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[Elena's point of view]

Mi risvegliai distesa su una superficie fredda. Dovetti sbattere più volte le palpebre per poter vedere meglio il posto in cui mi trovavo. Mi mantenni su di un gomito mentre osservavo il luogo in cui ero finita. Non era sicuramente casa mia, come avevo sperato all'inizio, né tantomeno era il Campo Mezzosangue. Somigliava molto di più ad una sala d'aspetto degli ospedali e pensare di essere finita in uno di quelli mi fece venire la pelle d'oca.
≪Era ora≫ nella sala rimbombò una voce maschile che mi fece sussultare.
Mi misi in piedi e cercai la spada che ovviamente non trovai, perchè non c'era. Non c'era mai quando mi serviva! E che cazzo!
≪Chi sei?≫ urlai.
Qualcuno tossì alle mie spalle e mi irrigidii all'istante.
≪Se ti girassi potresti vedere da te≫
Feci come mi era stato detto e mi trovai di fronte ad un uomo di mezza età con un completo elegante giallo canarino. Il colore era così intenso da farmi girare la testa e caddi per terra. L'uomo fece per aiutarmi, ma gli schiaffeggiai le mani e mi rialzai da sola.
≪Chi sei?≫ ripetei.
≪E dire che non è la prima volta che ci vediamo!≫ sembrava divertito e, con un sorriso da ebete tatuato sulla faccia, si sedette su di una poltroncina in pelle nera dietro a un bancone.
A guardarla meglio, sembrava una hall solo che quella era molto più spoglia e macabra rispetto a quelle degli hotel.
≪Rispondi alla mia domanda≫ dissi fredda.
≪Ah, e d'accordo. Io sono Caronte, il traghettatore≫
Bene, se aprirete le finestre e tendete bene le orecchie potete sentirmi urlare dalla disperazione.
≪Intendi dire che sono morta?≫
Sentii il cuore battere più veloce, il respiro più corto e le lacrime minacciavano di scendere. Guardai quel canarino demoniaco con gli occhi lucidi e la sua espressione mi fece capire che lo ero davvero, ero morta.
≪Non tecnicamente, però≫ aggiunse dopo e ciò non fece che confondermi le idee.
≪Come?≫
≪Nostra Signoria ha bisogno di te da viva, non può permetterti di morire≫
E chi sarebbe Nostra Signoria? La regina d'Inghilterra? La granduchessa di Doofermitch o della Culonia?
≪Chi?≫ ripetei.
≪Nostra Signoria!≫ esclamò scocciato ≪E dire che l'hai anche incontrata≫
≪Elena?≫ chiesi ≪La vestale psicopatica?≫
Mi guardò con una faccia a metà tra il divertita e l'inorridita.
≪Non chiamarla così! Quanto disprezzo! Dovresti ringraziarla per questo!≫
≪Ringraziarla?≫ emisi una risata sarcastica ≪Seriamente? Ringraziarla? Mi ha rovinato la vita! Mi ha uccisa!≫
≪Tecnicamente, no. É stato Nico di Angelo a farlo≫ mi corresse.
Strinsi i pugni lungo i fianchi prima di sbottare.
≪STICAZZI≫ aggiunsi ≪Era sotto la sua influenza≫
Il canarino umanoide si accigliò.
≪Che caratterino! Meno male che Nostra Signoria mi ha aumentato la paga sennò saresti già nelle mutande di Ade per tutte queste parole offensive≫
Ingoiai il vomito che mi era salito fin sulla gola sentendo nominare "mutande di Ade". Adesso era lui a dovermi ringraziare per non avergli sporcato il pavimento.
≪Mia cara, comunque sia, l'intento di Nostra Signoria non è mai stato quello di uccidervi. Non a caso mi ha detto di rinchiudervi qui≫
Ah, certo non mi vuoi uccidere, ma mi rinchiudo negli Inferi... perfettamente logico.
≪Rinchiuderci? Che vuol dire?≫
Caronte sbuffò pesantemente, come se si fosse scocciato di ripetere il significato della parola rinchiuderci.
≪Nessuno può entrare, nessuno può uscire. Capito?≫ disse alzando un sopracciglio.
≪Non sono stupida! So che vuol dire la parola rinchiudere. Volevo sapere che volesse dire rinchiuderci, me e chi?≫
≪Non conosci la profezia?≫ mi indicò accennando un sorriso divertito.
≪No.≫ dissi ferma, ma cosa c'entrava con il "ci"?
≪Non è ancora il momento, non ancora≫ borbottò tra se e se.
≪Posso visitare gli Inferi?≫ azzardai.
Caronte alzò un sopracciglio sorpreso dalla mia richiesta.
Cosa c'è? Andiamo, se voi aveste avuto la possibilità di vedere gli Inferi, non credo proprio che sareste rimaste con le mani in mano.
≪Visto che non sappiamo per quanto tempo sono rinchiusa qua, preferisco sfruttare la situazione≫ mi spiegai.
Caronte, dopo aver passato interminabili minuti a squadrarmi tutta, si decise a portarmi con lui sul suo "traghetto della morte" che consisteva, fondamentalmente, in una barca in legno abbastanza mal ridotta.
Ci salii pregando continuamente gli Dei affinché non la facessero spezzare, ma non ne avevo bisogno, potevo considerarmi morta e non dovevo temere di farmi male, no?
Funziona così, giusto?
Un giorno ti svegli e sei morto e non hai più niente e nessuno di cui preoccuparti. Un minuto prima hai una famiglia e il secondo dopo PUFF non c'è più nulla. Il giorno dopo avevi un compito di grammatica? Non temere: PUFF sparito non devi temere di ritrovarti un cinque in grammatica e nemmeno in tutte le altre materie! Un'ora prima chattavi con il tuo fidanzato scrivendogli "ti amo, a domani" e un ora dopo PUFF a mai più ci si vede fra una cinquantina d'anni quando morirai di crepacuore, kiss e baci baci. Per fortuna che io questo problema non c'è l'ho mai avuto.


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