[Elena's point of view]
Ci sono mille e otto modi per dire ad una persona che sta antipatica al proprio zio -anzi, no, dal proprio nonno, ma dirglielo mentre sta volando su un pegaso ed è proprio quella cosa che NON dovrebbe fare, non è in cima alla lista. Tuttavia, è una soddisfazione unica, soprattutto se stiamo parlando di un vecchietto dalla barba nebulosa che lancia fulmini come fossero coriandoli di carnevale (da leggere con voce estremamente ironica).
Mi sono mantenuta al collo di Oregon e gli ho ordinato -mentalmente, si intende- di scendere in picchiata verso una collina che si trovava sotto di noi.
Se è vero che Zeus odia i figli di Poseidone non sono tanto sicura di voler scoprire cosa succede ai poveri semidei che si ritrovano a volare dritti dritti sotto una sua folgore.
≪Potevi avvisarci prima di farci scendere in quel modo, sai?≫ mi grida contro Liliana.
≪Oh beh scusa se ho perso la testa quando mi hai detto che Zeus mi vorrebbe trasformare in volatile fiammeggiante≫ mi giustifico mentre accarezzo distrattamente il mantello del pegaso nocciola.
≪Non è una novità≫ interviene Nico rivolgendosi a Liliana che mi scocca occhiatacce ogni otto millisecondi.
≪Ah. Ah. Ah.≫
≪Niente di tutto quello che fai è dettato dalla tua testa≫ concorda Joshua.
≪Logico, non c'è l'ha≫
≪Joshua, vuoi essere così gentile da spiegargli cosa ti ha ridotto a un vecchietto zoppicante questa mattina?≫ domando con un tono innocente.
≪Nico, ti dico solo che non è stata una bella esperienza≫
Il figlio di Ade si guarda intorno, confuso ≪Esperienza?≫
≪Io non voglio sapere dettagli di nessun genere≫ interviene la figlia di Zeus ≪Sistemiamoci per la notte e per il turno di guardia≫
≪Io!≫ alziamo la mano io e Nico.
Mi giro verso di lui con una faccia interrogativa ≪Io.≫ ripeto convinta.
≪Rischi di avere altri attacchi di panico, dormi.≫
≪No, sei tu quello che deve dormire per stendere i nervi≫
≪Nervi?≫
≪Nervi.≫
Il ragazzo sbuffa e si volta verso Liliana ≪Lo faccio io il turno di guardia≫
≪Ho detto che lo voglio fare io!≫
≪Basta, basta, basta, basta, basta, basta!≫ ci interrompe Joshua ≪Non potete farlo entrambi?≫
≪Così poi i ragazzi stanchi sono due? No, meglio che sia solo uno≫ dice Liliana agitando il dito a destra e sinistra.
≪Io≫ ripeto.
≪Possono recuperare il sonno durante il viaggio con i pegasi≫ propone ancora Joshua.
Giuro che se non si sta zitto lo castro davvero.
≪Quale parte di 'Zeus odia i figli di Poseidone' non ti è chiara, Josho?≫ domanda Liliana stizzita.
≪Se deve colpirla con una folgore dovrà fare attenzione a non incenerire anche te. Risolviamo tutto mettendovi sullo stesso pegaso! E comunque mi chiamo Joshua...≫
≪Quando vuole sa essere intelligente≫ nota Nico con un espressione soddisfatta in volto.
Mi volto verso Joshua che ha il mento rivolto verso l'alto, per vantarsi.
≪Ahhhhh...e va bene!≫ sbuffo.
≪Ottimo, ora dobbiamo pensare al cibo!≫ continua Joshua sfregando le mani tra loro e bagnandosi le labbra con la lingua.
≪Accontentati di alcuni muffin senza sapore≫ detto ció appoggio la mia schiena ad un albero e mi sfilo il ciondolo dalla vita.
≪E se ti dicessi che con me ho dei cornetti e dei crackers che mi ha dato tua madre?≫ mi domanda Joshua mettendomi sotto il naso due cornetti dorati. Sto per accettare, ma mi tornano in mente come un flashback i cornetti esposti nella vetrina a Hot Springs.
≪No!≫ urlo e allontano il cornetto da sotto il mio naso.
Joshua aggrotta la fronte, ma non mi fa domande -probabilmente ha capito che ce ne sarebbe stato più per luii- e da un morso al dolce sporcandosi la maglietta di cioccolato.
≪Agete un pahzzoletto?≫ ci chiede.
≪Un che?≫ ripete Liliana.
Joshua ingoia il pezzo di cornetto e ripete la frase che, a quanto pare, significava "Avete un fazzoletto?" e ne riceve subito uno dalla figlia di Zeus che glielo lancia.
Mi rigiro il ciondolo tra le mani mentre gli altri si dividono il cornetto. Anche se non mi fossi ricordata dei cornetti in vetrina, non avrei mai mangiato dei cornetti per cena, come non mangerei mai della carne a colazione.
Finalmente riesco ad aprirlo e osservo la foto di mia madre. Non è cambiato nulla dall'ultima volta che ho visto questa foto, ha sempre i capelli neri legati in una coda, la maglia del campo mezzosangue e gli occhi verdi sono vispi come sempre, ma girandola noto un messaggio scritto a penna: ricorda la Città dell' Eco. Sono abbastanza sicura che non ci fosse scritto nulla la prima volta e poi, queste parole mi sono troppo familiari, me le ha già dette qualcuno, ma chi?
Mi sorprendo a pensare ad alcuni versi della profezia:"Porteranno con loro un dono che non molto duole"
Cazzo è 'sto dono? Un cheescake? Una pizza? Cacca di piccione? Un antico tesoro arabo?
"Al massimo Greco"
È uguale.
≪Cosa è?≫ sussurra qualcuno alle mie spalle.
Trasformo il ciondolo in una spada e la punto al collo di colui che ha parlato. A causa del buio non riesco a vederlo in volto. Aspettate...è già buio?
≪Ehi!≫ sussulta lui.
≪Chi sei?≫ domando premendo ancora la lama contro il suo collo.
≪Nico, idiota≫
Tiro un sospiro di sollievo e ritrasformo la spada in un ciondolo. Tu guarda se la gente se ne va in giro a spaventare le persone così!
≪Perché non vai a dormire?≫ domando appoggiando la testa al tronco dell'albero più vicino.
≪Ho il turno di guardia, scema≫ spiega lui sedendosi a terra ≪Và a dormire tu≫
Roteo gli occhi ≪Anche io ho il turno di guardia, se per questo, mi sto ancora chiedendo perchè tu abbia insistito così tanto per farlo≫
≪Ne approfittiamo per parlare≫
No, no e ancora no. Non ha proprio capito che le chiacchierate serie al chiaro di luna non sono esattamente le mie preferite. Anzi, nessun tipo di chiacchierata seria lo è.
≪E Liliana e Joshua? Li sveglieremo≫
≪Russano peggio di te≫
Lo schiaffeggio mentalmente per ció che ha detto.
≪E sentiamo, di cosa vorresti parlare?≫
≪Non so...≫
≪Con una bella dormita risolverai tutto e ne riparliamo domani≫
≪Non intendo dormire.≫
≪Come vuoi≫ alzo le braccia al petto e mi lascio scivolare sul tronco fino a toccare terra.
≪Passeremo tutta la notte così?≫ mi chiede lui dopo aver passato i seguenti dieci minuti a guardare le stelle con soltanto i nostri respiri come sottofondo.
≪Così come?≫ ripeto.
≪In silenzio, senza parlarci come se non ci conoscessimo≫
≪Come vorresti passare il tempo altrimenti?≫
≪Parlando≫
≪No, non mi va≫
≪Mi devi delle spiegazioni≫
≪Non ti devo un bel niente, io≫
≪Si invece≫
≪Perchè?≫
≪Cosa è successo quando sei andata a cercare Joshua?≫
≪Ti ho maledetto una centinaia di volte per il tuo comportamento infantile, caro di Angelo.≫
≪Non credo che maledirmi abbia potuto ridurti così≫ ribatte lui alludendo alle mie ferite.
≪Non ne voglio parlare≫ taglio corto. Mi vengono le vertigini solo a pensare a ció che è successo. Ogni volta che chiudo gli occhi vedo gli occhi demoniaci del cane che mi fissano colmi di odio. La verità è che non voglio addormentarmi per evitare di fare sogni su quella vecchia col matterello. Non li reggerei, finirei dritta dritta in terapia intensiva.
≪Uno sputo giusto, due sputi sbagliato≫
≪Che schifo!≫
≪Come se non lo avessi mai fatto in vita tua...≫
≪Sono una persona civile io, non sputo a terra, la rispetto≫
≪Prova a combatterci contro e poi ne riparliamo≫ borbotta.
≪Seriamente, Nico. Non voglio parlarne≫ mi lamento.
≪Infatti, devi solo sputare. Non sai come si fa?≫ mi stuzzica.
≪Certo che so come si fa!≫ e per dagli il buon esempio sputo alla mia sinistra.
≪Chi era la persona civile, qui?≫ mi canzona lui.
≪Bastardo≫
≪Ti voglio bene anche io. Bene, allora...ti ha attaccato un mostro≫
Sputo due volte; tecnicamente, sono io che gli ho fatto una visita.
≪Sei caduta giù da una scarpata≫
Due sputi; mai successo e spero non succederà.
≪Ti sei ferita da sola≫
Due sputi; non sono così cogliona, non ancora.
≪Me lo dai un indizio?≫
Due sputi.
≪Neanche piccolo?≫
≪La pista del mostro era...giusta≫ tentenno.
≪Sei finita nella casa di un mostro≫
Indugio prima di far cadere la mia saliva a terra. Una volta sola.
≪Mhh≫
≪Mhh che?≫
≪Sei stata così stupida≫
≪Fottiti di Angelo. È già tanto che non ti abbia fatto lo stesso trattamento che ho riservato a Joshua questa mattina.≫
≪Vale a dire?≫
Mi sto zitta. Non è che uno se ne va in giro dicendo "Ho dato un calcio nelle palle a Evans" come direbbe di aver preso otto in matematica.
≪Ci sei?≫ mi chiede lui sventolandomi una mano da vanti alla faccia.
≪Si≫
≪Allora me lo dici o no?≫
Due sputi.
≪Era un segugio infernale≫ dice lui soddisfatto.
Trattengo il fiato ≪C-come lo sai?≫ balbetto.
≪Lo abbiamo visto, tutti, quando spuntava fuori dal bosco≫
Metto la testa tra le mani. Ora che sanno di che mostro si tratta, mi rideranno in faccia. Ci sono salita, su un segugio infernale, e non sono quasi impazzita, anzi mi ci sono anche un po' affezionata alla Signora O'Leary.
≪Che hai?≫ mi chiede lui appoggiando la sua mano sulla spalla.
Appena sento le sue dita sfiorarmi mi sposto. Non voglio nessun tipo di contatto fisico con nessuno, in questo momento. Offrendomi volontaria per il turno speravo di potermi godere qualche oretta di pace che avrei sfruttato per piangermi addosso e darmi della stupida fino alla pazzia. Come ci si puó ridurre in questo stato vedendo un semplice mastino nero -con occhi lampeggianti e zanne acuminate con tanto di sangue- versione gigante?
≪Non sarà più facile se ne parlassi?≫ cerca di convincermi lui.
Scuoto la testa. Ecco cosa mi ci voleva, che iniziasse a fare il Signor Comprensivo.
≪Potrebbe aiutarti...≫
≪No!≫ lo interrompo io ≪Ora basta, non...non ne voglio parlare con nessuno≫
≪Perchè fai così?≫
≪Che intendi dire?≫ chiedo brusca.
Nel frattempo avvicino le ginocchia al mio petto e le circondo con le braccia appoggiandoci la fronte.
≪Ti offriamo aiuto, ma lo rifiuti. Sei egoista≫
≪Non è vero...≫ ribatto.
≪Si invece, lo fai con tutti e anche con tua madre.≫
≪È...diverso≫
≪Non lo è≫
≪Non puoi capire. Sono miei problemi, e devo risolvermeli da sola, non potró contare sempre sul vostro aiuto≫
≪Si che posso capire, invece≫
≪Certo...≫ dico sarcastica.
≪Dopo la morte di Bianca mi sono allontanato da tutti e ne ho ricavato solo svantaggi. Esperienza di vita, il mio è un consiglio≫
≪Bianca?≫ ripeto alzando la testa.
È buio pesto e non si vede molto, ma uno spicchio di luna è più che sufficiente a farmi identificare la posizione degli occhi di Nico che sembrano quasi luccicare.
≪Bianca era mia sorella≫ spiega lui abbassando il tono di voce.
Non ho mai pensato che il suo atteggiamento potesse essere frutto di qualcosa che andava oltre il carattere o la discendenza divina -pardon Ade, ma è così- non mi ha neppure sfiorato la mente il pensiero che Nico di Angelo si fosse creato una corazza per proteggersi da...dalle persone.
≪Ne...ne vuoi parlare?≫ chiedo.
≪Solo se lo farai anche tu≫
Se ha ragione e il peso sarà più facile da sopportare in due, per me va bene. Se non altro farà bene a entrambi, spero.
≪Va bene≫ accetto accennando un sorriso.
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...