[Joshua's point of view]
Mi aspettavo di ritrovarmi in una città decadente e macabra, se posso azzardarmi anche più tetra, ma Hot Springs è una normalissima città, con normalissimi negozi e normalissime persone che prendono un normale caffè in un normale bar parlando tra loro un normale Inglese.
Con tutte queste persone non so quale sia la ragazza che quel bisbetico mi ha detto di cercare. Mi aveva detto che bastava superare il bosco e arrivare in città per trovarla, ma non mi aveva detto nient altro. Non mi ricordo il suo nome e inizio a dubitare sul fatto che i figli di Zeus sparino fulmini e saette verso il cielo neppure fossero dei missili segnalatori.
Di fronte a me c'è una vetrina dove sono esposte delle valige da viaggio, il sole mi permette di vedere il mio riflesso e non posso fare altro che maledirmi mentalmente.
Come ho potuto dare ascolto a quello scontroso?
Starai bene con questi, diceva.
Mi addentro ancora di più nella città imbattendomi di tanto in tanto con il mio riflesso.
Prima di vederla non avrei mai creduto che sarebbe stato così facile, specialmente dopo aver visto quanta gente c'è ad Hot Springs. La ragazza ha dei lunghi capelli scuri, così scuri che alla luce del sole sembrano quasi blu, un naso piccolo e degli occhi magnifici, del colore del mare in tempesta, ipnotici.
Sento come una scossa che mi contorce lo stomaco e capisco al volo che è lei.
Affretto il passo per raggiungerla, lei solleva lo sguardo dal suo libro e mi guarda interrogativa.
≪Tu saresti...?≫
≪Joshua Evans in persona≫
≪Ciao≫ mi liquida continuando a leggere.
Mi sporgo incuriosito e tento di leggere il titolo, ma non ci riesco. Le lettere sono incomprensibili, antiche.
≪Che roba è?≫ chiedo facendo una smorfia.
La ragazza sbuffa e rivolge uno sguardo al titolo del libro, storce la bocca e ritorna alla pagina che stava leggendo.
≪I segreti di Archimede≫
Ehm...gran schifezza.
≪Wow...mh...ma non è Inglese, lo hai comprato in Senegal?≫
In tutta risposta chiude il libro -senza curarsi di mettere il segno- e lo sbatte sulle sue gambe.
≪Cosa vuoi da me?≫ chiede stizzita.
≪Missione RFZ≫ rispondo sedendomi accanto a lei sulla panchina.
≪Che diavoleria è?≫
≪Recupero Figlia di Zeus, ovvio≫
Mi guarda interrogava come se non sapesse di cosa stia parlando.
Forse ho sbagliato ragazza...
E cosa le dico? Oh, niente. Ho sbagliato semidea, continua a leggere mentre i vado a cercare la vera figlia di Zeus, colpa mia.
≪Andiamo≫ mi prende per una manica della giacca e mi trascina per le strade di Hot Springs finchè non arriviamo nelle vicinanze di un grande palazzo grigio con gli infissi blu scuro.
Non mi sono opposto perchè, fino a prova contraria, puó fulminarmi.
≪Sta fermo qui≫ mi ordina mentre cerca nelle tasche della felpa.
Sento un tintinnio metallico e dopo poco esce fuori delle chiavi che inserisce nella serratura.
Mi siedo sulle scale dando le spalle al portone, pensieroso.
Sono proprio stato un coglione.
E se fosse un mostro? Un qualche nemico? In tal caso sarei nella merda più assoluta. Conosco bene i miti greci e nessuno di questi ha mai parlato di mostri buoni, mai.
Adesso, vi faccio un po' di Josh-storia.
Mi sono appassionato molto alla mitologia dopo essere stato separato da mia madre...ehm...quanto tempo fa? saranno ormai passati più di dieci anni. Ho passato la vita fra libri sull'Odissea -perchè lei ne era affascinata, se non sbaglio...o era l'Illiade?- e da una famiglia affidataria all'altra. Mia madre, la brava signora Evans, si è spenta in un incidente autostradale. Tornavamo da un ottima serata passata in un Mc'donald per festeggiare la mia medaglia di primo posto nella corsa campestre e poi...SBANG...un camion ci è venuto addosso, mi sono salvato per miracolo grazie al seggiolino per i bambini sul quale ero seduto. Un giorno bellissimo, pochi attimi e si è trasformato in un incubo. È stato strano sapere che mio padre fosse ancora vivo, visto che secondo mia madre era stato assassinato. Si, a cinque anni sapevo tutto su assassini e suicidi, ero molto attento a queste cose. In qualche modo non mi dovró più preoccupare di non avere una famiglia dato che mio padre è immortale.
Dio com'è strano...
Sento la serratura del portone scattare e strizzo gli occhi per scacciare il pensiero.
≪Sono pronta≫ annuncia e cammina verso il bosco, come se sapesse che venissi da lì.
Indossa dei jeans e una maglietta di un gruppo musicale con un nome abbastanza strano (Imagine Dragons? WTF ?!); sulle spalle ha uno zaino Eastpack che sembra da poco fuggito da un campo di concentramento.
≪Perchè vai di la?≫ le chiedo assottigliano gli occhi.
≪Siete venuti su due pegasi da nord-est, il bosco è a nord-est≫ mi risponde continuando a camminare ed eseguendo lo stesso percorso che poco fa avevo compiuto io, ma a ritroso.
≪Come lo sai?≫
≪Lo sento≫
Dettagliata descrizione dei fatti.
Non proferiamo parola per i restanti cinque minuti e quando arriviamo nel luogo in cui avevamo lasciato i pegasi trovo Nico che ci guarda confuso.
≪Dov'è Elena?≫ chiede.
≪Chi è Elena?≫ interviene la figlia di Zeus.
≪La ragazza del messaggio-Iride. Allora, dov'è?≫ continua insistente.
Alzo le spalle.
≪Non stava dormendo su quel coso?≫ chiedo indicando la groppa di un pegaso. Questo inizia a nitrire nervosamente e non mi serve un traduttore per capire che l'appellativo "coso" non gli piace per niente.
Nico, in evidente imbarazzo, si abbassa fino ad arrivare a un palmo dal muso del pegaso.
≪Uhm...sai dov'è Elena?≫
Crede davvero che un equino sia in grado di dirci dove si trovi Elena? Come se lei prima di allontanarsi avesse parlato con il pegaso e gli avesse detto che andava allo Starbucks a prendere un frullato ai mirtilli.
Il cavallo nitrisce, ma non ci da altre informazioni.
Nico sbuffa rumorosamente, come se fosse deluso dal l'esito del suo esperimento.
≪Perchè si è allontanata?≫ chiede la figlia di Zeus.
≪Come ti chiami?≫ le chiedo prima di pensarci davvero.
La ragazza mi scocca un occhiata carica di odio e giuro che i suoi occhi sprizzano elettricità da tutti i pori.
Gli occhi hanno i pori? Boh.
≪Era venuta a cercarti, credevo che ti avesse trovato≫
≪Perchè era venuta a cercarmi?≫
≪Eri indifeso e disarmato≫ mi canzona roteando gli occhi.
≪Dobbiamo cerc-...≫
Mi fermo quando sento dei passi riecheggiare nel bosco. Nico li sente, sfodera la sua arma -una spada a doppio taglio completamente nera, impugnatura, elsa e tutto- e si guarda attorno.
Da dietro un albero sbuca Elena con la maglia sgualcita e ridotta a brandelli. Ha i capelli spettinati e appiccicati alla faccia. Le braccia e il volto sono pieni di tagli da cui esce ancora del sangue. Gli occhi sono assenti e carichi di terrore.
Rabbrividisco solo pensando a cosa abbia potuto ridurla in questo stato.
Prima di accasciarsi al suolo pronuncia un comando che non obietta nessuno di noi: ≪Scappiamo≫.
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il segreto
Fanfiction☞[sequel di la profezia]☜ Elena si risveglia nel luogo peggiore che si possa visitare sulla faccia della terra, anzi del sottosuolo, e il suo primo incontro dal suo risveglio le rivela che la sua profezia non riguarda solo lei. Elena dovrà decidere...