[Liliana's point of view]
Mi precipito su di Elena e la afferro prima che cada a terra. La sua pelle è sbiancata nel giro di un paio di millisecondi e ho visto il suo corpo inclinarsi pericolosamente in avanti, così mi sono fatta avanti e l'ho sorretta.
≪Elena tutto okay?≫ le chiede Annabeth mollando i libri su un tavolo accanto a lei e avvicinandosi.
Non riceviamo nessuna risposta così decido di farla sedere a terra anche perchè sento il bisogno di liberarmi dal suo peso.
Non crediate sia così leggera, eh.
Non appena riusciamo a farla sedere, il suo corpo si piega all'indietro ed io e la figlia di Atena ci scambiamo un'occhiata preoccupata.
≪Vuol dire che la fiala ha funzionato, vero?≫ mi chiede Annabeth, ma non riceve risposta perchè sono occupata a osservare il viso di Elena; mi scuote per un braccio per riportarmi alla realtà, ma quando anche lei segue la direzione del mio sguardo cessa di fare domande.
La sua pelle è più bianca della panna per dolci e molto più fredda del marmo. Ha gli occhi aperti e per alcuni secondi credo di averla uccisa, poi iniziano farsi sempre più lucidi finchè le lacrime non scendono lungo i lati del viso e sospiro silenziosamente nel sapere che è ancora viva. A questo punto la scuoto per le spalle e la chiamo anche se so già che non mi risponderà, esattamente come poco tempo fa. Non mi viene in mente altro se non che le abbia paralizzato il corpo facendole bere quella pozione.
Ho visto Lou prepararla e mi ha fatto paura soprattutto perchè le poesie che recitava non avevano senso e, in un modo o nell'altro, ogni cinque versi trovavi le parole 'morte' oppure 'dolore eterno' neppure stesse conversando con Ade per prendere un appuntamento.
Che mi abbia presa in giro?
Oh, se l'ha fatto sono cazzi amari per lei. Le schioccherò l'elastico del reggiseno fino alla fine dei tempi.
≪Annabeth riesci a portarla da Chirone?≫
≪Credo sia al padiglione, è troppo lontano abbiamo bisogno di farla... ehm. Non possono vederla così: io la porto nella sua cabina tu corri da Will e digli cosa è successo, okay?≫
Balbetto un 'sì' e osservo Annabeth caricare Elena sulle spalle e mi stupisco della rapidità. Io stavo sudando e -tecnicamente- la stavo solo sorreggendo.
Arrivo ad una sola conclusione: Annabeth è alquanto più forte di me e non ha solo il doppio del mio quoziente intellettivo.
Adesso non so se invidiarla o complimentarmi con lei.
Mentre io mi crogiolo nelle mie dispute senza senso, Annabeth mi incita a seguirla e una volta uscita dalla cabina 6 corro al padiglione per chiamare Will.
Durante il tragitto mi passano per la testa varie spiegazioni allo strano effetto di quella sostanza che ho fatto ingerire ad Elena e, sfortunatamente, solo il quindici percento mi portano a credere che quella cosa abbia funzionato davvero, il restante ottantacinque percento... be', meglio non pensarci, sapete?
Arrivo col fiatone e mi appoggio al tavolo di Apollo per recuperare un po' d'ossigeno. Alcuni ragazzi mi guardano storta, ma non ci faccio caso. Scorgo con la coda dell'occhio Joshua che mi osserva curioso, mi dispiace deluderlo, ma non sono qui per portarlo a spasso.
Si, io lo porto a spasso, come si fa con i cani, no, non lo tratto da cane, si, gli voglio bene e no, non gli ho mai messo un guinzaglio al collo in vita mia; era solo un modo di dire, d'accordo?
≪Cosa succede?≫ mi chiede un ragazzo.
Will Solace l'ho visto poche volte, ma abbastanza per poter capire chi è fra i ragazzi seduti al tavolo, così prendo per un braccio il ragazzo e lo trascino via dal tavolo.
I mormorii che solitamente accompagnano la cena al Campo Mezzosangue si interrompono non appena le gambe di Will sbattono contro il tavolo creando un frastuono che Annabeth ha quasi sicuramente sentito e tutte le teste dei semidei si girano nella mia direzione.
≪Che succede?≫ bisbiglia lui abbassandosi leggermente.
Lo ringrazio mentalmente per non aver parlato ad alta voce e gli rispondo abbassando ancora di piú il tono ≪Elena non sta bene≫
Il ragazzo fa una smorfia ≪Cosa?≫
≪Elena. Non. Sta. Bene.≫ ripeto scandendo bene le parole.
Il figlio di Apollo si gira per osservare gli altri semidei che distolgono subito gli sguardi, ma tendono bene le orecchie pronti a cogliere lo scoop della settimana. Sarà perfetto per le figlie di Afrodite, specialmente.
≪Dov'è?≫ chiede.
≪Nella sua cabina, fa presto≫ lo incito e lo spingo verso l'ammasso di cabine che quasi non si distingue più con l'avvento della notte.
≪Aspetta! Devo prendere le cose da...≫
≪No≫ lo interrompo ≪Muovi quelle chiappe, devi fare veloce!≫
Lo tiro per tutto il tempo, un po' correndo e un po' rimproverandolo per la sua lentezza.
Non ha capito che questa è una cosa seria.
Non ha capito che io sono nel panico
più assoluto.
Non ha capito che le Parche potrebbero essere già con le forbici in mano pronte a tagliare il filo della vita di Elena.
Non ha capito che a momenti potrei avere un infarto, neppure che potrei benissimo andare a strangolare il capogruppo della cabina di Ecate e tantomeno che potrei mangiarmi a morsi per il senso di colpa.
Non ha capito un ciufolo di nulla.
≪Solace!≫ lo richiamo spazientita ≪Fa il serio e corri!≫
≪Cosa c'è di tanto preoccupante da ridurti così?≫
Oh, bé niente, sai com'è: ho con l'ottantacinque percento di probabilità fatto fuori Elena nel tentativo di aiutarla.
Sbuffo irritata e gli racconto tutto alla bene meglio.
Will annuisce e mi guarda con aria da professore, come se gli stessi raccontando una lezione di storia che lui già conosce, ma non è così.
Quando finisco di raccontargli tutto mi sento meglio, più leggera, come se avessi trasportato una gabbia di Satiri in giro per il mondo e solo adesso abbiano deciso di scappare vedendo la porta aperta.
≪Liliana, io ti consiglio di calmarti.≫ fa lui tranquillo poggiandomi una mano sulla spalla ≪Stai per entrare in iperventilazione, ti conviene respirare lentamente. Secondo, stai ingigantendo le cose, le magie di Ecate stessa hanno degli effetti diversi da quelli che ci si aspetta...≫ si ferma per qualche secondo e chiude gli occhi; credo stia pregando Ecate di non trasformarlo in una donnola per quello che ha appena detto ≪...figurarsi se fatti da Lou Ellen. Elena sta bene, però vorrei sapere cosa ti è saltato in testa e quando sei tornata?≫
≪Non sono io quella che ha bisogno di cure!≫ gli faccio notare ignorando propositamente la sua domanda e lo tiro per la maglietta. Non obietta e corre finchè non entriamo nella cabina tre dove Annabeth ha già iniziato a spulciare un libro alla ricerca di non so cosa.
≪Allora?≫ lo sollecito per la trilionesma volta, ma lui, per la trilionesma volta, continua ad armeggiare con una cartella clinica che ha tirato fuori dal vuoto senza prestarmi il minimo ascolto.
≪Sta bene.≫
≪Davvero?≫ fa Annabeth alzando la testa dal suo libro.
Will si gira verso di noi e si siede sullo stesso letto della figlia di Atena ≪Perchè non ne hai parlato con Chirone?≫ mi rimprovera guardandomi serio.
Io drizzo la schiena leggermente colpita dalla domanda.
Non so come rispondere.
Non mi ha minimamente sfiorato la mente il pensiero di avvisare qualcuno del mio folle gesto. Mentre passeggiavo con Joshua mi è venuto un lampo di genio e sono corsa da Lou.
Si, credete quello che volete, che ho piantato Joshua come un abete, che sono stata avventata e irresoluta -cosa non molto da me, credo-, ma l'unica cosa che volevo era aiutare Elena. Ne ha passate tante e, nonostante durante il nostro incontro piacevolissimo con la sedicenne più problematica dell'intera galassia mi abbia fatto saltare i nervi e preoccuparmi tanto da farmi perdere settant' anni di vita, io non riuscirò mai a non volerle bene.
Mi sto addolcendo troppo, come una zolletta di zucchero. Devo considerarlo un bene o un male?
≪Ehi! Terra chiama Liliana≫ mi riscuote dai miei pensieri Annabeth.
≪In realtà non lo so≫ ammetto guardandomi le mani.
≪Dovremo dirglielo≫ mi ricorda Annabeth ≪Non può rimanere un segreto tanto a lungo≫
≪E di sicuro la voce è già stata sparsa per tutto il Campo≫ mi lamento guardando Will duramente.
≪Perchè mi guardi così?≫ mi chiede confuso.
≪Probabilmente se qualcuno non avesse fatto rumore, adesso non avremmo problemi≫
Will recepisce il messaggio e sbuffa ≪Mi hai letteralmente tirato via dal tavolo, che potevo fare?≫ si difende ed io lascio perdere: è una causa persa.
≪Comunque sia, grazie≫ faccio dirigendomi verso la cabina.
≪Sanno già di Elena?≫ chiede Annabeth preoccupata, ma scuoto la testa e lei sembra rasserenarsi.
≪Come farete con Jackson?≫ chiede Will ed io mi giro confusa.
≪Jackson?≫ ripeto.
≪Percy≫ fa Annabeth ≪Gli parlerò io al falò, oggi.≫
≪C'è il falò?≫ chiedo.
È da...uhm...tre giorni che non faccio un falò. In realtà ne ho fatto solo uno, ma mi è bastato saltare un giorno per sentirne la mancanza. Sapete i falò del Campo ti fanno sentire a casa, i canti, la musica, i marshmallow contribuiscono molto, e credo che mi farà bene esserci.
≪Si, Chirone dovrà dare non poche spiegazioni sul fulmine di oggi≫
≪Voi ne sapete qualcosa!≫ fa Will alzandosi di scatto e indicandoci.
≪No.≫ diciamo io e Annabeth all'unisono, con l'unica differenza che il suo sembra un no che ha tutta l'aria di essere un è ovvio ≪Adesso andiamo≫ si alza dal letto e mi raggiunge accanto alla porta.
≪Ed Elena?≫ chiedo ricordandomi di lei.
≪Sta dormendo, vedi?≫ mi fa notare Will con un sorriso furbo in volto.
In effetti sembra stia dormendo e come alibi è perfetto: lei adora dormire e sappiamo cosa dire a quelli impiccioni dei semidei.
≪Allora andiamo ad arrostire un po' di marshmallow!≫ dico aprendo la porta e uscendo dalla cabina seguita da Annabeth e Will.
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...