XXXI

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[Elena's point of view]

*Si rifugia* Peeeerdoooonateeemiiiii per non aver postato.

≪Nico, ahi! Mi fai male!≫
Alla mia richiesta, smette di incavarmi le sue unghie nelle spalle e gliene sono grata.
≪Avevi paura che mi dissolvessi o cose del genere?≫
≪La mia preoccupazione era legata a uno dei tuoi colpi di testa, tra l'altro, molto frequenti≫ si spiega.
Non so se ridere o sentirmi offesa, ma non ho il tempo di pensarci che Nico scoppia a ridere e, dopo qualche attimo di esitazione da parte mia, mi lascio scappare un sorriso.
≪Va bene, Signor Simpaticone, cosa vorresti chiedermi?≫
≪Stanno tutti parlando del tuo incontro con Chirone, vorrei saperne di più≫
≪Come mai ti interessa?≫
≪Tutti si chiedono che cosa vi siate detti, io non posso?≫
Alzo le spalle e spiego tutto ciò che c'è da dire in merito a quell'incontro, inclusa Liliana.
≪Sei stata leggermente aggressiva≫ dice infine calcando in modo alquanto sarcastico la parola 'leggermente'.
≪Da che parte stai?≫ chiedo fermandomi.
≪C'è il bisogno di schierarsi?≫ fa lui tornando indietro di qualche passo per raggiungermi ≪Ho semplicemente espresso il mio parere≫
≪Hai...si, hai ragione. Scusa è che ho i nervi a fior di pelle per colpa di Liliana≫
Riprendiamo a camminare senza proferire parola e il silenzio che ci circonda diventa sempre più imbarazzante man mano che il tempo passa e non sopporto i silenzi imbarazzanti, quindi è un problema.
Mi giro verso di lui ≪Cosa è successo questa mattina?≫
Nico aggrotta la fronte ≪Intendi dire dopo che tu mi hai lasciata con Joshua mezzo morto?≫
≪Esattamente, ma se posso dire qualcosa a mia discolpa è che è stato una gran testa di ca...≫
Prima che possa continuare a parlare Nico mi tappa la bocca con entrambe le mani. Alzo la testa all'indietro per vederlo in viso, lui mi indica qualcosa con lo sguardo e seguo la direzione da lui indicatami finchè non vedo due ragazzi poco distanti intenti a baciarsi.
Chiudo gli occhi e ringrazio le mani di Nico perchè altrimenti nessuno mi avrebbe impedito di vomitare.
NESSUNO.
≪Stavi per dare della testa di cazzo a quel ragazzo laggiù. Accertati che non siano a portata di orecchie quando insulti qualcuno≫ così dicendo mi lascia respirare.
≪Per me poteva anche sentirmi≫ borbotto mentre cammino nella direzione opposta a Joshua e Liliana.
Non si sono neppure preoccupati di non essere visti, mancavano solo le luci della ribalta ed eravamo al completo.
≪Come credi di fare?≫ mi chiede Nico raggiungendomi.
≪Basta ignorarli≫ rispondo ovvia.
Adesso ci mancano solo i piani organizzati per evitare di incontrarli.
≪No, non intendevo con loro≫ mi prende per un braccio e mi fa voltare ≪Con i tuoi ricordi≫
Strattono il suo braccio e continuo a camminare. Non è poi tanto difficile camminare ed è già la trilionesma volta che ci fermiamo.
≪Ti stai stancando? È per questo che ti fermi ogni otto secondi?≫
≪Se ti dicessi di si ti fermeresti?≫
Mi volto e lo vedo già seduto a terra a gambe incrociate.
≪Non mi avresti fatto scegliere, vero?≫ chiedo sedendomi di fronte a lui.
Alza le spalle ≪Cosa hai intenzione di fare?≫
≪I ricordi torneranno da soli, avrò battuto la testa da qualche parte. Esiste l'amnesia temporanea, sai?≫
≪Credo che non c'entri. I ricordi che ti mancano sono strettamente legati ad Elena, non può essere una semplice coincidenza≫
≪Cosa suggerisci di fare?≫
≪Io, se fossi in te, andrei subito da Annabeth e farei quattro chiacchiere≫
≪Non mi sembra il caso, ha dei problemi da risolvere con Percy≫
≪Percy è più importante della tua memoria?≫
≪Si, Nico, si! Non puoi chiedere a nessuno di scegliere tra i ricordi di una persona e il proprio ragazzo≫ sbuffo roteando gli occhi.
≪Perchè?≫ mi chiede.
≪È naturale scegliere il ragazzo≫
≪Quindi mi stai dicendo che tu sceglieresti me se...≫
≪Questo discorso sta prendendo una strana piega≫ lo interrompo piazzandogli una mano di fronte al viso.
Lui si sposta in modo da potermi vedere e un sorriso colpevole prende forma sul suo viso.
≪Ma io volevo solo sapere se tu...≫
≪Non é vero, tu non vuoi.≫
≪In realtà io...≫
≪Shh. Non è vero.≫
≪Volevo solo...≫
≪Ah, no, non è vero≫
≪Sei insopportabile quando fai così!≫ sbotta alzando gli occhi al cielo.
Sorrido alzando il mento ≪Così come?≫
≪Come stai facendo adesso!≫
≪Ti ci abituerai≫ garantisco poggiandogli una mano sulla spalla.
Mi rivolge una smorfia di disappunto e scuote la testa ≪Io rimango del parere che tu debba andare da Annabeth≫
Certo che quando si mette non la molla più l'idea. È testardo come un mulo, se non più. Se dovessi bocciare del tutto la sua proposta finirebbe con il torturarmi e, dato che non ho la benché minima voglia di dargli ragione -questo è il mio senso d'orgoglio- e può benissimo scordarselo, non mi resta che rimandare.
≪Dopo≫ dico.
≪Adesso, Elena. Prima vai, meglio è.≫
≪Proprio non vuoi farmela godere questa passeggiata, eh?≫
≪Ti stavi divertendo?≫ mi chiede lui stupito ≪Pensavo trovassi più divertente passare del tempo con Joshua≫
≪Più che altro mi piace usarlo come manichino≫
Mi volto e osservo Joshua e Liliana camminare mano nella mano. Sono la coppia più improbabile del secolo, insomma, si odiavano non appena si sono incontrati e poi si amano alla follia. Conoscendo Joshua potrebbe anche solo considerarla un giocattolo, ma, nonostante i suoi pensieri perversi siano nella sua mente, credo sia cambiato. Realizzo che questo fidanzamento deve essere successo nelle due settimane delle quali non ricordo assolutamente nulla e Nico dovrebbe saperne qualcosa.
≪Cosa è successo il giorno dopo essere partiti da Hot Springs?≫
Nico aggrotta la fronte e riduce le labbra a una linea sottilissima ≪Siamo andati verso New Orleans, credo≫
≪Non ne sei sicuro?≫
≪Non mi ricordo precisamente cosa abbiamo fatto sono pur sempre passate due settimane≫ si giustifica rivolgendo palmi all'insù.
≪Già≫ dico abbassando lo sguardo sui granelli di sabbia; ne prendo alcuni in mano e porto le mani a coppa sopra le nostre teste, poi lascio cadere i granelli fra noi ≪E poi? Che altro abbiamo fatto?≫
Mentre Nico mi accorta quel che si ricorda delle due settimane che ho perso, io continuo a far cadere i granelli fra noi, come una pioggia di sabbia. Anche lui ha dei ricordi molto confusi riguardo la battaglia, ma la nostra vittoria e l'assoluta sconfitta di Elena sono certe e, se detto da lui, ma fa stare meglio. Nico mi ha detto che ho chiesto di cambiare direzione e siamo arrivati a Orlando. C'erano non poche persone contrarie a questa deviazione, ma a quanto dice Nico abbiamo incontrato Naponos, la dea della conoscenza. Alla faccia di tutti quelli che non si fidavano, insomma.
≪Com'era?≫ chiedo.
≪Normalissima, se si esclude il suo terzo occhio≫
≪Proprio a dispetto dei ciclopi≫ ragiono io lasciando cadere tutti i granelli che avevo in mano ≪Credo che...che tu abbia ragione, dovrei andare da Annabeth. Se c'è un modo per riacquistare la memoria è meglio trovarlo adesso.≫ sospiro.
Gli occhi di Nico si accendono tutt'insieme, come luci di Natale ≪Onorato dalla tua considerazione.≫
Gli sorrido e mi sollevo spolverandomi per bene i pantaloni per cercare di eliminare ogni traccia di sabbia.
Non so neppure perchè mi sia seduta sulla sabbia, io odio la sabbia, odio la sabbia nei pantaloni, odio la sabbia sulla pelle, odio la sabbia in generale.
≪Stupida sabbia!≫ esclamo frustrata.
Dei, me la sento ovunque, è come se avesse preso vita e mi si fosse insediata nella pelle. Che nervi.
≪Perchè mi sono seduta sulla spiaggia se odio la sabbia? Perchè?≫ borbottò fra me me.
≪Probabilmente perchè se si sta bene non è il luogo che conta, ma la compagnia≫
Alzo lo sguardo allibita: non mi sarei mai e poi mai aspettata un intervento di questo calibro. La frase che ha appena pronunciato sembra appena uscita da un libro di Bukowski. Il fatto è che ha ragione, ha tremendamente ragione ed è strano che sia stato lui ha farmelo notare.
≪Andiamo, Poeta.≫ lo incito prendendogli la mano ≪Dobbiamo sbrigarci perchè vorrei riuscire a cenare decentemente≫
Ci incamminiamo verso la cabina numero sei e arriviamo sulla soglia proprio quando il cielo inizia a colorarsi delle varie tonalità dell'arancione e dei semidei non c'è traccia.

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