XXXII

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[Elena's point of view]

≪Annabeth≫ la chiamo, ma non accenna minimamente ad abbandonare il suo libro.
≪Annabeth, c'è Percy≫ prova Nico, ottenendo un libro, preso dal comodino accanto a lei, in pieno stomaco.
≪Lasciatemi sola, sto leggendo≫
Mi avvicino al suo letto e mi siedo accanto a lei abbassandole il libro sulle gambe.
≪Avrei bisogno del tuo aiuto≫
≪Adesso? Proprio oggi? Proprio quest'anno?≫ si lamenta portandosi il libro sul viso.
Nico sbuffa alzando gli occhi al cielo e non manco di fulminarlo con lo sguardo. Ha il diritto di essere afflitta.
≪Riguarda i miei ricordi, ne ho bisogno≫ la imploro.
≪Mhh, i tuoi ricordi dici?≫ fa lei guardando Nico ≪Quindi cosa ci fa lui qua?≫
Nico aggrotta la fronte e storce la bocca ≪Abbiamo passeggiato≫
Mi aspetto una reazione simile a quella avuta da lei e Piper quando eravamo a casa mia e mi hanno costretta a strisciare sotto un'auto -storia lunga-, ma annuisce semplicemente. Evidentemente non ha la forza di fare domande.
≪Ti dispiace lasciarci sole?≫ chiedo guardando Nico.
Annuisco impercettibilmente, in modo da fargli capire che non è una domanda, e in pochi attimi è fuori dalla cabina.
≪Perdonami, ma non ce la faccio≫ si scusa abbandonandosi sul letto e facendo cadere alcuni fogli di progetti a terra.
≪Per cosa?≫
≪Per tutto, per il modo in cui ti ho trattata, per il fatto di non poterti aiutare più di tanto.≫
Con un lungo sospiro porta le mani sul viso e lo massaggia lentamente mentre io la osservo rovinarsi.
≪Annabeth, ascoltami bene, non puoi lasciarti ridurre in questo stato da Percy. Devi reagire, poi tutto si sistemerà≫
≪No, Elena, non hai capito≫ mi ammonisce abbozzando un sorriso ≪Percy c'entra solo in parte≫
Si alza dal letto, come riscossa da una ventata di aria fresca in una giornata afosa, e senza indugio entra nella sua 'biblioteca non più segreta'; non mi resta che seguirla.
≪Vedi, sin dall'inizio Will aveva intuito che ci sarebbero state delle conseguenze, nessuno perde i sensi in questo modo per poi uscirne illeso≫ mi spiega rovistando tra gli scaffali alla ricerca di qualche libro, suppongo ≪Ha parlato di varie opzioni, tra queste c'era anche la paralisi o una roba simile, ma l'ho scartata quasi subito, quella che mi ha incuriosita è stata proprio la perdita dei ricordi, così ho fatto delle ricerche che adesso si rivelano utili≫
Sento un tonfo e delle imprecazioni in greco antico, che preferisco non riportare, poi Annabeth compare con un libro e una decina di quaderni impilati come per ricreare un grattacielo.
≪Le opzioni erano tante e, stando a ciò che dicono i libri, avresti potuto dormire per... anni, avresti persino potuto non risvegliarti più, ma nessuno qui voleva pensarci e neppure la sottoscritta, così ho divorato ogni singola lettera di questi maledetti libri, finchè non ho stipulato una tesi; credo non ti piacerà≫
Arriva, con passi incerti, di fronte a me e lascia cadere tutto ai miei piedi; si siede a gambe incrociate e prende una matita -spuntata fuori dal nulla- e se la porta alle labbra iniziano a mordicchiare l'estremità mentre con la mano libera sfoglia le pagine del libro.
≪Sapevo che le voci solitamente non ci mettessero tanto a girare, ma tu hai avuto il tempo di fare delle ricerche sui ricordi che ho perso di cui ne ho parlato solo con Nico e da oggi con Chirone e Liliana?≫
≪Come hai detto tu, le voci corrono, ma qui un po' tutti se lo aspettavano. Piuttosto vorrei sapere come sei riuscita ad evocare quel fulmine, è stato...insolito≫
Mi siedo a gambe incrociate e inizio a sfogliare un quadernetto ≪Non lo so, ma sono sembrata un mostro agli occhi degli altri≫
≪Ah, balle. Dovrebbero ringraziarti per avergli salvato il culo≫
≪Annabeth!≫ la ammonisco sgranando gli occhi.
Le persone non smetteranno mai di stupirmi.
≪Scusa, è che non riesco a trovare la pagina... uh... non è questa... neanche... ah, neppure tu.≫
Nel fra tempo che Annabeth continua la sua conversazione con le pagine io ho trovato una cosa inquietante e al contempo interessante sul quaderno che mi sono ritrovata tra le mani. Sono per lo più appunti che non formano una frase logica, se uniti insieme, ma il senso è quello: sono fottuta.
≪Annabeth, che cosa accidente vogliono dire questi cosi?≫ chiedo sventolandogli le pagine di fronte al viso.
Lei abbandona la matita e prende il quadernetto iniziando a leggere i suoi appunti con una velocità spaventosa. Le sue pupille si muovono da sinistra a destra con una ritmicità che mi toglie il fiato e mi sento svenire ogni secondo che passa senza che lei mi dica nulla.
≪La prima cosa che devi sapere è che ci sono più opzioni.≫ inizia Annabeth guardandomi fissa negli occhi ≪La prima è quella secondo la quale tu abbia sconfitto Elena e che lei in punto di morte abbia tentato di farti qualche incantesimo, ma le poche forze le hanno impedito di fare qualcosa di più che toglierti la memoria.≫ si ferma per girare una pagina e continua a leggere velocemente ≪La seconda dice che, non essendo riusciti a sconfiggerla, ti abbia tolto la memoria e manipolato i ricordi di ciascuno in modo da poter un giorno ritornare e continuare ciò che aveva lasciato in sospeso≫
Manipolare i ricordi.
Togliere la memoria.
È impossibile che ci sia una sola persona in grado di fare una cosa del genere. Accettare l'esistenza di una persona così sarebbe praticamente come accettare il fatto che ogni nostro ricordo potrebbe essere falso.
≪Non è possibile una cosa del genere, Annabeth. Come si possono manipolare i ricordi? E addirittura rubare la memoria o cancellarla del tutto? Questa è fantascienza≫
≪È qui che ti sbagli≫ mi rimprovera sfogliando un quaderno pescato alla sua destra ≪Secondo queste persone è possibile eccome.≫ si alza in piedi e cammina avanti e indietro mentre legge ció che c'è scritto ≪Jason Grace e Perseus Jackson, gli è stata rubata la memoria per favorire lo scambio di informazioni e semidei fra campo Greco e quello Romano≫ alza la testa solo per un attimo, poi vedendomi ancora viva continua a leggere ≪Leo Valdez e Piper McLean, sono stati manipolati i loro ricordi affinchè credessero nel forte legame di amicizia creatosi fra loro e Jason Grace, del tutto falso e senza fondamento.≫
Il mio mento tocca terra, ne sono sicura.
≪Annabeth, quando veniamo al punto in cui mi offri una soluzione invece di fiondare le mie speranze chilometri sotto terra?≫
≪Te l'ho detto, che non ti sarebbe piaciuto≫ mi ricorda lei lasciando cadere il quaderno a terra.
≪Come posso riavere i ricordi? Dimmi solo questo, dovresti saperlo, no?≫
≪Mh...come riavere i tuoi ricordi?≫ ripete sottovoce rigirandosi la matita tra le labbra ≪L'unica cosa che si possa fare è aspettare o, se proprio sei impaziente di farlo, potresti chiedere a qualcuno di parlarti di ciò che è successo nei giorni che non ricordi. Spesso aiuta, ma non si può fare altro che aspettare, in questi casi.≫
Mi distendo sul pavimento a sbuffo.
È la prima volta che mi sento così, è più che semplice tristezza, più di semplice rabbia, più di semplice angoscia, ma siamo lì.
≪Quanto dovrei aspettare? Un paio di settimane, no? Okay, allora aspetterò.≫ dico rimettendomi in piedi ≪Grazie Annabeth mi sei stata di grande aiuto, ci vediamo al falò≫
Cammino verso la porta, ma Liliana mi blocca la strada.
≪Dove stavi andando?≫ mi chiede appoggiano le mani sui fianchi.
Alzo gli occhi al cielo e cerco di passare aggirandola, ma si sposta.
≪Non vuoi parlarmi? Bene, ma mi dovrai ascoltare≫ mi spinge all'interno della stanza e non mi scolla gli occhi di dosso per potermi bloccare nel caso decidessi di darmi alla fuga, cosa fra l'altro molto probabile ≪Annabeth, potresti dirmi cosa ne pensi?≫
≪Certo, io devo sistemare questi≫ dice indicando tutti i fogli sparpagliati sul pavimento ≪ma tu puoi iniziare.≫
Liliana annuisce e mi guarda furibonda ≪Tu non ricordi un accidente, giusto? Allora lascia che ti rinfreschi la memoria.≫ roteo gli occhi senza obiettare anche perchè la sua non è una ris chiesta, ma un ordine ≪Siamo arrivati New Orleans dove c'era l'esercito di Elena pronto ad attaccare precisamente il 5 luglio. Per pura fortuna siamo arrivati in tempo per fermare l'avanzata dell'esercito. Indovina un po' chi si è occupato dei mostri?≫
≪Nico e Joshua≫ rispondo senza pensarci.
≪Allora te lo ricordi!≫ mi rimprovera.
≪Lo dice la profezia, faccia lessa: Luce ed Ombra collaboreranno≫
≪Bene. A me e te è toccata quella vestale, così siamo entrate in quella grotta priva di ogni forma di luce e siamo cadute in trappola≫
≪Davvero astute, non avete pensato a una torcia?≫ chiede Annabeth ovvia.
≪Annabeth, ti prego, lasciami finire o mi dimenticherò tutto≫ sembra avvero irritata dall'intervento di Annabeth, ma continua subito il racconto che si sta facendo molto interessante ≪Lo scopo di Elena era quello di ucciderti costringendoti a sacrificarti≫
≪Non avrei mai fatto una cosa del genere!≫ scatto io.
≪E dire che era riuscita a convincerti! Tieni prendi questa e bevila tutta≫ mi porge una fiala trasparente al cui interno c'è uno strano liquido viola ≪Ti farà ricordare quel giorno, non sembra, ma i figli di Ecate sanno essere utili, quando vogliono≫ mi sorride soddisfatta e con una mano mi fa cenno di bere.
≪Come è possibile?≫ sbotta Annabeth ≪Non c'è scritto nulla di tutto questo sui libri, non è possibile!≫
≪No, non le farà ricordare tutto, ma solo quello che sono stata in grado di riprodurre con i ragazzi della cabina sedici grazie all'aiuto di Lou, sapete non è così incapace come sembra.≫
≪Mi stai dicendo che riuscirò a ricordarmi il 5 luglio? Così come è accaduto senza eventuali manipolazioni e nulla che possa cambiarlo e modificarne l'autenticità?≫ chiedo.
Liliana fa una smorfia ≪Ma di che parli?≫
≪Nulla.≫ faccio io e stappo la fiala portandomela alle labbra ≪Cosa devo fare?≫
≪Non opporti in nessun modo a quello che è successo. Siamo cadute in trappola e dovrai cadere in trappola, lasciati guidare dalla visone, è importante≫
La fisso a lungo negli occhi e capisco che non sta scherzando, se dovessi fare un solo passo falso solo Ecate sa cosa potrebbe succedere ed io non ho tutta questa voglia di provare.
≪Visione, hai detto?≫
≪Si esatto, mi raccomando non opporti.≫ mi ricorda appoggiandomi una mano sulla spalla.
≪Quanto dura?≫ chiede Annabeth facendo capolino da uno scaffale.
≪Non lo so, ma il tempo può variare dai pochi minuti a varie ore≫
Oh, perfetto.
Almeno non rischio di perdere delle settimane di vita, ma non ho altra scelta. Come ho già detto -credo- pagherei con la vita per avere almeno un piccolo frammento di ricordi, meglio ancora se reali.
≪Nel peggiore di casi, salterò la cena, ancora≫ mi lamento.
Porto la fiala alle labbra e la inclino man mano mentre osservo i volti delle ragazze.
≪Beh? E adesso?≫ chiedo.
Mi sento normale, nulla di più nulla di meno. L' espressione di Liliana passa in maniera repentina da confusa in modalità all'erta. Mi viene in contro e sento le sue braccia sostenermi dopo alcuni attimi di disorientamento puro. Improvvisamente sento delle fitte allo stomaco e mi sta venendo il dubbio di aver bevuto della benzina anzichè una fiala di 'pozione salva ricordi' perchè sento la gola bruciare.
Vorrei urlare dal dolore, ma non ho il controllo delle mie azioni. Non posso chiudere gli occhi che sono rivolti a Liliana che continua a urlarmi cose che non riesco a sentire e non fa che mettermi ansia, il fatto di non sapere in che guaio sono andata a cacciarmi.
Ancora una volta.

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