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[Elena's point of view]

Devo trovare un modo per uscire da questa situazione. Devo fermare tutto questo. Magari fermare il tempo o poter uccidere Elena con uno schiocco di dita. Sarebbe sufficiente a farmi risvegliare da questa visione che sta degenerando in un biglietto di sola andata per un negozio di dinamite munita di accendino.
Mi costringo a concentrarmi su quello che ho di fronte per poter trovare un modo di risolvere tutto questo; mi asciugo le lacrime e tiro su col naso un paio di volte prima di prestare attenzione alla conversazione.
≪Perchè hai bisogno del mio sangue?≫ chiedo ignorando del tutto Liliana che continua a insultarmi senza risparmiarsi.
≪Fai sul serio, allora.≫ commenta Elena schioccando le dita. Attorno a lei compare una luce bianca e dolce, del tutto in contrasto con la sua sete di vendetta, e il suo abito torna ad avvolgerle il corpo come se fosse una principessa Etrusca. ≪Devi sapere che circa duemila anni fa ho fatto quelli che oggi definireste degli stage. Sono stata da ogni dio dell'Olimpo per imparare parte delle loro abilità. Da Apollo ho imparato l'arte della medicina, da Dioniso come far crescere la vite, da Estia come alimentare il fuoco, da Efesto come costruire macchine estremamente complesse, Era mi ha insegnato come gestire con astuzia le situazioni familiari, Atena e Ares mi hanno insegnato le loro strategie di guerra, e così via. Ogni dio mi ha insegnato qualcosa. Tutti tranne due.≫
Nella mia mente si formano due nomi che dopo alcuni istanti pronuncio con uno strano luccichio negli occhi ≪Zeus e Poseidone. Okay, chiaro.≫
≪Esatto≫ si complimenta ≪ora, se abbiamo finito, vorrei che tu recitassi i voti≫
≪Aspetta≫ la fermo ≪Ho un'altra domanda da farti, ma devi giurarmi sulle rive dello Stige che mi dirai la verità≫
Elena sembra spiazzata e confusa dalla mia richiesta, e ammetto di esserlo anche io. Che abbia perso la testa o meno, questa rimane una richiesta strana. Perchè chiedere un giuramento del genere?
≪Va... vabbene.≫ cede Elena e sospira ≪Chiedimi quello che vuoi≫
La caverna si fa più fredda e sono costretta a sfregarmi le mani sulle braccia per potermi riscaldare un po'. Questo improvviso calo di temperatura non mi porta a pensare nulla di positivo.
≪Voglio sapere qual'è il tuo tallone d'Achille≫
Elena si raddrizza sulla schiena stupita dalla mia richiesta e riesco a sentire Liliana trattenere il fiato e io ingoiare a vuoto, come a voler ingoiare un groppo.
≪Non posso accontentarti≫ mi dice Elena guardandomi circospetta.
Probabilmente sta seguendo il mio stesso ragionamento, ovvero, sta iniziando a dubitare del mio patto e crede che voglia tradirla alla prima occasione buona. In effetti spero sia così.
≪Oh, andiamo. Sto per morire e tu per conquistare il mondo, perchè?≫
≪Chi non mi dice che la tua amichetta non mi tiri brutti scherzi?≫ si giustifica rivolgendo un occhiata di puro odio a Liliana che ricambia altrettanto truce.
≪Nessuno!≫ le urla Liliana ≪Perchè finchè sarò viva tenterò di ucciderti! Non me ne può fregare di meno della tua maledizione!≫
≪Suppongo che dovrò farlo prima io≫ la informa Elena senza scomporsi.
Mi muovo come un'ombra e mi ritrovo con la lama della spada puntata verso Elena in pochi attimi. Rimaniamo tutti stupiti e istintivamente mi sfrego gli occhi pensando di aver sognato.
≪Non torcerai un solo capello a Liliana e a nessun altro semidio o mortale, siamo intesi?≫
Elena mi rivolge un pieno sorriso soddisfatto mentre annuisce ≪Giuro sullo Stige che non farò nulla che possa farle del male≫
Se potessi intervenire in qualche modo avrei sicuramente chiesto di rifare il giuramento perchè credo sia caduta troppo facilmente.
O è molto sicura di se stessa o sta mentendo. Purtroppo nessuna delle due opzioni è a mio favore.
≪Bene, ora parla≫ dico sicura e non muovo la mia spada dal suo petto.
≪Sei tu≫
≪Cosa?≫
≪Sei tu il mio tallone d'Achille≫ ripete.
Vedo la mia mano tremare e pian piano lascio la presa sulla spada che cade a terra in un rumore sordo che echeggia in tutta la grotta.
≪Non puó essere≫ mormoro e scuoto la testa ≪Stai mentendo≫
≪No, è la verità. Quando sei stata negli Inferi, la prima volta, mi hai aiutata ad immergermi nello Stige e la mia parte mortale si è trasferita in te≫
≪Se dovessi morire, ucciderei anche te! Perchè vuoi il mio sacrificio? Perchè?≫
≪Tu dovrai consacrarmi la tua vita, solo così non moriró ed è grazie ai voti che recitarai che questo sarà possibile≫
"Quindi non ho possibilità"
Alzo la testa sicura di vedere qualcuno appeso al soffitto che mi stia guardando e che abbia parlato, ma non c'è nessuno e riconosco la mia voce.
"Morirò comunque, ho fallito"
Torno a guardare il magnifico quadretto che non si è spostato di una virgola: Liliana lotta contro alcune Gorgoni che la mantengono per le braccia; Elena ha un sorriso trionfante stampato in volto ed io sono sempre sul punto di scoppiare, in tutti i sensi. Mi soffermo sul mio volto e mi rendo conto che non assomiglio affatto alle attrici americane che sembrano anche più belle quando piangono, ma sembro molto più un tricheco sdentato. Devo ricordarmi di non piangere in pubblico se non voglio finire in uno zoo. Un'altra cosa che noto è che non hanno sentito le voci e che probabilmente questi sono i pensieri che ho fatto quel giorno.
Dovrebbe essere più esplicita questa visione, mi tocca ragionare per capire le cose.
"Non possiamo fare più niente. Okay, Elena calma, respira. Devi solo recitare quei voti e sarà tutto finito. Nessuno ti potrà biasimare, starai meglio. Espira. Inspira. Ce la puoi fare."
≪Vediamo di fare in fretta≫ mormoro infine.
≪Sei un'egoista!≫ mi urla contro Liliana smettendo di dimenarsi ≪Non... Non puoi lasciarci così! Cosa penseranno gli altri?≫
≪Non ho scelta, okay?≫ ribatto afflitta.
≪C'è sempre una scelta, ragiona!≫
≪No! Non si può fare nulla!≫
Io so che qualcosa si può fare.
Deve essere successo qualcosa, ma non so cosa!
Cosa posso aver sbagliato?
Okay, bene, okay, ragiona, porcocrono.
Liliana poco prima di farmi bere quella strana cosa ha detto che è grazie a lei che la missione è andata bene. Quindi mi farà cambiare idea, deve aver fatto così perchè non ho altre soluzioni.
Mi sto facendo davvero troppe paranoie!
Nessuno mi dice che morirò anche nella vita reale se dovessi aver sbagliato qualcosa qua. Io sono uno spettatore, devo mangiare i miei popcorn durante la pubblicità per non avere nulla durante la programmazione, semplice e chiaro come l'acqua.
≪Liliana, non parlare, ti prego≫ la supplico ed io torno ad occuparmi di loro con la testa vuota e leggera.
≪Oh, no! Io continuerò a parlare finchè non avrai smesso di fare la stupida incosciente!≫
≪Oh ma falla finita!≫ la riprende Elena alzando la voce ≪Esaudisci il suo ultimo desiderio e dille addio≫
≪E tu? Come puoi essere così insensibile? Come potrai reggere il peso della sua morte?≫
≪Ho aspettato duemilacinquecento anni, riuscirò a sostenere il senso di colpa≫
≪Fammi recitare quelle quattro cose! Non ce la faccio più!≫
≪Sentiti quando parli!≫ mi urla e mi rendo conto che tutte le cose che sto dicendo sono senza senso.
Io non direi mai queste cose.
O si?
No, non lo direi mai.
Neppure ad essere pagata.
Non sono io quella ragazza, non posso essere stata ridotta così dallo stress e dalla pressione. Si, lo so che ho avuto una reazione abbastanza simile vedendo un segugio infernale, ma non ho mai parlato di suicidio.
≪Non ti permetterò di suicidarti! Hai capito?≫ urla Liliana interrompendo i miei pensieri stressanti.
≪Per tutti gli Dei dell'Olimpo! Lei deve SACRIFICARSI è molto diverso dal suicidio!≫ la interrompe Elena.
Gli occhi di Liliana vengono attraversati da uno scintillio così ripete affascinata ≪Sacrificarsi?≫
Elena sembra essere felice che qualcuno abbia compreso la sua lingua ed esulta alzando le braccia ≪Esatto!≫
Liliana si guarda attorno e si mette in posizione di attacco; studia i volti delle gorgoni che adesso non le prestano la minima attenzione.
≪Se non dovesse recitare i voti e poi morire, morireste entrambe? Una specie di omicidio≫ chiede con un sorriso malizioso rivolta ad Elena.
Io non ho la più pallida idea di cosa stia architettando di fare, ma il suo sorriso e la sua sicurezza mi infondono un sentimento che potrebbe benissimo assomigliare alla speranza.
Elena la guarda circospetta, ha capito che sta architettando qualcosa, ma le risponde ugualmente limitandosi a lanciarle delle occhiatacce ≪Forse, anzi una di noi sicuramente, ma non credo tu voglia rischiare≫ si volta verso di me e poggia la sua mano sulla mia spalla e mi accompagna verso l'altare ≪perciò reciterà i voti≫
≪Ti sbagli su poche cose≫ urla Liliana, facendoci girare entrambe di scatto con lo stupore bel leggibile negli occhi e su tutto il resto del volto ≪E questa è una di quelle≫

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