quello sarà il mio trono, sarà li dove tu morirai≫ risponde Elena.
Per due motivi non mi è piaciuto il suo intervento: 1) non lo avevo chiesto a lei e 2) mi piace ancora di meno il fatto che mi trovi di fronte alla mia ipotetica tomba.
Lei non sa che io l'ho già sconfitta.
"Non pensare al futuro, idiota"
Avevi detto che non i avresti potuto più aiutare.
"Se posso evitare di farti saltare in aria come una granata, lo faccio. Mi stai simpatica"
Ehm... grazie... ?
≪Dove hai trovato quella torcia?≫ mi chiede Liliana prendendomi la mano con cui reggo la spada.
≪Ho vari assi nella manica, ma non basta la luce. Hai qualche altra idea?≫ dico avvicinando la mia mano al suo viso per vedere meglio la sua espressione. Al momento sembra pensierosa.
≪Ahh... basta! Mi state scocciando≫ dice Elena e due battiti di mani riecheggiano nella grotta.
Io e Liliana ci guardiamo perplesse, poi d'un tratto di luce c'è n'è anche troppa.
Serro gli occhi e porto le braccia al viso per proteggermi dalla forte luce che è appena scaturita dal nulla più assoluto.
Riapro lentamente gli occhi, ma non vedo nulla se non delle macchie nere che mi danzano difronte.
≪Anche tu vedi... quelle cose?≫ mi chiede Liliana da qualche parte alla mia destra.
≪Se ti riferisci alle macchie nere, si≫
≪No, le macchie nere sarebbero state meglio≫
Mi sfrego gli occhi cercando di rimuovere gli aloni scuri e quando riapro gli occhi riesco a vedere "quelle cose" di cui mi parlava Liliana.
Preferivo i puntini.
Dall'altra parte della cassa di marmo - un'altare probabilmente - ci sono dei mostri dall'aspetto a dir poco raccapricciante. Hanno delle gambe che sembrano essere state rubate in un negozio di rottami e animali imbalsamati perchè sono una di bronzo e l'altra mi sembra quella di un'asino, ma potrebbe anche trattarsi di una zampa di satiro, tuttavia evito di fare domande: non mi sembra il caso, non vorrei certo offenderle. Oltre a queste zampe mal assortite possiedono lunghi artigli, piccole e affilate zanne e sul viso pallido spiccano molto gli occhi completamente rossi. Quest'ultimo particolare mi fa credere che facciano uso di lenti a contatto, ma mai dire mai.
≪Vampiri?≫ chiede Liliana ≪C'erano i vampiri nella mitologia greca? Dei, non lo sapevo.≫
≪Non siamo vampiri≫ dice offesa una di loro, la meno putrefatta a mia detta ≪Noi siamo le Empuse, originate dalla magia oscura, dagli spettri e dal bronzo≫
≪Hai saltato gli asini≫ le ricordo facendo un passo indietro, per precauzione.
Mi rivolge uno sguardo assassino e i suoi occhi, come i suoi capelli, si accendono letteralmente di fiamme rosse e arancioni.
≪La vostra carne sarà buonissima per banchettare la vittoria di Nostra Signoria≫ continua muovendo un passo verso l'altare e sporgendosi mostrandoci i suoi bellissimi denti aguzzi.
≪Calma Sasha≫ la ammonisce un'altra tirandola per un braccio ≪Ricordi cosa ci è stato detto?≫
≪Non mi importa, una di loro verrà squartata da me personalmente≫ continua Sasha guardando con aria con troppo interessata Liliana ≪Sembri perfetta≫ con un salto supera l'altare e si para di fronte a Liliana.
Rimango impietrita dalla sua rapidità, evidentemente sono ben allenate ad usare quei cosi che hanno al posto delle gambe. Faccio per trasformare la torcia momentanea in una spada, ma Liliana ha già trafitto l'Empusa che fra grida e fiamme si disperde nell'aria.
La figlia di Zeus si gira verso di me e tossisce ≪Poteva evitare tutto quel fumo≫
Mi concedo un attimo per sorridere vedendola ancora viva.
Mi soffermo sulla sua spada che non ho mai visto prima e mi sembra strano visto che sembra circondata da una luce blu.
≪Da quando hai quella cosa, tu?≫ chiedo alludendo alla sua arma.
Naponos mi ha fatto un regalo≫ dice lei vaga.
Con un gesto secco sbatte l'impugnatura contro il suo polso e la spada si trasforma in un braccialetto.
Con le nostre armi potremmo benissimo andare ad un ballo di gala e non essere mai scoperte, poi - non per vantarmi, eh - ma fra il mio ciondolo e il suo bracciale argento non saprei cosa scegliere.
≪Cosa aspettavi a dirmelo?≫ chiedo.
Liliana fa per parlare, ma viene interrotta dalla voce stridente di Elena ≪Sono felice che non siate spaventate dalla vostra sorte≫
≪Stiamo sdrammatizzando, abbi un po' di compassione. Sei comunque sul punto di ucciderci≫ le fa notare Liliana con una buona dose di sarcasmo.
Mi guardo attorno cercando di localizzare Elena e mi risulta facile visto che dall'altare iniziano a spuntare volute di fumo dorato. A poco a poco il corpo di Elena prende forma e rimango incantata dalla sua bellezza. Ha un vestito di seta bianco stretto alla vita con un anello d'oro, i capelli sono raccolti in una coda alta e intrecciati di fili d'oro e porta al collo una collana con un pendente rettangolare. L'abito, come il resto del suo abbigliamento, non è uno dei più adatti ad un combattimento, ma... cavoli se è stupenda.
Mi sorprendo a nutrire nei suoi confronti un moto di gelosia, ma mi ricompongo in fretta ricordandomi di ciò che vuole fare al mondo intero.
≪Tecnicamente, non sto per uccidervi, tu ti consegnerai a me e mi cederai ogni cosa in tuo possesso, inclusa la vita, mia cara Elena≫ mi sorride gentilmente e ciò mi provoca una perdita di battiti cardiaci.
È la prova schiacciante del fatto che sia spregevole e senza cuore. Il problema è che il sorrisetto che mi ha rivolto un paio di secondi fa, non era affatto falso, non recitava, era felice e non mi ha mostrato alcun segno di rimorso o incertezza: è decisa a sacrificarmi, o meglio a farmi sacrificare.
≪Io non ne sarei così tanto sicura≫ la stuzzico dopo essermi ripresa dallo shock momentaneo.
≪Voi giovani siete così speranzosi... credo di provare pena per voi≫
≪Abbiamo solo un paio d'anni di differenza≫ le fa notare Liliana palesemente confusa.
≪Fino a prova contraria, io ho più di duemila anni, non accorciarmi la vita che ci ho messo un sacco di tempo e sacrificio per arrivare a questo livello≫ la ammonisce con un occhiata truce.
≪Esatto≫ concorda un'Empusa dai capelli cenere ≪Ha atteso duemila anni la caduta degli Dei e non sarete voi a impedirle di trionfare≫
≪Zaleta!≫ urla Elena girandosi verso il vampiro ≪Il fatto che vi abbia promesso di cacciare i mortali non implica immischiarvi nei miei discorsi, chiaro? Siete qui solo per occuparvi della ragazza≫
≪Quale delle due, mia signora?≫ chiede l'Empusa che si chiama Zaleta chinando il capo.
≪Liliana Francis, figlia di Zeus, felice di averti con noi≫ la saluta con un cenno della mano.

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